Immigrazione clandestina nel Maceratese,
chiuse le indagini sul sodalizio.
In 15 rischiano il processo

MACERATA - L'inchiesta coinvolte anche altre due persone, tra cui il presunto leader del sodalizio (per loro il procedimento corre a parte). Coinvolti anche due agenti della polizia locale (si parla di corruzione con cassette di pesce) e una ex dipendente del Comune. Coinvolto anche un medico, nel frattempo morto

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Perquisizione della polizia

di Gianluca Ginella

Chiuse le indagini dell’inchiesta Wet shoes su di un presunto sodalizio volto a favorire l’immigrazione clandestina, la permanenza illegale di stranieri in Italia, la produzione e uso di documenti falsi, la falsificazione di atti, la corruzione di pubblici ufficiali e che vede al centro la provincia di Macerata.

In totale l’avviso di garanzia è stato inviato a 16 persone (quindici se si considera che c’era anche un medico, scomparso nei mesi scorsi). A loro se ne aggiungono altre due che rientrato in una indagine a parte.

Tra questi ultimi due compare il 51enne tunisino Nabil Gharsellaoui, residente a Macerata, che secondo gli inquirenti (ad indagare la Dda di Ancona e la procura di Macerata, pm Enrico Barbieri) che sarebbe stato il leader del presunto sodalizio. Compresi Gharsellaoui e l’altra persona, Nabil Baazaoui, per cui si procede separatamente, l’associazione per delinquere viene contestata a undici persone.

operazione-wet-shoes-immigrazione-1-650x296Il sodalizio si sarebbe occupato di procacciare all’estero potenziali immigrati, del prelievo di chi arrivava in Italia in clandestinità (sovente sulle coste nazionali), o di persone dimesse o in fuga dai centri di accoglienza, del procacciamento di documenti falsi, del trasferimento nel maceratese e da qui, spesso, in Paesi comunitari. Inoltre il sodalizio si sarebbe occupato di accogliere i clandestini in domicili di cui avevano disponibilità, di corruzione di pubblici ufficiali nell’ambito delle procedure di iscrizione anagrafica funzionali ai rinnovi di permessi di soggiorno. Del sodalizio avrebbe fatto parte il tunisino Bilel Kacem, 43 anni, che per gli inquirenti procacciava stranieri da far entrate in Italia illegalmente o bisognosi di ottenere documenti, inoltre avrebbe trasportato nel Maceratese immigrati clandestini appena sbarcati sulle coste siciliani. Ancora avrebbe curato l’accoglienza di immigrati clandestini appena arrivati nel maceratese in abitazioni nella disponibilità dei membri dell’associazione. Nabil Baazaoui era incaricato di funzioni essenziali, secondo la procura, e curava l’accoglienza di immigrati clandestini appena arrivati nel territorio Maceratese. Mohamed Belaid, 22, tunisino, riscuoteva i proventi dell’attività illecita dell’associazione e coadiuvava Gharsellaoui nelle attività di illecito reperimento dei titoli di soggiorno richiesti dagli interessati, e curava l’accoglienza di immigrati clandestini appena arrivati nel maceratese. Walid Gharsellaoui, 46, tunisino, era incaricato di funzioni essenziali alla realizzazione del programma criminoso dell’associazione. Ci sono poi i due agenti della polizia locale di Macerata (entrambi attualmente non in servizio), Andrea Bertarelli e Samuele Cicarilli, che secondo gli inquirenti farebbero parte del presunto sodalizio. Il motivo sono due controlli che sarebbero stati concordati in modo da consentire, in cambio di cassette di pesce e regalie, a due tunisini di farsi trovare in casa per dimostrare la loro effettiva residenza nelle abitazioni. In un caso il 12 ottobre 2020, nell’altro il 19 dicembre 2020.

«Questa indagine – dice il comandante della polizia locale di Macerata, Danilo Doria -, è il colpo di coda di quella che abbiamo svolto sulle carte d’identità (indagata una dipendente comunale, coinvolta, seppur marginalmente, anche in questa inchiesta, ndr). Nessuno dei due agenti indagati opera attualmente nella polizia locale».

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Il pm Enrico Barbieri

Sempre del sodalizio avrebbe fatto parte anche Gianluca Tittarelli, 56, di Cingoli, dipendente del Caf di Macerata che gestiva le pratiche amministrative relative alle regolarizzazioni degli stranieri e costituiva un punto di riferimento per l’associazione, dicono gli inquirenti, fornendo consulenze in materia fiscale, previdenziale per gli appartenenti all’associazione. Guerrino Cirioni, 81, di Cingoli, avrebbe fatto parte dell’associazione fornendo abitualmente la disponibilità perché sue abitazioni fossero indicate nelle dichiarazioni anagrafiche a corredo delle domande di iscrizione anagrafica funzionali alle pratiche di sanatoria o rinnovo dei permessi di soggiorno. Queste case sarebbero state usate temporaneamente per collocare gli stranieri interessati dalle pratiche al momento dei controlli da parte della Polizia Locale. E ancora del sodalizio avrebbe fatto parte la moglie di Nabil Gharsellaoui, Rim Belhaj Hassen, 45, tunisina, e il 46enne marocchino Bouchaib Rouani.

 Tra gli indagati c’è anche una ex dipendente del comune di Macerata, Alida Scocco, 61 anni, all’epoca impiegata all’Anagrafe, il cui nome compare in via del tutto marginale (per lei non viene contestata l’associazione per delinquere). La ex dipendente comunale è accusata di falsità materiale commessa dal pubblico ufficiale in atti pubblici: avrebbe alterato – strappandola – la carta d’identità di un tunisino rilasciata dal comune di Vittoria nel 2017. Il fatto sarebbe stato commesso a Macerata il 17 dicembre 2020. A parte questa indagine, l’ex impiegata, era già stata coinvolta in una inchiesta, quella della polizia locale di Macerata sulle carte d’identità. Era stata indagata per truffa aggravata per aver tenuto soldi per le pratiche per fare la carta di identità elettronica (avrebbe indicato agli utenti un costo maggiore rispetto a quello reale per fare il documento e intascato la differenza).

Sono poi indagati, relativamente ad una pratica per la richiesta di emersione di uno straniero, Fabiana Andrade Santos, 44, dipendente del dello stesso Caf di Gianluca Tittarelli, e suo marito Michele Vitanzi, 55, di Montecassiano in qualità di titolare dell’azienda edile “Gold” srl e fittizio datore di lavoro dello straniero. La pratica era stata presentata il 10 agosto 2020. Gli ultimi tre indagati sono Kamel Baazoui , 54, tunisino e Hassen Baharia, 49, tunisino, che avrebbe accolto un clandestino nella casa in cui viveva a Civitanova e Ben Mansoura, 48, tunisino.

Gli indagati sono assistiti, tra gli altri, dagli avvocati Gianluca Gattari, Jacopo Allegri, Paolo Carnevali, Lucia Testarmata, Marco Proietti Mosca, Andrea Paolucci, Alessandro Rocco, Marina Quadrini.

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