Il teatro Verdi di Pollenza
In occasione della celebrazione della Giornata della memoria Pollenza ricorda le vittime dell’olocausto venerdì alle ore 21,15 al teatro Giuseppe Verdi con il recital storico-musicale “Marci su Roma. La resistibile ascesa del fascismo”, con la partecipazione dello storico Giovanni Taurasi, dell’Istituto storico della resistenza di Modena.
Al centro della scena i “Tupamaros”, band di folk-rock d’autore originaria di Carpi, fautrice di vari progetti di teatro civile e history telling. Realizzata in collaborazione con l’Anpi, sezione di Pollenza, l’Annpia (Associazione nazionale perseguitati politici antifascisti), lo spettacolo assume le vesti di una rilettura storico-musicale della Marcia su Roma, evidenziando gli errori evitabili sfociati in venti anni di dittatura: il periodo che va dalla fine della prima guerra mondiale fino alla liberazione dal fascismo, si trasforma in questo modo in un viaggio sonoro di circa un’ora, aperto a tutti.
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Fu una “Marci-a” da operetta rivoluzionaria, all’italiana,con il Duce che arrivò in treno letto. Il responsabile fu il Re, che avallò il Fascismo, poi la guerra di aggressione all’Abissinia con i massacri e i gas, che fu d’accordo con la guerra con Hitler, con l’arresto di Mussolini, portato in villeggiatura in montagna, poi con la vile fuga per sottomettersi agli Alleati, abbandonando ai Tedeschi il popolo italiano, eccetera. Fu un’epoca di grandi Comici.
Oggi, stiamo andando verso una tragedia spaventosa a causa di piccoli comici in Ucraina e in Russia, in Europa e negli USA. Con i comici di casa nostra… Gratta, gratta alla fine ci ritrovi l’ARMIR. Poveri figli nostri, poveri nipoti nostri.
Sig. rapanelli: la storia si ripete. A me sembra che la strada sia proprio quella. Purtroppo viviamo in un paese di pallonari, quado ci sono le partite del pallone c’è tutto e la maggioranza degli Italiani non crede, “che ogni popolo ha il governo che merita”.
Caro Tranzocchi, siamo un popolo di eroi cialtroni. Ormai siamo ad un popolo di stomaco e sesso. Perché non vanno a combattere con gli Ucraini, che se la sono tirata dopo aver massacrato gli Ucraini russofili fin dal 2014? La Storia è vecchia.
L’Ucraina fornì uomini ai Nazisti e si dedicarono pure a rastrellare gli Ebrei. Altri Ucraini combattevano con i Sovietici. Quindi sono cose antiche.
Mio cugino Sandro, diciassettenne, sentiva urlare lungo il Corso della Repubblica di Macerata “cosa aspetta il Duce dall’entrare in guerra?” I Nazisti erano arrivati quasi a Parigi. Qualche migliaio di morti ci avrebbero permesso di sedere al tavolo dei vincitori nazisti della guerra… Si saranno pentiti delle conseguenze?
Ci pentiremo noi, oggi, della politica armata a favore dell’Ucraina da parte della Meloni e del suo Ministro della Guerra, pardon – della Difesa? Da chi, dalla Russia? La quale ci sta circondando, insieme alla Cina. Hanno fatto un patto col Sud Africa, ricchissimo di materie prime e senza petrolio. Che lo ha la Russia. A cui darà le materie prime di cui abbisogna.
Povera Italia. Che delusione sei diventata, presidente Meloni…