La polizia alla palazzina di via Dante Alighieri
di Gianluca Ginella
Prima l’avrebbe ferita con un coltello alla gola per poi gettarla dalla finestra. Questo contesta la procura alla 40enne indiana, R. A., sottoposta a fermo per tentato omicidio della sua bambina di tre anni (la piccola ne compirà 4 ad agosto). Domani per la donna si svolgerà l’udienza di convalida al tribunale di Macerata (la 40enne si trova piantonata al reparto di Psichiatria).
L’avvocato Valentina Romagnoli
La sorella è arrivata in Italia e si è rivolta agli avvocati Andrea Netti e Valentina Romagnoli per assistere la 40enne. «Ho parlato ieri con la sorella dell’indagata – dice l’avvocato Romagnoli -, la famiglia è sconvolta. Era un periodo complesso per la famiglia per una serie di vicissitudini ma non avevano percepito vi fosse una situazione di pericolo». L’avvocato Romagnoli ha assunto l’incarico insieme a Netti questo pomeriggio «ancora non ho visto gli atti e non abbiamo parlato con la signora. Lo farò domani prima dell’udienza».
La 40enne, che da alcuni anni vive in Italia dove fa la badante, il pomeriggio di domenica si è chiusa in camera con la figlia.
Poi, secondo la ricostruzione fatta dalla Squadra mobile di Macerata, diretta dal commissario capo Matteo Luconi, ha prima ferito al collo la bambina usando un coltello e dopo l’ha gettata dalla finestra del terzo piano della palazzina che sta all’angolo tra via Dante Alighieri e via Foscolo dove vive col marito e un’altra famiglia di connazionali.
Il commissario capo Matteo Luconi
La piccola è precipitata per circa 10 metri. Poi la donna ha tentato il suicidio, sempre secondo la ricostruzione degli inquirenti, tentando di gettarsi dalla finestra ma senza riuscirci.
La bambina si trova ricoverata al Salesi. Il bollettino diffuso oggi dice che «Al momento le condizioni cliniche risultano stabili e soddisfacenti. Resta in prognosi riservata». La piccola è stata estubata dopo che ieri i medici hanno operato per la riduzione delle fratture agli arti in anestesia generale. Viene mantenuto il respiro spontaneo «con un supporto non invasivo (cannule nasali ad alti flussi) – dice il bollettino -. Attualmente non risultano più apprezzabili le piccole falde di pneumotorace evidenziate all’ingresso in Rianimazione. La paziente, sottoposta ad analgosedazione (sedazione cosciente, ndr) per il controllo del dolore post operatorio, è facilmente risvegliabile e interagisce con il padre». I medici del Salesi avevano evidenziato, nel bollettino emesso ieri che la piccola aveva delle «profonde ferite al collo». Il motivo che ha spinto la donna a compiere quel gesto, secondo gli inquirenti, è che la donna aveva paura, ma senza che vi fosse un reale motivo, che il marito partisse per l’India con la piccola.
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