Piazza Vittorio Veneto durante il flash mob
In tanti hanno partecipato al flash mob promosso dal Consiglio delle donne di Macerata in sostegno del popolo iraniano. Nel capoluogo, come in tante altre città italiane, tra cui Roma e Milano, la comunità maceratese, ieri, si è stretta intorno ai rappresentanti iraniani presenti nel territorio.
«La manifestazione – scrivono le organizzatrici – ha riempito piazza Vittorio Veneto in cui prima di tutti cittadine e cittadini, associazioni, forze sociali – oltre che alcuni esponenti del mondo istituzionale e politico – hanno voluto mostrare la loro partecipazione a coloro che dall’Iran sono arrivati a vivere qui in mezzo a noi, ma senza mai dimenticare il dolore e i timori, la rabbia per le oppressioni in corso, la voglia di vedere il proprio Paese finalmente libero da un regime teocratico capace di uccidere finora ben più di 350 persone tra cui almeno tantissimi bambini».
Nel corso del flash mob hanno portato la loro testimonianza studentesse, giovani lavoratori e uomini adulti arrivati in Italia in passato: «Sono state toccanti e hanno anche ricordato le violenze per strada e in tutti i luoghi di vita delle persone. Gli interventi si sono succeduti raccontando le buie esperienze vissute in prima persona e il senso profondo di ingiustizia che ha portato i rappresentanti del popolo dell’Antica Persia, tra cui Mojtaba Sadechi e Gahaempanah Bahar, a chiedere ai paesi europei aiuti concreti, quali il ritiro degli ambasciatori o il blocco delle commesse di armi per il regime islamico».
L’intervento del sindaco Sandro Parcaroli
La presidente del Consiglio delle donne Sabrina De Padova ha ribadito, insieme alla vicepresidente Ninfa Contigiani, la volontà di promuovere solidarietà, sostegno e vicinanza ad una popolazione che tutti i giorni rischia la propria vita, per affrontare la negazione dei diritti e l’ingiustificabile oppressione della dignità umana. La protesta, cresciuta dal 19 settembre scorso, quando fu uccisa brutalmente Masha Amini per l’assurda colpa di un velo indossato male, ha visto quale motore della rivolta la forza e il coraggio delle donne, che insieme ai giovani stanno nutrendo la reazione alla tracotanza del regime degli Ayatollah.
Di fronte alle proteste pacifiche e alla richiesta del diritto inalienabile alla libertà, la presidente del Consiglio delle donne Sabrina De Padova ha sottolineato con forza la necessità di un esplicito impegno e presa di posizione da parte dei paesi occidentali. «Durante l’incontro – concludono le organizzatrici – è intervenuto il sindaco Sandro Parcaroli oltre ad avvocati, professori, professionisti che hanno appoggiato la causa del popolo iraniano. Erano presenti anche deputati, consiglieri e assessori comunali, esponenti sindacali del territorio uniti in un abbraccio ideale alla determinazione del popolo iraniano».
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Solidarieta’ bypartisan sia x il popolo ucranio sia x il popolo iraniano che stanno vivendo tempi bruttissimi.
Ottima iniziativa. Da segnalare le oltre 15 manifestazioni “Donna Vita Libertà” organizzate dal Partito Radicale nonviolento transpartito transnazionale davanti all’ambasciata iraniana e le reiterate proteste formali e condanne pubbliche da parte del ministro degli Esteri Fi Antonio Tajani rispetto alla brutale repressione scatenata dal regime.
Quindicesima manifestazione del Partito Radicale a sostegno delle donne e del popolo iraniano
https://www.radioradicale.it/scheda/687037
Ero a Macerata l’altro ieri e ho deciso passare a vedere la manifestazione. Ma ora leggendo questo articolo mi sta venendo un dubbio: nella descrizione del post e più volte all’interno dell’articolo, è riportato “Hanno portato le loro testimonianze studentesse, giovani lavoratori e uomini adulti ‘ “.
Chiedo a Cronache Maceratesi, quando l’Iran era un paese libero e democratico? Prima di questo regime misogino e terrorista in Iran c’era la monarchia assoluta dello Scià che ugualmente reprimeva i dissidenti, li arrestava, torturava ed uccideva? Che non concedeva la libertà di espressione e di aggregazione?
Mi ritengo molto offeso da queste affermazioni all’interno di questo articolo e spero si tratti di un refuso, poichè un cugino ed un parente di secondo grado di mia madre sono stati uccisi da quella dittatura!
Spero non sia in atto un tentativo di propaganda per il ritorno della monarchia e dello Scià in Iran, il quale è stato già cacciato una volta con la Rivoluzione antimonarchica del ’79.
* uomini adulti arrivati dall’Iran quando era un Paese libero e democratico “.