Ultimo saluto a don Luigi Taliani
«La sua delicatezza ci mancherà
in questo mondo insozzato dalla guerra»

MACERATA - La comunità diocesana si è riunita con quella laica per l'addio all'amato sacerdote. L'omelia del vescovo Nazzareno Marconi e il ricordo di don Piero Tantucci

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La chiesa gremita per il funerale di don Luigi Taliani

«La storia di don Luigi è una storia buona di quelle che a lui sarebbero piaciute». Il vescovo di Macerata Nazzareno Marconi si è fatto questa mattina portavoce di una intera comunità per l’ultimo saluto a don Luigi Taliani, sacerdote e giornalista morto lunedì. Attorno a lui si è stretta la sua famiglia religiosa ma soprattutto una famiglia laica fatta di centinaia di persone che hanno partecipato al funerale nella chiesa dell’Immacolata in corso Cavour, o dal cine teatro Excelsior dove è stato trasmesso in diretta ma anche attraverso i canali virtuali. Tanta gente per cui «si è allegramente scomodato per farsi vicino, per comunicare simpatia, per ascoltare e per comprendere».
DonLuigi_Funerale_FF-3-325x217«Voi che siete qui – ha sottolineato monsignor Marconi – la presenza di tanti in questi giorni, le parole “non di circostanza” che ho udito da tanti su don Luigi, sono il biglietto da visita con cui si è presentato al Signore: un uomo ed un prete che ha confidato nel Signore ed ha vissuto impegnandosi a portare frutto. Frutti nell’apostolato dei laici, come hanno testimoniato i messaggi dei vertici nazionali dell’Azione Cattolica, della Fuci e di varie altre realtà a movimenti. Frutti nel mondo dei media, testimoniati da quanto hanno scritto tanti colleghi giornalisti e la dirigenza della Fisc. Infine, tanti frutti nascosti, che solo il Signore conosceva e che oggi parlano». Poi un accenno al don Luigi giornalista: «Ad un giornalismo che ha la sua molla nell’audience, nel desiderio di stupire e di scioccare, don Luigi ha sempre preferito il racconto che nasce dalla voglia sincera di comprendere, di coinvolgersi, di farsi vicino. È una lezione che spero non vada perduta, vorrei anzi che diventasse un punto fermo dello stile almeno dei nostri media diocesani, che lui ha fatto nascere e crescere. In questo mondo segnato dalla guerra, dove la guerra insozza tutto, anche il mondo della comunicazione, che diventa propaganda di odio, la delicatezza e l’empatia del nostro don Luigi ci mancano molto».

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Don Piero Tantucci

Poi il ricordo di don Piero Tantucci, anche lui vicario della parrocchia dell’Imamcolata come don Luigi, con il quale ha condiviso un lungo pezzo di vita. Don Piero ha ricordato le doti dell’amico sacerdote ma anche i suoi lati umani come la schiettezza. «Le sue parole a volte arrivavano come un cazzotto in petto, ma io avevo imparato a prenderli. Era un suo modo di fare che andava accettato anche perché dimostrava la sua sincerità»

Presenti, tra gli altri, il sindaco Sandro Parcaroli, l’assessore regionale Filippo Saltamartini, il rettore Unimc Francesco Adornato, l’ex sindaco Romano Carancini e il segretario provinciale del Pd Angelo Sciapichetti.

(a.p.)

(Foto Fabio Falcioni)

 

 

Morto don Luigi Taliani, una vita tra Chiesa e giornalismo «Uno sguardo sempre rivolto oltre»

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