Stefano Dall’Aglio
Dalle dimissioni di Faraci dopo le dichiarazioni filo-Putin alle celebrazioni del 25 aprile con la richiesta a sindaco e governatore di presa di distanze dalla posizione che a febbraio era stata espressa dal presidente del circolo cittadino di Fdi. È il contenuto di una lettera aperta del coordinatore del circolo Pd di Potenza Picena, Stefano Dall’Aglio, al presidente della Regione Marche, Francesco Acquaroli, e al sindaco di Potenza Picena, Noemi Tartabini.
«La Festa della Liberazione che andremo a celebrare tra pochi giorni – dice Dall’Aglio nella lettera – coincide quest’anno con l’oppressione di un popolo europeo, costretto come i nostri padri e nonni a combattere per la libertà e per la democrazia. Il ritorno della guerra nel cuore dell’Europa ci insegna ancora una volta che celebrare il 25 aprile non è uno sterile esercizio retorico ma implica l’adesione convinta e libera da ipocrisie ad un sistema di valori civili e democratici pienamente condivisi. Su questo punto non sono ammissibili ambiguità, omissioni o esitazioni, in particolare da parte dei rappresentanti delle istituzioni. Non possiamo dunque nascondere il nostro disagio nel constatare come a seguito delle riprovevoli esternazioni del Portavoce del locale circolo di Fdi Celestino Faraci, che si è apertamente schierato con Putin con frasi inequivocabili, né il presidente Acquaroli né il sindaco Tartabini abbiano sentito il dovere di prendere pubblicamente le distanze da simili affermazioni. Faraci è a tutti gli effetti il loro capo politico, in quanto presidente del circolo di Fdi di Potenza Picena a cui sia il presidente Acquaroli che il sindaco Tartabini sono iscritti. Egli esprime pertanto la linea ufficiale di Fdi nel nostro comune. Ciò è ancor più grave se si considera che per placare il clamore suscitato dalle parole di Faraci, riportate persino dalla stampa nazionale, si sono inscenate finte dimissioni “irrevocabili” prontamente rientrate non appena si è spenta l’eco della vicenda. Unico a farne le spese è stato in realtà il vicesindaco Casciotti, che ha apertamente condannato le sopraccitate esternazioni di Faraci decantandone le dimissioni finendo poi col subirne obtorto collo la riabilitazione. Con queste premesse, in assenza di una chiara e tempestiva presa di distanza da parte del presidente Acquaroli e del sindaco Tartabini sulla sconcertante posizione tenuta dal loro capo politico locale sulla tragica aggressione dell’Ucraina, per i rappresentanti del Partito democratico di Potenza Picena così come per ogni cittadino autenticamente democratico al di là delle appartenenze politiche, risulterebbe estremamente imbarazzante celebrare al loro fianco la Festa della Liberazione del 25 aprile.
Ci auguriamo che arrivino parole nette e definitive, in linea con lo spirito di solidarietà e adesione ai valori democratici che ha animato la manifestazione per la pace promossa in piazza Douhet pochi giorni dopo lo scoppio delle ostilità; dal presidente Acquaroli e dal sindaco Tartabini ci attendiamo quindi una iniziativa concreta in merito allo sconcertante balletto delle dimissioni-farsa del responsabile politico del circolo cui appartengono, per non rafforzare nei cittadini l’impressione di un tacito assenso verso la sua condotta.
La solidità e l’autorevolezza delle istituzioni non possono che fondarsi su principi universali davanti ai quali le convenienze dei singoli e i calcoli di opportunità devono sempre saper fare un passo indietro».
Puntualmente arriva il 25 Aprile, puntualmente arriva chi deve dire "la sua" buttando in caciara una ricorrenza che per molti è considerata sacra. La liberazione non ha colore , non ha religione, non ha bandiere di partito.. Eppure, tutti gli anni, assistiamo a questi teatrini a cui nessuno, l'anpi in primis, vuole partecipare.
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Ma ancora andiamo dietro a queste cose.Certi personaggi non hanno nulla da fare? Penso che ogni persona si debba sentire libero di poter avere la sua opinione.Sbaglio? Siamo in democrazia?