Saltamartini saluta la primaria Ferretti
e rilancia: «Avviare subito il progetto
sull’istituto oncologico marchigiano»

SAN SEVERINO - L'assessore regionale ha consegnato una targa al medico e annunciato di aver chiesto alla direttrice dell'Area Vasta 3, Daniela Corsi, di far via al progetto di cure domiciliari: «Il suo lavoro non finisce oggi, lei comincia»

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L’assessore regionale alla Sanità, Filippo Saltamartini, con Benedetta Ferretti

di Francesca Marsili

«Per l’impegno costante, prezioso e nello stesso tempo una presenza generosa e discreta che nel corso di questi anni ha dimostrato altissimo valore professionale, sia per l’azienda che per i tantissimi pazienti che sono ricorsi alle cure». Con queste parole, incise su una targa d’argento, Benedetta Ferretti, responsabile dell’Unità operativa di Oncologia dell’ospedale di San Severino, è stata salutata questa mattina, dopo il suo pensionamento (lo scorso 30 aprile). C’erano i colleghi, la direttrice dell’Area Vasta 3, Daniela Corsi e l’assessore alla Sanità regionale, Filippo Saltamartini, che ha definito il suo operato come «un modello» e ha annunciato di aver chiesto di «avviare immediatamente il progetto sull’istituto oncologico marchigiano per le cure domiciliari» e Ferretti potrebbe essere chiamata a farne parte.

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Benedetta Ferretti e Jessica Orsini

Tanta la commozione nella sala riunioni dell’hospice dell’ospedale di San Severino da parte del personale sanitario che ha collaborato con lei che ventidue anni fa, quel reparto cosi delicato e complesso, lo ha voluto e creato. Ulteriore testimonianza dopo quella già manifestata nei giorni scorsi, nel suo ultimo turno lavorativo, dalle oltre 7.500 firme raccolte da pazienti e familiari per chiedere la proroga del suo mantenimento in servizio.

Presentato anche il nuovo dirigente di Oncologia, Luca Faloppi che ha già preso il posto della Ferretti.

«Sono commossa dalla partecipazione dei colleghi – ha detto Benedetta Ferretti stringendo il bigliettino pinzato sul mazzo di fiori donato da Jessica Orsini, coordinatrice dell’Oncologia – tengo a dire che quando sono arrivata a San Severino ho lavorato quindici anni in medicina, però io partivo dall’Oncologia di Ancona, dentro di me c’era il desiderio di fare l’oncologa – ha proseguito ripercorrendo la sua carriera professionale -. Quando sono arrivata qui, c’era un reparto con cento persone ricoverate, una realtà oggi improponibile.

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Luca Faloppi, il nuovo primario

Il primario della Medicina era Marco Marchetti; lui mi ha insegnato tante cose, la più importante quella di dare sempre ascolto al paziente. E sempre a lui ho detto: voglio fare l’oncologa. Gli ultimi 22 anni ho avuto la possibilità di dedicarmi totalmente all’oncologia che non c’era; qui si facevano le chemioterapie in tutti i reparti, in ginecologia, in chirurgia, in medicina, basandosi su consulenze esterne.

Ho avuto la possibilità di organizzare un reparto che mi ha dato tante soddisfazioni, un servizio utile che va tutelato e protetto. Tutto questo non va perduto; il paziente, nei limiti del possibile, la terapia la deve fare vicino casa  – ha aggiunto orgogliosa di quanto realizzato -. Abbiamo avuto la riconoscenza di tutte le persone che ne hanno usufruito, e questo è il riconoscimento più importante che non sarebbe mai arrivato senza la collaborazione delle mie ragazze – ha concluso volgendo lo sguardo verso di loro presenti in sala – in particolare di Jessica, che è un’ottima infermiera, un medico mancato».

pensione-ferretti-2-650x626Parole di stima sono arrivate anche dall’assessore Saltamartini. «Credo che nel vocabolario di ognuno di noi è difficile rinvenire i termini con cui si possa definire l’opera della dottoressa Ferretti – ha commentato l’assessore – un’umanità che è frutto di un sentimento che prevarica il servizio pubblico. Non so quante volte è successo che una città viene a salutare un medico, sostituire il modello creato dalla dottoressa impegna tutti noi, così le dico questo: ho chiesto alla dottoressa Corsi di avviare immediatamente il progetto sull’istituto oncologico marchigiano per le cure domiciliari dei pazienti, quindi lei non ha finito, lei comincia – ha sottolineato rispondendo a quanto chiesto nei giorni scorsi dai cittadini e lasciando chiaramente intendere che la dottoressa Ferretti farà parte del progetto -. Spero parta il prima possibile, tenendo conto che abbiamo dei limiti difficili da superare come il tetto di spesa».

Corsi non ha voluto definire quello di questa mattina come un momento triste, «ma in cui viene riconosciuta la grande professionalità e dedizione della dottoressa Ferretti per l’Oncologia di questo ospedale.

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Daniela Corsi, direttrice dell’Area vasta 3

Non è un contributo che finisce così, con il pensionamento, abbiamo in mente grosse progettualità riguardo l’assistenza domiciliare del paziente oncologico per cui, chi meglio della dottoressa Ferretti con la sua esperienza e conoscenza del territorio – ha spiegato ribadendo quanto espresso dall’assessore regionale -. Nonostante ci siano grandi difficoltà nel reperire personale, abbiamo individuato il suo sostituto: Luca Faloppi, un valido professionista. Vorrei far sfumare i timori di chi teme per l’ospedale di San Severino: c’è tutta l’intenzione da parte dell’Azienda e della Giunta regionale di non offuscare questo ospedale». Parole di profonda stima per la Ferretti anche dal primario di Oncologia di Macerata Nicola Battelli.

«Benedetta, dal punto di vista oncologico, poteva fare il direttore in qualsiasi oncologia non solo della regione Marche, ma italiana, perché ha fatto tantissimo per i pazienti per i quali è stata un pilastro. Negli ultimi di due – tre anni abbiamo fatto un lavoro di squadra e credo che con Benedetta stavamo iniziando un lavoro importante per fare si che finalmente potesse nascere una rete oncologica non solo nella provincia di macerata, ma anche nella regione Marche. Gli spunti che abbiamo iniziato proseguiranno». Il nuovo responsabile del reparto, il dottor Luca Faloppi ha concluso: «cercherò di portare avanti questa grande attività con la tradizione nella cura totale del paziente che è il fiore all’occhiello di questo reparto. Gli obiettivi li dovremmo raggiungere con l’aiuto di tutti».

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Fiori, striscione e una poesia per la primaria Benedetta Ferretti In 7.500 volevano restasse

 



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