Prima aggredisce un giovane, poi minaccia la titolare di un bar. All’arrivo dei carabinieri rifiuta di farsi identificare e prova ad allontanarsi, ma viene bloccato e colpisce con un pugno uno dei militari. Arrestato un 21enne di Corridonia. I fatti sono avvenuti mercoledì scorso quando i carabinieri della locale stazione sono intervenuti in un locale del centro. Lì il ragazzo aveva minacciato la titolare e in precedenza aggredito un altro giovane. Proferendo frasi ingiuriose ai militati giunti sul posto ha rifiutato di farsi identificare, cercando di eludere il controllo scappando. E’ stato bloccato e in quel frangente concitato ha sferrato un pugno al volto di uno dei carabinieri, procurandogli lesioni giudicate guaribili in sette giorni. Il 21enne dovrà rispondere di oltraggio, violenza, resistenza e lesioni a pubblico ufficiale, è stato arrestato e posto ai domiciliari fino all’udienza di convalida che si è svolta domenica. Il giudice ha convalidato l’arresto e concesso i termini a difesa fissando il dibattimento per il prossimo 23 novembre.
Il comandante Giorgio Picchiotti
Nell’ambito delle attività di controllo del territorio da parte dei carabinieri della Compagnia di Macerata, in particolare per prevenire e reprimere i reati in genere, le numerose pattuglie dispiegate hanno intensificato le verifiche nei luoghi ritenuti più sensibili o dove è stato avvertito maggior degrado da parte dei cittadini. Nello specifico, nel centro storico di Macerata, sono state impiegate in diverse occasioni anche delle pattuglie a piedi i cui militari hanno mantenuto contatti ambientali con cittadini ed esercenti. Il bilancio generale del servizio comprende altri due arresti. Una 42enne di Corridonia è stata trasportata in carcere a Pesaro dopo la condanna del tribunale di Macerata per la continuazione nei reati di estorsione e violazione di domicilio, commessi nel 2015 a Civitanova, alla pena della reclusione di 5 anni e 10 mesi 10 e al pagamento di 2mila euro di multa. A Treia, invece, i carabinieri della locale stazione hanno proceduto all’arresto di un cittadino di nazionalità guineana poiché colpito da un ordine di carcerazione dovendo espiare il residuo pena di un anno di reclusione a seguito di condanna in via definitiva inflitta nel 2017 dal tribunale di Milano per spaccio di sostanze stupefacenti. Ora è in carcere a Fermo.
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Cosa sta accadendo alla nostra civiltà? Possiamo conoscere le motivazioni di tali atteggiamenti, per cercare di porre rimedio con una educazione civica a cominciare dai genitori, per finire almeno con le scuole? Questo giovane potrebbe essere un mio figlio, o un mio nipote… Gli chiederei i motivi del suo comportamento. Potrei essere io la causa di questi suoi comportamenti. Confesso di non essere stato un buon padre ed un buon nonno: per fortuna i miei figli hanno avuto l’altro genitore come una persona regolare; mentre i i nipoti hanno genitori encomiabili… Questo giovane non può essere giudicato solo per l’azione fatta, quando occorrerebbe un aiuto psicologico…
Quelli della mia età avevano i “dati stabili” che inquadravano psicologicamente, tipo la famiglia, il clero, le forze dell’ordine, le istituzioni, il senso civico, la scuola, che dava ideali di patria, di famiglia, di religione. E così via. E malgrado tutto ciò abbiamo avuto risultati discutibili, tipo me stesso che ho omesso ai miei obblighi di padre…
Oggi tutto viene discusso e soprattutto giustificato, soprattutto nelle forme deleterie. La parte sana della società sta cercando di uscire fuori da questa morta gora, ma è molto difficile avere i risultati, dato che la parte insana della società sta remando contro: dalla famiglia, nella scuola, nelle istituzioni, e in parte pure nella Chiesa, giustificando l’insanità mentale con leggi liberticide e giustificazioni a livello psicologico. Per cui mi sembra ingiusto giudicare superficialmente il comportamento visibile di questo giovane, senza poi ricercarne le cause nascoste.