«Molti non sanno come pagare le bollette,
bisogna accelerare la transizione energetica»

POLITICA - L’ex rettore dell’università di Camerino, Fulvio Esposito, candidato alla Camera per Italia Democratica e Progressista, smonta le soluzioni facili in fatto di energia e propone interventi immediati per contrastare il ‘caro bollette’

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Fulvio Esposito

«”Non sappiamo come affrontare l’autunno e le bollette che arriveranno. Ci dovete aiutare”. Per strada, nelle piazze, nei mercati dei comuni del mio collegio, è questo il grido di allarme che più di ogni altro arriva dalle persone che incontro. Il costo dell’energia oggi è il problema principale per cittadini e imprese, insieme all’aumento dei prezzi del paniere della spesa, anche questo attribuito principalmente ai costi dell’energia. Ma, accanto ai necessari e urgenti provvedimenti da prendere per contrastare l’emergenza, si deve, anche nel nostro territorio, accelerare una transizione energetica fin qui troppo lenta». A parlare è Fulvio Esposito, candidato alla Camera dei Deputati per la coalizione del centro-sinistra ‘Italia Democratica e Progressista’, nel collegio uninominale Marche 2 – Macerata.
Rettore dell’Università di Camerino fino al 2011, è stato due volte capo della Segreteria tecnica del Ministero dell’Università e della Ricerca. Collabora come esperto di politiche della ricerca con la Commissione Europea, con l’Ocse e con il G7.

Professore, ma con tutta la ricerca che si fa nelle nostre Università, come è possibile farsi trovare impreparati davanti a crisi prevedibili come questa?
«La ricerca le risposte ce le ha date da tempo, ma non le abbiamo ascoltate. Abbiamo perso 20 anni. Oggi avremmo potuto essere pronti, con una quota ben superiore all’attuale di energia prodotta da fonti rinnovabili, ma si è preferito continuare a percorrere le vecchie strade».

Quindi cosa deve fare il prossimo Parlamento?
«Certamente occorrono interventi immediati come il taglio delle accise, la riduzione dell’Iva, il tetto al prezzo del gas, il disaccoppiamento fra prezzo del gas e prezzo dell’energia elettrica e, soprattutto, il recupero del 100% degli extra-profitti delle aziende del settore energetico, che da solo vale alcune decine di miliardi. Ma l’emergenza non può diventare la scusa per rinviare ulteriormente una svolta decisa a favore della transizione energetica. Rispetto ad altri paesi, l’Italia è abbastanza avanti sulle rinnovabili: in Europa siamo secondi solo alla Germania nella produzione di energia solare, che, nel nostro Paese, rappresenta circa il 10% del consumo. Siamo anche ‘sobri’ nelle emissioni di CO2: 7.000 kg per persona per anno, mentre ogni abitante degli Stati Uniti ne produce 20.000. Ma ancora non basta».

Secondo lei, che altro ci vuole?
«Oltre a migliorare l’efficienza energetica degli edifici, dove si sono fatti passi avanti importanti con i nuovi materiali, frutto proprio di quella ricerca di cui parlavamo prima, occorre puntare con decisione su auto-produzione e co-produzione di energie rinnovabili. Bisogna rimuovere subito tutti gli ostacoli burocratici che incontra chi vorrebbe muoversi rapidamente in questa direzione: spianiamo la via alle Comunità Energetiche Rinnovabili (le Cer)».

Fulvio-Esposito-700x469-1-325x218Già, ma le Cer sono una soluzione adatta al nostro territorio?
«Decisamente sì. La configurazione del nostro territorio, del nostro paesaggio, è ideale per lo sviluppo delle Comunità Energetiche Rinnovabili: non solo i centri minori, ma anche i maggiori centri urbani sono circondati da spazi nei quali possono essere installati impianti fotovoltaici (come i tetti dei capannoni artigianali, industriali o agro-zootecnici, o i parcheggi), magari integrati con sonde geotermiche a bassa entalpia, che producono giorno e notte. Inoltre, i dislivelli delle nostre montagne e delle nostre colline permettono lo sviluppo di micro-impianti idroelettrici che, senza alcun impatto sull’ambiente, sul paesaggio e sulla risorsa idrica, forniscono produzione continua».

Dunque, problema risolto?
«Quasi. Adeguando la rete elettrica ai nuovi concetti di auto- e co-produzione, rendendola ‘intelligente’ (lo smart grid), si possono raggiungere percentuali di copertura del fabbisogno da fonti rinnovabili superiori al 60%. Probabilmente, l’ultimo miglio si farà con le ‎celle a combustibile, che utilizzano l’idrogeno per produrre elettricità in modo pulito ed efficiente.
In questo labirinto tecnologico, lei pensa davvero che il singolo cittadino e le imprese, specie le piccole, possano orientarsi?
Questo è un ostacolo facilmente aggirabile. Se mettiamo a disposizione di cittadini, imprese ed enti locali, gruppi di tecnici qualificati che sappiano accompagnarli e indirizzarli verso le soluzioni tecnologiche più appropriate, risolviamo due problemi in un colpo solo: diamo un servizio a cittadini e imprese e creiamo posti di lavoro per i giovani e le giovani che escono dalle nostre Università. E non penso solo a ingegneri, chimici, biologi, geologi, fisici e informatici, perché c’è anche una parte contrattuale ed economica da gestire».

C’è ancora chi sostiene il nucleare come possibile alternativa.
«Mi permetta: sono bugie. In paesi come la Francia, che fanno ricorso in grande misura a questa fonte energetica, il megawattora costa quanto da noi. Oltre ai noti problemi di sicurezza, ci sono i problemi di stoccaggio delle scorie, quelli legati al combustibile, che comunque è appannaggio di pochi Paesi che potrebbero, come sta accadendo con il gas, ‘ricattarci’, oltre ai tempi necessariamente lunghi per l’eventuale realizzazione di nuove centrali. Ripeto, non è un’alternativa credibile e chi sostiene il contrario lo sa perfettamente».

L’appello al voto
«Il 25 settembre non possiamo restare a casa. È importante andare a votare anche per scegliere persone che, su temi come questi, non ci riempiono di slogan, ma si muovono con serietà, competenza e conoscenza del territorio. Capaci di vigilare per fare in modo che le risorse disponibili sul fondo complementare sisma del PNRR siano utilizzate bene per accelerare la transizione energetica, per creare crescita economica, lavoro e qualità della vita.
Noi di Italia Democratica e Progressista abbiamo idee chiare su come intervenire. Bisogna farlo bene, e bisogna farlo in fretta».

Per contatti: [email protected]
Pagina Facebook ufficiale: https://www.facebook.com/FulvioEsposito.UninominaleMacerata

(Messaggio elettorale a pagamento)

Volantino

 



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