La postazione a Fontescodella
di Mauro Giustozzi (foto Fabio Falcioni)
Stazioni e-bike in città, dal progetto alla realtà attraverso l’installazione di sei postazioni per ricaricare le bici elettriche. Ciclabile, verde e sostenibile, Macerata prosegue nella sua transizione ecologica che vede nella ciclopedonale ad anello uno dei suoi punti di forza. Ultimato il primo tratto del percorso, completato il parcheggio scambiatore di Fontescodella così come la rigenerazione del chiosco di viale Trieste adesso è il momento dell’installazione delle stazioni di ricarica e-bike cui seguirà un ulteriore intervento che riguarda i Giardini Diaz con l’anello che si sta costruendo esternamente all’ovale verde. Avanza quindi il percorso green di Macerata che svolta sulla mobilità sostenibile come era stato annunciato dall’amministrazione Parcaroli. Gli operai hanno lavorato negli ultimi giorni per il montaggio delle sei stazioni e-bike che completano la parte strutturale del primo investimento sulla mobilità cittadina. Alle istallazioni già programmate nel piazzale del palasport di Fontescodella, del polo universitario Bertelli, di piazza Pizzarello, del polo alle Casermette e di viale Trieste, si è in ultimo aggiunto anche il sito individuato nei pressi dei giardini di Collevario a seguito di un bando Regione Marche che il Comune si è aggiudicato.
La postazione in viale Trieste
«Sono arrivate in città le forniture e l’impresa ha subito predisposto la posa delle strutture il cui aspetto è molto bello e funzionale. –afferma l’assessore ai Lavori pubblici, Andrea Marchiori- Si tratta di manufatti creati appositamente per la città di Macerata su progettazione specifica per i siti in cui sarebbero stati posizionati. Abbiamo mantenuto fede all’impegno preso ed ora, finalmente, abbiamo oltrepassato l’anno ‘zero’ in tema di mobilità sostenibile sulle due ruote; come sempre sostenuto non è questo un punto di arrivo, piuttosto di partenza per altri progetto che andranno via via ad implementare la dotazione strutturale di luoghi e percorsi su cui muoversi in sicurezza con la bicicletta». La ‘ciclovia ad anello’ così prende sempre più forma, si sviluppa su una distanza di oltre 9 chilometri cittadini che collegherà il sito di Fontescodella con nove plessi scolastici, zone verdi della città e altri siti strategici attraverso percorsi promiscui all’interno del territorio comunale, sia con l’utilizzo di segnaletica verticale e orizzontale che con sentieri naturali a uso esclusivo dei ciclopedoni. L’appalto, per un valore di 172mila euro, interamente finanziato dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, viene portato avanti dall’impresa Francucci. L’amministrazione ha realizzato il logo che identifica il progetto generale delle ciclovie maceratesi e che accompagna i ciclisti anche nella segnaletica stradale predisposta per garantire la sicurezza.
L’intervento più importante è stato realizzato nel tratto di Fontescodella, in corrispondenza di via Tucci, su sede propria e con l’utilizzo dedicato esclusivamente a pedoni e bici, attraverso la posa di una pavimentazione ecologica e l’installazione di 21 lampioni e piante floreali lungo tutto il percorso del sentiero. La ciclovia ad anello, una volta completata, collegherà gli istituti comprensivi Mestica e Alighieri, l’Iis Matteo Ricci, l’Iis Bramante, l’Ite Gentili, il Liceo Artistico Cantalamessa, il Liceo Scientifico Galilei, il Liceo Classico-Linguistico Leopardi, l’Ipsia Corridoni, il palasport e il parco di Fontescodella, i giardini Diaz e il bus terminal di piazza Pizzarello. A fianco di questo progetto sta per partire anche quello della ciclopedonale che collegherà le due vallate del Chienti e del Potenza tramite percorsi che valorizzeranno i paesaggi naturali del capoluogo. L’appalto delle opere dovrebbe partire entro l’estate, con 340 giorni per la realizzazione e conclusione fissata per la seconda metà del 2024. Gli oltre tre milioni di euro di finanziamento per i percorsi ciclopedonali di Macerata consentiranno di realizzare un tracciato di circa 40 km che si congiungerà anche con la Ciclovia Adriatica.
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Bravissimi
Prima fate rispettare i limiti di velocità, l'attraversamento sulle strisce....ecc...Onestamente non mi fiderei di inoltrarmi in bike in una giungla d'asfalto indisciplinata, come Macerata
Evidentemente cè green e green se il roseto della terrazza dei popoli è stato raso al suolo forse per pavimentare con il buono così rassicurante cemento
Attualmente Macerata non è una città attrezzata per le bici. Ciclabili inesistenti. Cultura degli automobilisti inesistente nei confronti dei ciclisti. Da questo punto di vista Macerata è rimasta agli anni '80
Meno male che c'è il logo delle ciclovie maceratesi almeno si potranno distinguere dalle vere ciclovie ....quelle serie che si stanno realizzando in tante altre citta' .
Ma xchè a Macerata c'è una ciclo via?!
Francesca Pietroni si è via Roma!
Francesca Pietroni Bisogna essere attento con le definizioni: cicloVIA= una strada dove possono andare anche le bici. Condividono lo spazio in tutti i effetti. Vengono messi segnaletica che segnala la possibile presenza di ciclisti. Infatti è questo che c'è a Macerata. In altre parole, non c'è niente tranne la segnaletica. Poi esistono "corsie ciclabile" dove una parte della strada sul lato, viene verniciato una striscia e simbolo sul asfalto, ma non è diviso della strada. Ha anche dimensioni ridotte rispetto ad una vera pista ciclabile, credo anche solo 60cm di larghezza. Questa è una soluzione adatto a città che già hanno poco spazio a disposizione. Avevo presentato un possibile progetto per Macerata anni fa che è stato ufficialmente ignorato ma poi presentato come "ciclovia ad anello per collegare 9 scuole" che a grande differenza è semplicemente una CICLOVIA e non un Corsia ciclabile, e quindi poco sicuro per o bambini in particolare. Poi esiste la pista ciclabile che invece è separata dalla strada, con una larghezza di 150cm a direzione. Ovviamente è la scelta più sicura nel caso in cui lo spazio lo consente.
Camilla Iannini Murray esatto in sostanza non c'è niente
Esatto!
E la via di Contrada Fontescodella, una strada a doppio senzo di circolazione per auto larga al massimo 3 metri ( quando due auto si incrociano devono scansarsi, pensa se ci metti anche una bicicletta!)
Laura Baldoni ma li esiste veramente un pezzettino di pista ciclabile! È la primissima parte del "annello verde" ideato da Danilo Tombesi a cui io insieme ad altri volontari aiutavano a pulire ca 7 anni fa.
Francesca Pietroni hanno messo questa roba anche a Corridonia. La ciclovia è la strada stessa ma hanno messo ottimi cartelli che indicano direzioni sbagliate. Cè anche un cartellone con le indicazioni in braille per i ciclisti ciechi che vogliono morire. Sta roba grida vendetta
A cosa serve la stazione di ricarica per le bici elettriche se non ci sono piste nemmeno per le bici tradizionali?
Una curiosità ma quante e-bike circolano a Macerata ?
6 al max
Francesco Luchetti forse anche 7 ma aumenteranno stanne certo
Paola Verdicchio infatti, il bello che la paghi 2.000 in su poi la parcheggi e non c'è la trovi ...
accomodate le strade, altrimenti si fanno male....che già siamo in altura....almeno a fare trovare le strade sane
Quanti sordi sprecati
Ernesto Peroni caro Ernesto hai ragione adesso cadranno nelle buche delle strade. Diamo precedenza a ciò che non serve
Maurizio Gianfelici ... questa è l'Italia, caro Maurizio
Piste ciclabili protette, servirebbero. Pedalare nel traffico di Macerata è pericoloso, le automobili corrono troppo (ben oltre i limiti dal centro alla periferia.
Non pensavo che per fare una ciclabile bastasse mettere dei cartelli !!
Complimenti per la pista ciclabile che non c'è. Un percorso fantasma. Un altro grande successo della giunta Parcaroli.
Patrizio Sparvoli Sandro Marini Luciano Vannucci c'è qualche commento ke vi potrebbe interessare
Emanuele Barbatelli De Luppica sei anticu. Ti devi evolvere. Eppure sei stato anche nella grande mela.
Luciano Vannucci io so tuntu o sai però qualcuno vi ha nominato nei commenti
Emanuele Barbatelli De Luppica issi so commenti de pistacoppi perché nn c'è viabilita a Macerata si sentono frustati e abbantonati
In bici a Macerata ? Ahahahahahah con la qualità delle strade che ci ritroviamo aumenterà il lavoro per il reparto di ortopedia.... e per il residence di via Pancalducci ...
A volte serve prendere decisioni in anticipo, decisioni per futuri ciclisti e non per i attuali ciclisti. Con piste ciclabili, velocità ridotta alle macchine, sono convinta che molte persone andrebbero in bici. Attualmente sono uno dei pochi che va al lavoro tutti i giorni in bici.
Il trentino ci copia
Mi ricordo quando gli italiani prendevano in giro i cinesi perché andavano tutti in bicicletta......
In piazza Pizzarello è stata posizionata la struttura per le ricariche delle bici elettriche ed è stata lasciata così, ad uno stato incompiuto e sciatto. È addirittura ancora incartata con una sorta di nastro adesivo e recintata con la classica rete rossa delle incompiute. Sono 2 mesi circa che è stata posizionata in fretta e furia una mattina chiudendo tutte le strade senza nessun preavviso in piazza Pizzarello, senza indicare nemmeno una via di uscita e/o di entrata. Poi non si è più visto nessuno a completare il lavoro e la piccola incompiuta fa il paio con la grande incompiuta di piazza Pizzarello. Un vero capolavoro di sostenibilità ambientale, come viene rivendicato nell'articolo dall'assessore Merchiorri. Ah! Dove sono a Macerata tutte queste bici elettriche? O si deve far vedere che in qualche modo si stanno impiegando i fondi europei tanto per...
In Piazza Pizzarello è stata eliminata mezza aiuola ed è stata messa ammassata con i 2 bellissimi monumenti! Insieme ai resti del fallimento della Tardella sono riusciti a rovinare il quartiere. Bravi
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Queste cose sono frutto della demagogia. Tanto per dimostrare che si sono adeguati al pensiero unico dominante dell’ecologia ad ogni costo. Come per Corridonia, le biciclette sono inutili. Li vedete pedalare per le vie di Macerata e del centro storico? Stessa cosa a Corridonia. Diverso a Civitanova Marche e nelle zone della marina e della pianura. I ciclisti ti dicono: io non lascio la mia bici del costo di 10 mila euro a caricare, col pericolo che me la fregano. Idem per i monopattini, la scemenza pericolosa partorita dagli intelligenti del Covid.
Noto con molto rammarico che anche i non Maceratesi si stiano impegnando per denigrare un progetto di cui non conoscono praticamente nulla.Poi, leggendo i nomi di chi scrive, noto che sono i soliti “sapientoni tuttologi” che lasciano il tempo che trovano.Peccato, ci vedremo sul tracciato, e li si che dovrete pedalare.E’consigliabile un doveroso approfondimento.Cordiali saluti
Prima di fare le stazioni e-bike è stato condotto uno studio sul bacino di utenza atteso? Oppure tutto viene fatto a prescindere, solo per far lavorare qualche azienda?