Nino Ricci
Nino, l’artista aperto al mondo ma con uno sguardo sempre attento a Macerata. È un po’ quello che emerge sentendo chi ha conosciuto Nino Ricci, scomparso ieri a 91 anni e il cui funerale è fissato per domani alle 15 nella chiesa Santo Stefano di Macerata (la camera ardente è aperta in obitorio). «Era un intellettuale a tutto tondo, una persona di altissimo profilo. Dotato di grande raffinatezza, molto fine, molto ironico. Sicuramente un manifesto è l’intervista che aveva fatto a Cronache Maceratesi – dice Massimiliano Sport Bianchini, ex assessore alla Cultura del comune di Macerata -. Me lo ricordo fin da quando ero bambino, nell’infanzia vissuta in via Lauro Rossi. Era un amico di famiglia dei miei genitori e lo ricordo come un nonno, l’ho poi rivisto da assessore 15, 20 anni dopo. Era un grande artista, uno dei pochi riconosciuti a livello nazionale nativi di Macerata.
Era uno dei pochissimi che erano capaci di essere non provinciali ma con una grande apertura al mondo, mai snob, sempre molto radicato nel territorio anche in maniera molto critica come nell’intervista che aveva fatto su Cronache Maceratesi e che mi sono andato a rileggere in cui dice che la città non deve avere quell’atteggiamento di ritrosia. Aveva ragione, è quello che da tempo sta succedendo, le cose importanti a Macerata, salvo poche eccezioni, sono tutte datate a 20, 25 anni fa. Ricordo anche una sua battaglia su piazza Mazzini, diceva che andava valorizzata, messa al centro degli interventi cittadini». Chi conosceva Ricci da molti anni è l’avvocato Vando Scheggia, presidente dell’Accademia di Belle arti: «Lo ricordo da amico di 50 anni, una persona gentile e squisita, un grande artista e una grande mancanza per Macerata. Sicuramente ci sarà occasione per ricordarlo e commemorarla come artista maceratese». Il Pd di Macerata lo ricorda così: «La sua scomparsa lascia un profondo vuoto nella città. Mancheranno, in questi tempi spesso troppo veloci e superficiali, il suo garbo, la sua ironia colta, il suo sguardo limpido e sagace sulla città, la profondità delle sue riflessioni, la sua arte universale. Docente di tante generazioni di maceratesi. Artista colto e raffinato, uomo riservato, garbato ed ironico. E con quello stesso stile ha sempre manifestato il suo attaccamento e la passione civile verso la sua città ed il suo futuro. Una passione civile che oggi deve continuare ad animare i suoi concittadini per costruire una città all’altezza delle sue aspettative».
(Redazione Cm)
Addio a Nino Ricci, artista senza tempo «Ha portato il mondo a Macerata»
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