Accusato di bancarotta fraudolenta,
assolto per non aver commesso il fatto

CIVITANOVA - Imputato Vanni Raponi, 58 anni. Secondo l'accusa era l'amministratore di fatto della Enersiderall. Con i suoi legali è riuscito a dimostrare di aver lavorato alle dipendenze dell'azienda, ma senza alcun ruolo imprenditoriale. I giudici hanno accolto la tesi difensiva (nella foto i suoi avvocati, Gabriele Cofanelli e Gianluca Brizi)
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L’avvocato Gabriele Cofanelli

Accusato di bancarotta fraudolenta, dimostra di non essere l’amministratore della società e viene assolto. La sentenza è stata emessa ieri dal tribunale di Macerata. Imputato era Vanni Raponi, imprenditore 58enne del settore metallurgico originario di Castelfidardo, difeso dagli avvocati Gabriele Cofanelli e Gianluca Brizi. 

Secondo l’accusa, l’uomo sarebbe stato l’amministratore di fatto della Enersiderall di Civitanova. E in quella veste avrebbe contribuito a far sparire dai bilanci delle società poi fallita circa 300mila euro nel corso degli anni. Oltre a ciò, sempre secondo l’accusa, i libri contabili dell’azienda sarebbero stati tenuti in maniera non conforme alla legge, da qui l’accusa anche di bancarotta documentale. Tramite i suoi legali, l’imputato ha sempre rigettato ogni accusa, dichiarando di aver sì lavorato per la Enersiderall, ma solo come dipendente, senza quindi aver mai svolto ruoli imprenditoriali nell’azienda che potessero far prefigurare una sua responsabilità penale. Gli avvocati Cofanelli e Brizi hanno sostenuto la tesi difensiva alla luce di una recente giurisprudenza che impone all’accusa di determinare in senso probatorio l’effettivo ruolo rivestito dall’imputato.

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L’avvocato Gianluca Brizi

Al termine della requisitoria, il pm ha chiesto per Raponi una condanna a quattro anni. Il Collegio giudicante, presieduto dal giudice Andrea Belli, condividendo la tesi degli avvocati difensori ha assolto l’imputato per non aver commesso il fatto. 

(redazione CM)

 



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