di Gianluca Ginella
Violenza sessuale su di un ragazzo loro connazionale, due uomini finiscono sotto accusa al tribunale di Macerata. Condannati a 8 anni e sei mesi i due imputati, Sharafat Ali, 38 anni, e Asif Mirza, 32, pakistani. Le contestazioni erano: violenza sessuale di gruppo, sequestro di persona, rapina, tentata estorsione. I fatti risalgono al 1 giugno del 2021. Vittima un connazionale degli imputati, ventenne, che era da poco arrivato in Italia ed era ospite di alcune persone in un appartamento di Macerata. La violenza sarebbe scaturita proprio dal pagamento dell’affitto con il giovane che doveva del denaro ai due connazionali. Il giorno in cui sono avvenuti i fatti oggetto del processo il giovane, dice l’accusa, sostenuta dal pm Rosanna Buccini, sarebbe stato obbligato a salire su di un’auto dagli imputati, insieme ad un complice non identificato.
L’avvocato Maurizio Nardozza
Lo avrebbero costretto a restare sulla vettura bloccandogli i polsi. Poi lo avrebbero portato in un casolare di Corridonia. Una volta lì il giovane sarebbe stato colpito con schiaffi e pugni da Sharafat Ali e poi spogliato per costringerlo a subire atti sessuali (che sarebbero stati ripresi col cellulare da una terza persona). Inoltre gli avrebbero anche portato via cellulare, passaporto e 300 euro (da qui la contestazione di rapina). Il giovane sarebbe poi riuscito a sfuggire nel cuore della notte approfittando del fatto che gli imputati si erano addormentati. Viene inoltre contestata la tentata l’estorsione perché avrebbero cercato di farsi pagare 3mila euro dicendogli che altrimenti avrebbero diffuso il video in Pakistan. Oggi la sentenza al tribunale di Macerata. Il pm aveva chiesto 8 anni e sei mesi per entrambi gli imputati. Il giudice ha inoltre disposto un risarcimento di 15mila euro alla vittima, che era parte civile al processo, assistito dall’avvocato Maurizio Nardozza: «Siamo soddisfatti, ci aspettavamo questo tipo di sentenza, finalmente giustizia è stata fatta. Siamo sempre stati fiduciosi nel lavoro svolto dal collegio del tribunale di Macerata». Gli imputati, che hanno sempre negato i fatti, sono assistiti, tra gli altri, dall’avvocato Francesco Giorgio Laganà.
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