Manca l’acqua, stop all’utilizzo per innaffiare orti e giardini, per l’irrigazione, il lavaggio di mezzi o per riempire le piscine. Il sindaco di Morrovalle, Andrea Staffolani, ha firmato un’ordinanza che sarà valida fino al 15 ottobre. Questo, precisa il Comune, «salvo revoca precedente e che è stata preceduta da una specifica richiesta dell’Apm, si è resa necessaria a causa dell’attuale periodo di carenza idrica, che rende necessario disciplinare l’uso dell’acqua potabile e ridurre qualsiasi spreco, per evitare che si determinino situazioni critiche sia quantitative che qualitative nell’approvvigionamento idrico». Il Comune invita «ad un uso corretto e razionale dell’acqua al fine di evitarne ogni inutile spreco», ogni inosservanza del provvedimento sarà punito con una sanzione amministrativa. Il divieto riguarda soltanto l’utilizzo dell’acqua potabile per i fini di cui sopra, mentre potranno essere utilizzati normalmente tutti gli altri metodi di approvvigionamento come l’estrazione da pozzi privati o il prelevamento da corsi d’acqua.
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Iniziamo però dai campi da calcio specialmente quelli comunali!
Si può stare senza acqua in piscina o con la macchina sporca. Ma le piante e fiori hanno bisogno di acqua
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Siamo all’inizio dell’Apocalisse?…
Adesso racconto cosa significa morire di sete… In Congo di acqua ce n’era anche troppa. Nelle foreste c’erano rigagnoli d’acqua fresca. Nel Sud Sudan invece c’erano pozzanghere in cui sul fondo si muovevano vermi e lumache. Dovevo bollire l’acqua per berla poi bollente, onde non prendere la bilarziosi e poi pisciare sangue, come vedevo dai guerriglieri. In effetti, camminare nella savana a 45 gradi senza bere era spaventoso. Non avevo la forza di filmare o fotografare. Non riuscivo a portare neanche lo Sten con un caricatore di 28 colpi. Anche il cappello di feltro pesava. E prima di morire per collasso si impazzisce. Non si vuole vivere. Stavo per buttarmi in un baratro quando mi afferrò a volo il capitano dei guerriglieri sud sudanesi Manasse Atot. Senza di lui sarei morto sfracellato. La morte sarebbe stata un sollievo. E se non ci fosse stato Manasse a trasportarmi, febbricitante, per chilometri, mi sarei steso per terra sperando in un leopardo e nella puntura di un serpente. Tra l’altro, mentre camminavo nella savana o sulle pietraie, mi rinfrescavo ricordando l’acqua del rubinetto di casa.
Ritornato in Italia, per anni, e ancora oggi, me la prendo con quelli di casa che dopo aver orinato tirano l’acqua (10-20 litri?), O quando rimangono sotto la doccia per troppo tempo.
Da bambino ricordo di quando durante la guerra e pure dopo l’acqua era razionata. Soprattutto d’estate… Pochi avevano l’acqua in casa e bisognava andare alla fontana pubblica con le brocche in testa. Per cui è necessario cominciare a pensare che occorre non sprecare l’acqua, come pure cominciare a razionarla con ordinanza comunale. Tanto è fiato sprecato.
Che brutto futuro per figli e nipoti: senza lavoro, senza più sanità, senza più acqua e riscaldamento, con una guerra in espansione e magari pure in una guerra civile. Siamo all’inizio dell’Apocalisse?