L’area camper
di Giovanni De Franceschi
Un’area camper realizzata dal nipote del sindaco e mai gestita, una convenzione violata, una delibera illegittima, una mozione rispedita al mittente. E in mezzo più di 200mila euro di soldi pubblici. C’è tutto questo nel caso denunciato dal consigliere di opposizione ed ex candidato sindaco di Fiastra Marcello Cocci che ha depositato due esposti in procura, ha interessato della vicenda la Prefettura e recentemente ha anche presentato una mozione con i colleghi Stefano Blanchi, Giancarlo Ricottini e Laura Sestili. Le accuse che avanzano, sebbene tutte da dimostrare, sono pesanti: si parla di violazione della normativa degli appalti, violazione del Testo unico degli enti locali, omessa vigilanza e danno erariale. Al centro della vicenda l’area camper in località Boccioni.
Tutto inizia nel 2014, quando viene completata la realizzazione dell’opera, finanziata anche attraverso i fondi del Psr Marche 2007-2013, messi a bando dal Gal Sibilla. L’importo totale dei lavori è di 98.705 euro, diviso in due stralci, come si legge nella delibera di giunta del 19 gennaio 2021 in cui il Comune si riprende l’area. A vincere il bando, nel 2014 (sindaco Claudio Castelletti, attuale vice, ndr), è la Cagnini Costruzioni srl, «di cui risulta essere amministratore unico – spiega Cocci – Fabio Cagnini, nipote della moglie del sindaco Sauro Scaficchia (eletto nel 2019, ndr)». Il primo stralcio dei lavori è di 56.236 euro, di cui 33.806 pagati attraverso i fondi del Psr e il restante attraverso l’affidamento in gestione per 20 anni dell’area alla ditta. Per disciplinare questa gestione a luglio dello stesso anno viene stipulata una convenzione con l’azienda. Nel documento, tra le altre cose, si prevede che l’azienda stessa possa a sue spese realizzare dei lavori di ampliamento. Lavori che il Comune poi certifica siano avvenuti per un totale a carico della ditta stessa di 42.469 euro. Passano sei anni e nel 2020 l’amministrazione comunale decide di partecipare a un altro bando, questa volta del commissario alla Ricostruzione Giovanni Legnini, per un totale di 124mila euro destinati a riqualificare l’area camper. Ottiene i fondi, completa i lavori di riqualificazione e decide, contestualmente, di riprendersi l’area affidata in gestione alla Cagnini Costruzioni. E circa la metà dei 124mila euro ottenuti vengono utilizzati per rimborsare la ditta. In particolare, 42.469 euro per i lavori del secondo stralcio e 25.355 euro a titolo di risarcimento «per la parte residua non goduta» della gestione ventennale, come si evince sempre dalla delibera del 19 gennaio 2021. Un totale dunque di 67.824 girati all’azienda. Fin qui, in breve, i fatti.
Ora le contestazioni mosse da Cocci e dai suoi colleghi della minoranza. Innanzitutto il privato, cioè l’azienda che fa capo al nipote del sindaco, «per circa 6 anni è stato considerato quale gestore effettivo dell’area Camper senza aver mai avviato l’attività – si legge nella mozione presentata pochi giorni fa – ed in palese violazione degli obblighi della convenzione».
A dimostrazione di questa tesi, ci sono le dichiarazioni del sindaco durante la commissione Covid a giugno 2020. Scaficchia dice: «Noi abbiamo deciso di riprendere l’area utilizzando i bandi appositi visto che non era gestita, in attesa di definire le pratiche di acquisizione abbiamo provveduto comunque alla pulizia e l’abbiamo resa disponibile ai camper, se questo diventa un rischio occorre dire a tutti i camperisti che non possiamo controllare e quindi siamo costretti a chiudere». Oltre a questo c’è anche la risposta scritta del primo cittadino a un’interrogazione dello stesso Cocci, circa un mese prima della commissione Covid. E’ il 20 maggio 2020 e il consigliere chiede al sindaco, tra le altre cose «se l’amministrazione sia in possesso di documentazione comprovante l’avvenuta gestione dell’area nel corso di validità della convenzione». Scaficchia risponde: «Si precisa che il concessionario non ha mai avviato l’attività e proprio per tale motivo si è ritenuto opportuno rientrare in possesso dell’area».
Da qui la contestazione più importante. «Per quale motivo il sindaco e la giunta – dicono i consiglieri – pur essendo a conoscenza dell’articolo 9 della convenzione non hanno provveduto a far valere i diritti del Comune preferendo impostare, già dall’inizio, la progettazione delle opere di riqualificazione dell’Area camper di Boccioni prevedendo nei costi dell’opera non l’ampliamento delle piazzole o ulteriori servizi, ma bensì impegnando oltre il 55% del contributo per il rimborso al concessionario?».
La convenzione all’articolo 9, recita: «Considerato che la gestione dell’area sosta era condizione imprescindibile per l’aggiudicazione dell’appalto per l’esecuzione dei lavori di realizzazione, nel caso di risoluzione della convenzione il Comune non dovrà rimborsare alla ditta la quota parte dell’importo corrisposto anticipatamente a titolo di compenso per la gestione che verrà trattenuto dal Comune a titolo di risarcimento dei danni subiti».
Il sindaco Sauro Scaficchia
Per questo l’opposizione chiede come mai la giunta, posto che anche il sindaco ha ammesso che la gestione dell’area da parte dell’azienda non è mai avvenuta e che proprio la gestione era condizione imprescindibile per l’aggiudicazione dell’appalto, non abbia rescisso la convenzione e abbia al contrario deciso di risarcire, con oltre la metà dei soldi ottenuti per riqualificare l’area, la ditta stessa. Insomma, secondo i consiglieri, il Comune avrebbe avuto la possibilità di farsi rimborsare per la mancata gestione e invece ha deciso di risarcire l’azienda senza provvedere di fatto ad ampliare l’area camper.
Inoltre, per Cocci e i suoi colleghi ci sarebbe anche la violazione del Testo unico degli enti locali, in particolare dell’articolo 78, che impone agli amministratori di «astenersi dal prendere parte alla discussione ed alla votazione di delibere riguardanti interessi propri o di loro parenti o affini sino al quarto grado». Visto che l’amministratore della Cagnini Costruzioni è il nipote della moglie del sindaco e quindi nipote di fatto anche del sindaco stesso, i consiglieri si chiedono come mai Scaficchia abbia votato la delibera del 19 gennaio 2021 in cui la giunta decide di riprendersi la gestione dell’area camper e risarcire al contempo la ditta. Per questo nella mozione chiedono «di annullare in autotutela la delibera in questione, di valutare le modalità di recupero delle somme versate al concessionario e della loro eventuale restituzione all’ente finanziatore» e di quantificare «il danno subito dall’amministrazione comunale in termini di danni materiali e di immagine in seguito alle violazioni contrattuali accertate in capo al concessionario».
La mozione si sarebbe dovuta discutere nel prossimo Consiglio del 27 maggio. Ma ieri il vicesindaco Claudio Castelletti, allegando una relazione del segretario comunale, ha inviato una lettera ai consiglieri per dire che: «Ai sensi dell’art 12 del Regolamento comunale per il funzionamento del Consiglio Comunale, la mozione in oggetto non può essere sottoposta all’esame del Consiglio Comunale in quanto la stessa risulta estranea alle competenze del consiglio stesso».
«Riteniamo che i fatti esposti, per la loro gravità, debbano necessariamente essere discussi in Consiglio comunale – conclude Cocci – Il sindaco e la Giunta hanno il dovere di chiarire come sono stati impiegati i fondi ricevuti per la riqualificazione dell’Area camper in località Boccioni. Sfortunatamente la Giunta vuole sottrarsi al confronto in Consiglio comunale e proprio venerdì ci è stato comunicato il diniego all’inserimento delle mozioni nell’ordine del giorno del prossimo Consiglio comunale adducendo motivazioni irricevibili. Rimaniamo sgomenti di fronte al tentativo di piegare le norme secondo interpretazioni a nostro avviso deformate e prive di sostegno giuridico, tuttavia, abbiamo già agito presso le autorità superiori per contestare il diniego alla discussione della materia in Consiglio comunale. Siamo certi che la questione sarà inserita nell’ordine del giorno e che si giungerà alla sua discussione. La nostra richiesta è quella di impegnare la Giunta all’annullamento degli atti contestati e di incaricare gli uffici ad intraprendere le procedure di recupero delle somme a nostro avviso indebitamente riconosciute al concessionario. I cittadini sapranno valutare i fatti illustrati e ad essi rimettiamo il giudizio sull’operato dei nostri amministratori comunali».
A Fiastra i camper e i camperisti non sono graditi. Invece i soldi che hanno ricevuto per l'area camper' tra l'altro quasi sempre chiusa e semi abbandonata sono molto graditi.
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vicenda rocambolesca… all’italiana mi verrebbe da dire!!…come diceva il mitico Totò…e io pago!!!!!