Sedicesima puntata di “Ritratti… di strada”, il viaggio tra la gente della provincia del nostro fotografo Andrea Petinari. Questa settimana puntata dedicata al Marche Pride andato in scena ieri a Civitanova.
Danze, slogan e libertà nella Civitanova arcobaleno In migliaia al Marche Pride (Foto)
Ecco dieci storie, ognuna delle quali accompagnata da una descrizione in didascalia.
“Da due anni faccio la sex worker e lavoro con OnlyFans. In questo tipo di Pride ufficiali manca un po’ l’intersezionalità delle lotte perché si fanno molti compromessi all’interno dell’accettazione, per non scandalizzare troppo le persone. Infatti si stanno organizzando in tutta Italia dei Pride alternativi. Però siamo contenti che, nonostante una regione di destra con una giunta di destra, si sia organizzato comunque”, Linda al Marche Pride di Civitanova
“Nella vita faccio il personal trainer e penso solo alla palestra tutto il tempo. Questa è la quarta volta che lavoro come ballerino ad un Pride. Non faccio parte della comunità ma li sostengo. Il mio nome è greco, ma non ho origini greche”, Mitrio Garaffa al Marche Pride di Civitanova
“Sono una Drag Queen e nella vita mi occupo di abbigliamento, cucio abiti da 4 anni. Non ho tante passioni nella vita perché essere Drag e lavorare nell’abbigliamento è abbastanza totalizzante come cosa”, Ursula Queen al Marche Pride di Civitanova
“Mi piace partecipare ai Pride perché è una lotta comune e bisogna essere presenti, anche se ho notato che, siccome questo Pride è appoggiato dal Comune, si cerca di piacere un po’ a tutti, invece non dovrebbe essere così. Mi identifico come queer, amo l’arte e nella vita faccio di tutto e niente”, Goccia al Marche Pride di Civitanova
“Io nella vita faccio l’educatore, seguo a scuola ragazzi autistici o con difficoltà. Per passione gestisco un teatro e organizzo eventi. Oggi siamo qui per sostenere la comunità Pride. Siamo contenti che realtà come quelle di casa nostra organizzino questi eventi anche qui. Mi piace sostenere chi ha meno voce degli altri”, Andrea Giacobbi al Marche Pride a Civitanova. “Io nella vita faccio l’estetista ed è la prima volta che partecipo ad un Pride. Sono stata anche a quello di Roma ma per poco tempo. Con Andrea ci siamo conosciuti 6 anni fa in una serata in un bar dopo qualche drink”, Jessica Campitelli al Marche Pride a Civitanova
“Siamo venute entrambe da Pescara per partecipare al Pride. Qui è bello perché abbiamo la possibilità di incontrare tanta gente che è come noi”, Federica (a sinistra) al Marche Pride a Civitanova. “Questa è la prima volta che partecipo ad un Pride ed è una bellissima esperienza. Mi sento a casa in questi contesti perché non mi devo nascondere. Io ho 30 anni e voglio avere un figlio con la mia ragazza, ma non voglio dover andare con un uomo per averlo. Qui in Italia non si può fare”, Francesca (a destra) al Marche Pride a Civitanova
“Io lavoro, faccio il meccanico, ma in realtà vorrei fare altro. Mi vorrei specializzare come tatuatore e in modificazione corporea. Questo Pride mi ha stupito perché ci sono tanti partecipanti, pensavo ce ne sarebbero stati molti meno. Le Marche stanno rispondendo bene a questi movimenti”, Alberto Luccioni (a destra) insieme a Mattia Fusco al Marche Pride di Civitanova
“Nella vita lavoro in un negozio di abbigliamento e sono una persona sportiva, pratico motociclismo. Questo è il mio primo Pride e partecipo perché faccio parte di questa comunità. Ero una persona abbastanza chiusa e ho iniziato un po’ a scoprire le diversità di genere e tutte queste cose che per me sono nuove”, Leonardo al Marche Pride di Civitanova
“Faccio il wedding planner, ma ho fatto l’architetto per 30 anni, poi mi sono stufato e ho voluto cambiare. Nella vita bisogna fare cambiamenti”, Alessandro Righettini al Marche Pride di Civitanova
“Faccio parte della comunità pride e sono qui per dare sostegno. Nella vita faccio l’infermiere, lavoro in sala operatoria. Nel tempo libero mi piace molto fare sport, ho fatto palestra, canottaggio e tennis a livello agonistico”, Francesco Sforza al Marche Pride di Civitanova
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La maschera migliore quella da cane.....poveri noi
posso anche accettare che uno viva la propria vita sessuale in modo non ordinario, ma che senso ha vestirsi come se fosse Carnevale??? Incomprensibile.
Massimo rispetto per le scelte "sentimentali delle persone" ma questo è "cattivo gusto" che tutti dobbiamo subire e qui, proprio a chi subisce, si calpesta il "Rispetto"! Ma in una vita che non ha più valori (il Sentimento, è uno di questi, non l'osceno) non ci si può aspettare altro!
Marco Corsi avresti potuto presentarti sabato pomeriggio e chiedere di persona anziché fare un commento inutile qui
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Se uno non sa il motivo inutile che lo commenta…specialmente in modo dispregiativo…
…poi visto e considerato che a Civitamova fanno il natale estivo e sappiamo benissimo che ricorrenza è il natale per i credenti non vedo il perché non ci si può vestire anche in estate da carnevale che tra l’altro è una ricorrenza pagana?!!!
I peggiori, anzi il peggiore commentatore è quel vecchiaccio maledetto che da giorni li chiama diversi.
Civitacosplay??? O civitatrans???
Non ritengo sia il modo migliore per essere “tutti uguali” senza discriminazioni creando una bandiera che vi differenzi dagli altri. Insegnamo solo a tutti che la cosa fondamentale è “l’accettazione del diverso” tutto quello che è diverso da noi o dai nostri canoni va bene.
ho visto due cani maschi montarsi, ho sorriso, querelatemi