Giuseppe Bommarito
di Giuseppe Bommarito*
Forte è l’impressione che da parte dell’ente locale e delle stesse agenzie educative (famiglia, scuola, chiesa) di Civitanova e del suo amplissimo comprensorio vi sia una netta sottovalutazione del fenomeno droga, che sta dilagando, soprattutto tra gli adolescenti. Si direbbe addirittura che la situazione, già drammatica, stia completamente sfuggendo di mano, nell’indifferenza generale.
Intanto va registrata, il 9 maggio a Lido Tre Archi di Fermo, l’ennesima morte per overdose da eroina nella Marche (un incubo che sembra non finire mai), nel mentre a livello provinciale, anziché serrare le fila, si continua a marciare disuniti e perdenti contro la droga e al contempo seguita ad evidenziarsi la mancanza di una seria politica regionale che si faccia carico di quello che è ormai è un vero e proprio caso nazionale (le Marche sono stabilmente da mesi al vertice in Italia quanto al tasso di mortalità per eroina, che evidentemente arriva dalle nostre parti tagliata male o tagliata troppo poco). In un siffatto contesto la diffusione della droga continua inevitabilmente a crescere, soprattutto tra i giovanissimi e gli over 65.
Ho cercato di capire meglio la situazione parlando proprio con alcuni giovani di Civitanova, dietro garanzia di anonimato.
Sequestri di cocaina in provincia
Le risposte ai miei quesiti sono francamente sconfortanti. Intanto, circa l’ottanta per cento dei ragazzi dai 15 anni in su usa sostanze eccitanti, soprattutto cocaina (ceduta a prezzi favorevolissimi), ma il problema riguarda anche parecchie fasce di età adulta, anche quelle uscite dal mercato del lavoro. Molto aumentato è il consumo da parte delle ragazze, che ricorrono alla polvere bianca non solo per emulazione e desiderio di trasgressione, ma anche per perdere peso. Il consumo avviene liberamente, senza nemmeno tentare di nascondersi, nei locali disseminati per la città (bar, ristoranti, chalet, discoteche), dove è ampiamente tollerato dai gestori. E chi non tollera – questa è la situazione – perde clientela.
Le strisce di coca vengono stese nei bagni, accuratamente non controllati, e in qualche caso addirittura sui tavoli, nel totale disinteresse del personale. Si comincia a sniffare durante la cena, e poi si prosegue sino alla chiusura degli esercizi. Qualcuno, uscito dal locale, usa anche i cofani delle auto parcheggiate per strada per stendere la sostanza e seguitare a sniffare.
La cocaina, mischiata all’alcol bevuto in discoteca o nei bar, provoca poi i disastri che avvengono nottetempo, allorchè un’aggressività artificialmente indotta e del tutto sconclusionata porta a sfasciare tutto quello che capita a mano, ad urlare e a suonare i campanelli per svegliare chi dorme, ad urinare e defecare per strada, ad aggredire selvaggiamente chi lancia anche un semplice sguardo a qualche ragazza. Le risse sono frequentissime e violente, anche se spesso, pure quando qualcuno ne esce seriamente malconcio, non vengono nemmeno denunziate per paura delle inevitabili conseguenze giudiziarie. Altrettanto dicasi per le numerose aggressioni (veri e propri pestaggi effettuati da personaggi ben palestrati, disponibili per i recuperi crediti) dovute a mancati pagamenti nelle forniture di sostanze.
La situazione è peggiorata dopo le riaperture degli scorsi mesi, a causa dell’accresciuto disagio giovanile discendente dagli anni della pandemia e del forzato isolamento. Il desiderio di socializzare ha spinto verso la cocaina, che poi però, paradossalmente, finisce per incidere negativamente proprio sulla socialità e sulla sessualità. Per non parlare dei rischi cardiovascolari (infarti e ictus in età giovanile: la stessa cannabis duplica il rischio di infarto, e il rischio è ancora maggiore per le altre sostanze stimolanti), respiratori e neurologici (al Sert, che peraltro vede solo la punta dell’iceberg, si presentano sempre più spesso ragazzi con disturbi dell’umore, disturbi psicotici e di personalità scompensata, problemi di ansia ingestibile).
Il mercato, organizzato a monte soprattutto dagli albanesi e da cosche camorriste e pugliesi, viene poi gestito a livello di spaccio da pusher spesso italiani, che si piazzano in punti strategici oppure sfrecciano sui loro motorini a tutte le ore del giorno e della notte per le consegne a domicilio (il delivery della droga, studiato sull’esperienza di Amazon) non solo nelle abitazioni private, ma anche in qualche studio e in qualche azienda. A volte, interi nuclei familiari si dedicano allo spaccio, nascondendosi dietro occupazioni di facciata o il reddito di cittadinanza.
Cominciano pure a vedersi in città le ostentazioni tipiche dei piccoli boss della droga, italiani e stranieri, quelli che non hanno ancora imparato la prudenza della moderazione, che girano con macchinoni nuovi di zecca e spendono e spandono nei locali senza ritegno e senza pudore.
Intanto prosegue a tutto spiano il riciclaggio della criminalità organizzata e qualche chalet, ancora prima dei termini previsti dalla Bolkestein riveduta e corretta dal governo, è già passato di mano, pervenendo ad elementi poco tranquillizzanti, come si teme che in futuro possa avvenire su ampia scala.
Insomma, ci vorrebbe una veloce e seria assunzione di responsabilità politica da parte di tutte le compagini che concorrono alle prossime elezioni comunali, le quali dovrebbero comprendere, e ipotizzare adeguate contromisure, che la forte capacità attrattiva di Civitanova by night dipende anche, e non per una piccola percentuale, dalla abbondante disponibilità di droghe di tutti i tipi e dal gioco d’azzardo legale e illegale. E questo non è certo un titolo di merito, da inserire nei depliant turistici.
Dalle forze dell’ordine si potrà ottenere un buon aiuto, ma solo se inizieranno a battere con continuità i locali con agenti giovani e in borghese, altrimenti il massimo che potranno fare è portare in caserma alle due di notte qualche ubriaco strafatto che sta disturbando più di altri. D’altra parte, per assurde disposizioni burocratiche, il personale, specialmente quello della Polizia di Stato, già in forte sofferenza di organico, è mal dislocato: ne servirebbe molto di più sulla costa, ma Civitanova, capoluogo di provincia di fatto, non lo è anche a livello formale, per cui la maggior parte dei “questurini” deve operare a Macerata, dove certo non mancano i problemi, ma non sono neanche lontanamente paragonabili a quelli dell’intera fascia costiera.
E intanto, per una legge direi quasi matematica, droga e criminalità organizzata proseguono a braccetto e si incrementano reciprocamente.
*presidente associazione “Con Nicola, oltre il deserto di indifferenza”
Barbara Marresi solite persone che non sanno o che non leggono l, articolo prima di commentare, ormai si sa da un pezzo che la provincia di Macerata è piena di spacciatori e consumatori dalle giovani età, le forze dell'ordine non sono appoggiate da giudici, troppe condanne con sconto pena con arresti domiciliari, troppi arresti in fragrante senza arresti con carcere non dati, troppi extracomunitari presi fatto processo e non rimpatriati per scontare pena al loro paese, noi gli diamo arresti domiciliari, ormai si sa che droga e cocaina arriva dai paesi dell'Est, ecco perché vengono in Italia e si trovano un lavoro come copertura, non mi spiego come mai fanno una vita più agiata e nel lusso che gli Italiani onesti non si possono permettere, uno io con 43 anni lavorativi in fabbrica e non mi posso permettere il loro tenore di vita, qualcosa non funziona in Italia.
Maurizio Marasca tutto corretto, tranne una cosa, la cocaina viene anche dallovest, dal sud e forse pure dal Nord.
Alberto Di Marzio si ma chi rifornisce questi posti?
Maurizio Marasca i percorsi sono complicati. Ecco perché nello smercio sono coinvolte diverse organizzazioni. https://antidroga.interno.gov.it/.../traffico-della-cocaina/ https://www.regionaleconomy.eu/.../le-rotte-della.../ Traffico della cocaina Antidroga ANTIDROGA.INTERNO.GOV.IT Traffico della cocaina Antidroga Traffico della cocaina Antidroga
Maurizio Marasca aggiungo una curiosità sul porto di Gioia Tauro: il governo italiano sta progettando di potenziarlo ulteriormente. C'è addirittura in ballo il folle progetto di farne la porta d'ingresso di tutte le merci in arrivo in Italia, con la trasformazione della ferrovia adriatica in un corridoio ad alta intensità (un convoglio merci ogni otto minuti). È già impossibile controllare quel porto adesso, figurarsi poi.
Paolo Tramannoni si come i soldi che guadagnano facendo gli spacciatori.
Screditare una città in questo modo ? Perché ?
Roberto Gianfelici perché è la verità. Oppure lei fa come quei napoletani che non gradiscono che si parli di camorra?
Fosse solo a Civitanova andava bene
Possiamo scrivere mille analisi ma se poi non ci sono i controlli...addio bacchetta magica
Tutti sanno tutto, salvo chi di dovere
Davide De Davidis lo sanno anche loro, ma per fare un indagine ed un arresto servono mesi, per aprire un canale di spaccio bastano pochi giorni. Non è come nei film americani (purtroppo) che vedono uno spacciatore, accendono le sirene, fanno linseguimento anche a piedi e lo beccano ammanettandolo a terra con le mani dietro la schiena. Qui le cose si fanno dietro le scrivanie.
Ma tu pensa, ho visto forze dell'ordine sbattere a terra ed ammanettare per molto meno senza prima andare dietro la scrivania
Davide De Davidis No lo sanno anche chi di dovere solo che se ne fregano altamente!!!
Ed è 20 anni che è così.
Alberto Di Marzio esatto. Io sono qui dal 2006 e notai subito il consumo e la diffusione elevati. Non solo Cittano, ma anche i paesi limitrofi, ormai.
L'attuale Questore è andato subito al sodo, dopo anni blandi e accondiscendenti, forse quest'estate ci saranno problemi di approvvigionamento.
Massimiliano Cingolani perche che è successo?
Civitanova non è certo un caso isolato in riguardo, la gente non viene appositamente per la droga ma perché sempre più attrezzata di molto altro come località turistica, non mi sembra per niente giusto screditare la città in questi termini. La droga è ovunque!
Mi dispiace tantissimo sentire tutto questo
Screditare una città in questo modo ? Perché ?
Simone Gattari ascolta sono d'accordo per i controlli ma se non si usassero droghe il problema non esisterebbe purtroppo la gente si droga sempre più triste realtà
Pensavamo di esserne fuori,,????!
Notti in biancooooo
Regolarizzando il consumo da parte delle istituzioni si supererebbe sopratutto il mancato introito stellare che percepisce le organizzazioni che gestiscono il fiorente mercati delle sostanze come fece il governo Helvetico non risolvendo ma controllando il problema
Questi sono i risultati di anni e anni di bugie, hanno raccontato che le droghe sono tutte uguali che l'erba è come la coca , le stesse pene per chi spaccia coca e per chi spaccia erba ed eccovi i risultati. Stasera anziché una canna mi faccio una riga tanto è uguale
the famous discovery of hot water
Chi ha piu di 20 anni a Civitanova e non ha pippato mai, non è di Civitanova.
io sono di Civitanova, ci sono nato e cresciuto, di anni ne ho molti più di 20 e di droga posso dire di non averne mai né provata né toccata una. e le occasioni, volendo, non sarebbero neanche mancate.
Alberto Di Marzio ho molto più di vent'anni, e non ho mai "pippato". Io a Civitanova più che altro ci andavo per la fi
Ci tenete così tanto a prendere le distanze da una battuta provocatoria? Perché se avessi scritto la verità (tipo il 90%) non avrebbe fatto lo stesso effetto.
A leggere l'articolo, basato su un'indagine accurata, a me viene l'angoscia. Eppure vedo che c'è chi lo trova divertente. Mi spiegate perché, così magari mi passa?
" circa l'80% dei ragazzini dai 15 anni in sù usa sostanze eccitanti per lo più cocaina" È la fine dell umanità...
Spero tu ti sbagli, che catastrofe
Hai perfettamente ragione peppe
Allora cominciate a fare il vs lavoro "tutti" invece che multare le auto e sequestrare le biciclette!
Eh ma i rom.....eh ma i vu cumprà.....
Deje giuuuu po ve lamentate che siamo pieni di spacciatori
Ma bo dai! A civitanova?! Non lavrei mai detto
Sinusite cronica...
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Bell’articolo caro avvocato. Complimenti per la chiarezza, inutile suggerire la lettura veramente utile. Un bel problema proprio!
L’avv. Bommarito parla di strisce di coca stese su tavoli di locali o sui cofani delle auto, di famiglie che campano di spaccio, di giovani con problemi seri di salute e voi ve la pijate con spacciatori e giudici.
Bene, ma non benissimo, perchè noi e voi siamo la famiglia. I primi che dovrebbero capire che qualcuno fa uso di droghe dovremmo essere noi.
Ma si sa, è più facile dare la colpa a qualcun altro.
P.s.: se non conoscessi la serietà ed il rigore dell’avv. Bommarito, leggendo l’articolo mi verrebbe da pensare alla sceneggiatura di un film.
…tutto vero, per me è come aprire una porta aperta, ma è così dappertutto, cari signori, non è che Civitanova è un’isola “felice”…felice ovviamente per gli spacciatori e per le mafie italiane e straniere, anche perché il consumatore che ne “gode” (e che quindi è complice), pagherà, purtroppo, per ogni grammo di roba che si sarà fatto, mentre di spacciatori che pagheranno veramente per quel che hanno fatto ce ne saranno ben pochi!!! gv
Come sempre puntuale ed informato l’intervento dell’avvocato Bommarito, peccato che nessuno lo ascolti. Ormai impera dappertutto il desiderio di soldi facili, e Civitanova pur di attrarre gente tollera di tutto. Qualche amministratore dovrebbe farsi delle domande invece di continuare a definire Civitanova come città tranquilla e ospitale, come si trattasse di un tranquillo borgo di pescatori…