Incompatibilità del sindaco,
bocciata la mozione della minoranza
«Solo attacchi personali»

CAMERINO - Accesa discussione sulla mozione presentata dal gruppo Ripartiamo, per contestare la presunta incompatibilità di Lucarelli, in quanto il Comune ha autorizzato i lavori in subappalto alla ditta Edilasfalti, riconducibile a sua sorella ed al cognato. Critico il consigliere Sborgia: «L’attuale situazione è apparentemente conforme alla legge, ma viola il dettato normativo»

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Il sindaco Roberto Lucarelli

di Monia Orazi

Botta e risposta dai toni accesi in consiglio comunale a Camerino ieri sera, durante la discussione sulla mozione presentata dal gruppo di minoranza Ripartiamo, per contestare la presunta incompatibilità del sindaco Roberto Lucarelli, in quanto il Comune ha autorizzato i lavori in subappalto alla ditta Edilasfalti, riconducibile a sua sorella ed al cognato, norma che sarebbe in contrasto con l’articolo 61 comma 1 bis, del testo unico sugli enti locali. La mozione è stata respinta, con soli 4 voti favorevoli dei consiglieri di minoranza e l’astensione, come previsto dalla legge, del sindaco stesso. «La minoranza nel presentare la mozione ha fatto confusione, mischiando due norme distinte – ha detto il consigliere di maggioranza avvocato Giovanni Fedeli – l’articolo 61 comma 1 bis parla di incompatibilità del sindaco per l’appalto dato ad una ditta riconducibile a parenti o affini del sindaco entro il secondo grado, mentre nel caso contestato nella mozione si tratta di un sub-appalto. La seconda norma è l’articolo 63 del testo unico degli enti locali, comma 2 e parla di subappalto di una ditta in cui il sindaco o un consigliere comunale sia titolare, amministratore o dipendente con poteri di rappresentanza. Nemmeno questa fattispecie riguarda il caso. La minoranza ha tentato di portare l’articolo 63 nel 61, è una traslazione giuridica non ammissibile, citano tre sentenze della Cassazione riguardanti l’articolo 63. Si tratta di leggi speciali, l’articolo 14 delle disposizioni preliminari al codice civile non rende possibile l’applicazione per analogia in caso di leggi speciali. La mozione va respinta perché non ricade nei casi previsti».

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Stefano Falcioni

E’ stato l’assessore Stefano Falcioni il primo a commentare la mozione: «Sono in imbarazzo, mi sembra di essere il protagonista di un film di fantascienza. Ci troviamo in consiglio a parlare di una presunta incompatibilità infondata dal punto di vista giuridico. E’ una mozione pretestuosa, costruita ad arte per continuare la caccia alle streghe, infangando l’onorabilità e la reputazione del sindaco e di un’azienda che lavora nel territorio e soprattutto paga regolarmente gli stipendi. Veniamo da giorni di teatrino melodrammatico perché il presidente del consiglio comunale ha dato della furba alla segretaria del Pd. La minoranza ha paralizzato la ricostruzione in centro storico, mettendo al centro dei cantieri la caserma dei carabinieri. Le mozioni proposte sono legate ad un’attività personalistica della minoranza, che pensa di fare bene il suo lavoro attaccando le persone, da questo prendo le distanze. Li invito a mettere un punto a questo modo di fare, che non permette di portare avanti il vostro ruolo, con la responsabilità che vi ha conferito chi vi ha votato».
E’ intervenuto anche Cesare Pierdominici, presidente del consiglio comunale: «Parlo come consigliere comunale. Ho visto il curriculum di chi mi accusa di alchimie giuridiche (riferito a Sborgia n.d.r), si è laureato in giurisprudenza a Camerino con il professor Vito Rizzo, per 25 anni titolare del centro di interpretazione giuridica intitolato ad Emilio Betti, ma di interpretazione delle norme non ha acquisito molto, consigliere Sborgia lei ha proposto tutte sentenze che non c’entrano nulla. Prima di pretendere che il consiglio comunale si esprima, lei deve studiare». Ha spiegato l’assessora Silvia Piscini: «Non potete chiederci confronti costruttivi quando presentate tre mozioni in dieci mesi tutte legate ad attacchi personali. Noi ci sentiamo una responsabilità enorme, che voi non sentite. Non si può fare un consiglio comunale per strumentalizzare e con cattiveria, ci sono questioni più importanti e meritevoli di attenzione». Anche il consigliere Alessandro Salvetti ha voluto esporre la sua opinione: «Questa mozione è un pasticcio interpretativo, è una strategia della minoranza iniziata da parecchio tempo, si attacca a livello personale chi si è messo a disposizione della città. Se esce un articolo intanto se ne parla e si alimentano voci. E’ un modo sbagliato di fare politica, prendere le questioni al di là del merito, infuocare le truppe, c’è differenza tra la politca ed il piano personale, invito a fare un passo indietro per il bene della città».

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Sandro Sborgia

Penultimo a parlare il sindaco Lucarelli, ultimo Gianluca Pasqui, che ha ribadito le considerazioni dei suoi colleghi sulla mozione. Ha detto Lucarelli: «Non sono imbarazzato o esterrefatto, è un libro già scritto, da chi si presenta nel primo consiglio comunale dicendosi avversario. Devo dire che siete coerenti. E’ facile attaccare, ma due mesi dopo che ci siamo insediati è partita la costruzione della scuola, abbiamo chiuso il bilancio liberando risorse per un milione e 700mila euro, chiudendo un disavanzo tecnico che sembrava insuperabile. Vi invito a lavorare per Camerino, il mio ufficio è sempre aperto, ma dal 13 giugno dell’anno scorso non vi ho mai visto». Per la minoranza ad illustrare la mozione è stato Sandro Sborgia: «Abbiamo sollevato già il problema, già in occasione dei lavori per il ponte di Cerreto, si è verificata la rinuncia dell’appalto da parte della società riconducibile a parenti del sindaco. L’attuale situazione è apparentemente conforme alla legge, ma viola il dettato normativo perché l’autorizzazione al sub-appalto alla Edilasfalti l’ha concessa il Comune, non è obbligo dell’ufficio tecnico rilevare l’incompatibilità, ma il sindaco non è estraneo al collaudo dell’opera, perchè nonostante la separazione della parte amministrativa che spetta all’ufficio, il sindaco ha potere di indirizzo politico e di revocare il dirigente. Invitiamo il consiglio a valutare la questione e a procedere alla contestazione di incompatibilità del sindaco. Al consigliere Fedeli dico che nell’articolo 63 comma 2 l’inciso “a parte” fa riferimento indiretto anche agli amministratori. Invito a rispettare il tema della mozione e a non scendere sul personale. La minoranza ha il compito di vigilare sulla correttezza e la trasparenza dell’operato della pubblica amministrazione. Il consiglio comunale viene convocato solo su richiesta della minoranza. Vi siete occupati del regolamento delle sedute da remoto, delle celebrazioni dei matrimoni, delle cose importanti si è avuta notizia solo su richiesta della minoranza».
A ribattere alla maggioranza è stato il consigliere Luca Marassi: «Sono in imbarazzo per le parole di Falcioni, è una discussione che avremmo volentieri evitato. Abbiamo segnalato due volte, per evitare questi imbarazzi. Non credo che una ditta rinomata come questa abbia problemi a trovare lavoro fuori Camerino, per la terza volta segnaliamo una situazione che si protrae. Sarei onorato di parlare dei veri problemi di Camerino, siamo solo noi a portarli in consiglio grazie alle nostre interrogazioni, in un anno di mandato non avete fatto niente per la ricostruzione, del piano di cantierizzazione non si sa nulla, non fate sapere niente». Ha aggiunto la consigliera Lucia Jajani: «Avete portato il punto di vista da oggettivo a soggettivo, abbiamo sollevato una questione di tipo tecnico, non vogliamo mettere in cattiva luce l’azienda, non confondete le idee. C’è un unico punto all’ordine del giorno, non avete niente da portare in discussione, se non quello che solleviamo noi. Vi invito a concentrarvi su problemi seri, non attribuiteci giudizi che non abbiamo dato». L’ultima a parlare per la minoranza Roberta Fattoretti: «Sono esterrefatta, la minoranza si occupa del controllo dell’operato della maggioranza. Sottolineo il completo silenzio della maggioranza nell’ultimo consiglio comunale a porte chiuse, e la tanta eloquenza di questa seduta».

 

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