Renato Zero, blitz nel Maceratese:
pranzo a San Severino
e ritorno nella “sua” Esanatoglia

VIP - Il cantante è stato immortalato durante una breve visita nei due comuni, accompagnato dalla cugina. Il suo passaggio in provincia non è sfuggito ai fan

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Renato Zero a pranzo a San Severino

di Monia Orazi

Toccata e fuga di Renato Zero nell’entroterra maceratese, ad Esanatoglia e San Severino, dove la sua presenza, ieri, non è passata inosservata. Nel borgo di San Cataldo il cantante è arrivato su una jeep nera, accompagnato da sua cugina che vive in provincia di Ancona.

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Renato Zero a Esanatoglia

E’ stato immortalato dall’esanatogliese Gabriele Di Piero che lo conosce sin da giovane, quando durante le estati lasciava Roma, per soggiornare nel verde del borgo, ospite dello zio prete, don Piero Fiacchini, che era il parroco del paese, mentre l’altro fratello di suo padre, Ottavio Fiacchini è stato lo storico maestro di tante generazioni di esanatogliesi.

Da giovane Renato, che all’anagrafe di cognome fa Fiacchini, era una figura abituale ad Esanatoglia e ormai da anni non si vedeva in paese. Occhiali scuri e cappello, la sua sagoma imponente non è però passata inosservata anche se in pochi hanno avuto modo di parlarci.

1668352361724-650x585Stessa scena a San Severino, dove l’artista è andato a pranzo nel ristorante Osteria Ninetta, a due passi da piazza Del Popolo. Ha semplicemente detto di essere in privato. Qualche fan lo ha immortalato all’uscita del ristorante, scattandogli una foto. Si è trattato forse di un giorno alla ricerca dei ricordi di gioventù, magari per rendere omaggio al cimitero ai propri parenti defunti, o per andare a trovare qualche amico o parente di queste zone. Altri parenti di Renato Zero, vivono a Serrapetrona.

«Non ho avuto il piacere di incontrarlo, altrimenti ci avrei parlato e lo avrei ospitato volentieri – racconta Luigi Nazzareno Bartocci, sindaco di Esanatoglia – lui è nostro cittadino onorario, negli ultimi anni non mi è mai stato possibile avere un contatto diretto con lui. Sono molto contento che sia stato in paese, i suoi zii don Pietro e il maestro Ottavio, fratelli del padre Domenico, sono stati per anni importanti punti di riferimento per tutta la nostra comunità».



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