Demolizioni a Villa Sant’Antonio a Visso
di Monia Orazi
Le ruspe hanno iniziato a mordere le case, a Villa Sant’Antonio di Visso, questa mattina presto. Si tratta della frazione in cui quella terribile notte del 26 ottobre 2016 alcune case vennero giù direttamente sulla provinciale, ostruendola per ore con le macerie. E’ toccato a loro soccombere per prime a soli nove giorni dall’annuncio dell’allestimento dei cantieri nella frazione di Visso, la prima che si incontra giungendo dalla Valnerina. Si tratta dell’avvio ufficiale dei lavori di demolizione, il maxi piano curato dall’ufficio speciale ricostruzione che interessa complessivamente 77 edifici, in diverse zone del paese.
Si tratta di un passo fondamentale, per vedere ricostruite case e palazzi, tutti gravemente lesionati dal terremoto. Le demolizioni sono già partite ad Ussita, dove nei giorni scorsi è iniziata la demolizione delle prime abitazioni a Castelfantellino e Sorbo, zone comprese nel piano di demolizioni che interessa il centro abitato, per un totale di dodici edifici. Prime a partire a fine maggio le demolizioni a Tazza di Pieve Torina. Anche a Castelsantangelo sul Nera presto saranno in azione le ruspe. Il Comune ha emesso un avviso secondo cui le attività propedeutiche alla demolizione sono partite il 6 giugno nella zona alta di Vallinfante, mentre per oggi è previsto l’avvio delle stesse attività (distacchi energia elettrica e messa in sicurezza reti gas e idriche, smaltimento di materiali e parti che ostacolano la demolizione) nella parte bassa del capoluogo e nella zona 2 della frazione Rapegna. Ci vorranno diversi giorni, anche una settimana o più prima di vedere le ruspe passare all’azione e serviranno mesi per completare tutte le opere necessarie, che non riguardano solo la demolizione, ma anche la corretta catalogazione e lo smaltimento delle macerie a norma di legge.
Facendo due conti si può ipotizzare che ci vorrà almeno la fine dell’anno, e probabilmente anche i primi mesi del 2024, per completare la maxi operazione demolizione che nella sola Castelsantangelo interessa 179 edifici nel centro storico e nelle frazioni per una spesa complessiva di oltre 9 milioni di euro, non saranno effettuate solo demolizioni, ma anche smontaggi controllati e messe in sicurezza. Sempre a Castelsantangelo sono stimate 14.800 tonnellate di macerie da smaltire.
A Visso si stanno effettuando anche alcune demolizioni di case private a Borgo Sant’Antonio, ma ormai il maxi piano annunciato nell’agosto 2022 dall’allora assessore regionale alla ricostruzione Guido Castelli è diventato realtà. Per Visso la nota della Regione Marche spiega i dettagli dell’intervento: «Il programma riguarda messa in sicurezza, demolizione, rimozione, trasporto e recupero delle macerie di 77 edifici pubblici e privati del capoluogo (36 edifici), di Borgo San Giovanni (24) e, appunto, di Villa Sant’Antonio (17). Un passaggio propedeutico alla ricostruzione dei tre centri abitati, poiché va a sanare situazioni che ostacolavano la ripartenza. L’area oggetto dell’intervento è molto vasta poiché si sviluppa su quasi tutto il centro storico di Visso. La demolizione avverrà all’interno di una zona rossa (così come nelle due frazioni), motivo per cui saranno presi particolari accorgimenti per quanto riguarda la sicurezza della pubblica incolumità».
Massima attenzione sarà data alla sicurezza ed allo smaltimento delle macerie, spiegano dalla Regione: «I lavori, la cui spesa totale è di 5.227.100 euro, prevedono anche la relativa cernita dei materiali per effettuare la corretta codifica dei codici Cer da attribuire alle macerie e ai materiali di risulta e per garantire il corretto trasporto agli impianti autorizzati di smaltimento e/o recupero. A tal proposito, è stato stimato un volume totale di circa 14.780 metri cubi di macerie che verranno lavorate, e successivamente pesate, trasportate e recuperate/smaltite, per un peso complessivo che si aggira intorno alle 23.650 tonnellate». Andando verso Ussita le ruspe sono in azione ai margini della piazza, ormai è diventato un ricordo uno dei luoghi storici di incontro in ogni stagione, lo stabile che al piano terra ospitava il bar Due Monti, centro di raccordo di tanti appassionati della montagna, oggi delocalizzato nella vicina area commerciale, antistante piazza Dei Cavallari. Le ruspe ormai hanno quasi terminato, restano le macerie, chi è passato di lì le osserva con tanta commozione e ricordi felici che gli scorrono davanti agli occhi.
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Finalmente è arrivato Salvini con le sue tanto amate “RUSPE”
E’ facile polemizzare, sugli interventi per Voi che non vi trovate nel cratere, e non avete perso la casa.