La presentazione dell’appuntamento di domenica prossima a Corridonia
di Andrea Cesca
Corridonia si appresta ad ospitare la Coppa Italia di ruzzola a squadre. La manifestazione in programma domenica 2 aprile vedrà ai nastri di partenza cinquecento atleti, settanta le squadre provenienti da Umbria, Lazio, Toscana, Abruzzo, Emilia Romagna e Marche. Il via alle gare domenica mattina con le qualificazioni che interesseranno anche i comuni di Petriolo, Tolentino e Urbisaglia, nel pomeriggio le finali e le premiazioni.
Enzo Casadidio col sindaco Giuliana Giampaoli
L’iniziativa voluta fortemente dal consigliere comunale Catia Luciani è stata presentata nella sala consiliare del comune di Corridonia alla presenza del sindaco Giuliana Giampaoli, dell’assessore allo sport Matteo Grassetti, del presidente nazionale Figest Enzo Casadidio, di Matteo Capeccia (presidente regionale Figest), Patrizio Romaldini (presidente provinciale Figest), Mauro Sabatini (presidente della specialità ruzzola all’interno della Figest).
Uno sport antico quello del lancio della ruzzola che risale al tempo degli etruschi e che all’inizio si praticava con la forma di formaggio, ma che le carestie e le varie vicissitudini hanno trasformato in un cilindro di legno di 13 centimetri di diametro dal peso di 600 grammi arrotolato da un filo. Uno sport cosiddetto povero, che fa parte della Federazione italiana giochi e sport tradizionali (ne annovera 387) molto praticato nel centro Italia ma anche in Calabria, che ha superato senza grossi problemi la pandemia essendo all’aperto. Il lancio si può effettuare a dito o a mano, la strada è il campo da gioco. Si occuperanno della preparazione delle strade la Ruzzola Santangiolese di Sant’Angelo in Pontano e l’asd Ruzzola Petriolo presenti nella sala consiliare con gli esponenti Giordano Bitunni e Giuseppe Ciccioli.
L’assessore Matteo Grassetti stringe la mano a Enzo Casadidio
«E’ un’iniziativa di interesse nazionale che la nostra città è orgogliosa di ospitare», le parole del sindaco Giampaoli. Enzo Casadidio, originario di Pieve Torina, ha rimarcato il ruolo di aggregazione dello sport della ruzzola, caratterizzato dal cosiddetto terzo tempo nel quale gli atleti rafforzano l’amicizia e la stima reciproca al termine di ogni competizione mangiando e bevendo insieme: «Non è uno sport semplice come qualcuno vorrebbe far credere, la tecnica è fondamentale». «E’ uno sport povero, ci autofinanziamo, ma stiamo crescendo», ha affermato Patrizio Romaldini. «L’iniziativa è stata molto apprezzata dalla parte più anziana della popolazione – ha sottolineato l’assessore Grassetti – con il gioco della ruzzola si tramandano valori abbandonati».
Ma si va davvero sempre d’amore e d’accordo quando si è in gara? «Può capitare che per far innervosire l’avversario qualcuno dell’altra squadra attraversi la strada ritardando il lancio della ruzzola», hanno spiegato Giordano Bitunni e Giuseppe Ciccioli. Nulla di che, fa parte del gioco, come pure il fatto che le strade possano presentare qualche buca o dosso.
La Coppa Italia di Ruzzola a squadre interesserà le seguenti strade: via Crocefisso a Corridonia (Categoria B e finali di tutte le categorie nel pomeriggio), via Fiastra e Via San Marco a Petriolo (Categoria A), strada Provinciale 43 a Urbisaglia (Categoria C). Il campionato italiano a coppie del lancio della ruzzola farà tappa i prossimi 14 e 15 maggio a San Severino.
bene
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interessante iniziativa per fare ricordare a noi anziani e magari per fare conoscere ai giovani