Corso Matteotti nella serata di venerdì della Festa dell’Europa
di Leonardo Giorgi (foto di Fabio Falcioni)
Tutto deve cambiare perché tutto resti come prima. Lo scriveva più di sessant’anni fa Giuseppe Tomasi di Lampedusa nel Gattopardo, ma non è mai stato così vero. Dopo due anni di virus, chiusure, cori dai balconi, mascherine, Green pass, vaccini, orde di complottisti su Facebook, in un caldo venerdì sera di maggio gli Aperitivi europei riportano la normalità per le strade del centro di Macerata. La penultima serata della Festa dell’Europa ha riscosso un successo paragonabile solo alle migliori nottate pre-Covid dell’iniziativa.
L’aperitivo ispirato all’Albania del locale Friends Cafè, zona cancelli
Fiumi di persone hanno inondato le vie e i vicoli della città, vestita a festa con le bandiere di decine di paesi europei, con i loro sapori e suoni unici. Come quelli dell’Albania del locale Friends Caffè, uno degli allestimenti più apprezzati dal pubblico. O come quelli del bacalhau portoghese, protagonista dello stand di Verde Caffè. «A differenza degli anni precedenti, si è lavorato tanto anche il primo giorno – commenta Gabriele Micarelli del ristorante di Corso della Repubblica -. Rispetto alle edizioni scorse abbiamo notato un maggiore ordine, le persone sembrano avere molto più rispetto in generale». Sensazioni positive anche per Marco Cecchetti, titolare dei locali Samo e Basquiat, dove si possono assaggiare rispettivamente pietanze e bevande di Spagna e Francia. «Entrambi i locali seguono la loro filosofia anche con gli aperitivi – spiega l’imprenditore -. A Macerata le persone che hanno voglia di uscire ci sono, la gente arriva a prescindere dal fatto che questa sia una festa in cui si mangia e si beve. Se si organizzano eventi per bene e si lascia la giusta libertà agli esercenti, allora i risultati arrivano».
Giorgio Ripari e lo staff del Bar Cabaret
Numeri importanti per il Belgio made in Cabaret, il bar in via Gramsci di Giorgio Ripari. «La gente vuole stare all’aria aperta, la festa sta andando benissimo. Però – aggiunge Ripari – è incomprensibile che a fine giornata passino autobus e veicoli qui davanti con gli spazi limitati che abbiamo (l’ordinanza del Comune chiuderebbe la strada alla circolazione dei mezzi dalle 19 alle 2; alle 3 per la serata di sabato ndr) . Senza neanche considerare le impalcature che ci sono in centro e i rischi che ci possono essere sia per i conducenti che per i passanti».
Gabriele Micarelli, Verde Caffè
Marco Cecchetti, titolare di Samo e Basquiat
Xche nn si fa più la notte dell'opera?una grande iniziativa.ideata dal grande maestro Micheli.x ripicche politiche?
Peccato il che uno su due ascensori del park dei giardini era fuori uso e la file per salire era biblica!!!!
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Sara’ tutto contento il COVID-19 vedendo questi assembramenti selvaggi senza mascherina.