Civitanova, via i cassonetti gialli
«Così in casa siamo pieni di pannoloni»

RIFIUTI - La denuncia di una donna con due persone disabili in casa. Consumano in totale otto pannoloni al giorno e non possono rimanere tre giorni senza raccolta: «Ho chiamato chiunque ma ancora non mi sono state offerte soluzioni»

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Un cassonetto giallo

di Laura Boccanera

«Due disabili in casa allettati, siamo sommersi dai pannoloni, occorre una soluzione per le famiglie come noi». L’appello arriva da una donna civitanovese che si ritrova in difficoltà a causa dell’estensione della raccolta porta a porta del sacchetto del rosso, quello per pannoloni e pannolini.

Dal 1 marzo in tutta la città (prima il porta a porta era attivo solo in centro) il Comune di Civitanova assieme a Cosmari ha eliminato i cassonetti gialli destinati solo a pannolini e pannoloni perché diventavano ricettacolo di ogni tipo di rifiuto e ha avviato la raccolta casa per casa come per gli altri conferimenti con ritiri il lunedì, il giovedì e il sabato. Ma la soluzione ha creato disagi in una fetta di popolazione che ha più di un disabile in casa e che non riesce a restare con i sacchetti pieni di pannoloni per tre giorni consecutivi.

E’ il caso di una donna civitanovese che vive con una sorella e uno zio disabili e allettati: «Utilizziamo per ciascuno quattro pannoloni al giorno, otto complessivamente, il che significa che da ritiro a ritiro rimaniamo in casa con 24 pannoloni che non sono come quelli dei bambini, piccoli e gestibili eventualmente con apparecchiature tipo mangia pannolini. E non possiamo neanche lasciarli in terrazzo perché confiniamo con altre famiglie e soprattutto con l’arrivo dell’estate l’odore sarebbe nauseabondo».

La donna racconta di essersi anche mossa per tempo per richiedere la possibilità di un cassonetto con chiave o una soluzione che la aiutasse nella gestione quotidiana dei rifiuti organici dei familiari: «Ho chiamato il Comune appena appresa la notizia, però mi hanno detto di chiamare il Cosmari, il quale a sua volta mi ha detto di contattare l’ufficio ambiente, ma anche loro mi hanno detto di essere impotenti e che avrebbero segnalato all’assessore la mia esigenza. Ad oggi però ancora non ho saputo nulla. E so per certo di non essere l’unica ad avere questo problema perché proprio l’impiegata del Cosmari mi ha detto che era già la quarta chiamata che riceveva. Io non metto in dubbio l’utilità del porta a porta e le ragioni per cui sono stati tolti i cassonetti, però credo anche che vada studiata una soluzione alternativa per chi come me ha particolari esigenze».

Pannoloni e pannolini, via al porta a porta in tutta la città

 



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