Incontro all’istituto Antinori di Camerino
di Mauro Giustozzi
Legalità, sicurezza, salute, contratti con diritti e doveri, come presentare un curriculum o approcciarsi ad un colloquio di lavoro. Di tutto questo si parla a scuola con gli alunni delle classi quinte grazie al progetto su lavoro, legalità e sicurezza per gli studenti di alcuni istituti secondari superiori della provincia messo in campo da Cgil, Nidil (Nuove identità di lavoro) e Sol (Orientamento al mercato del lavoro) della Camera del Lavoro di Macerata attraverso l’iniziativa itinerante ‘Orientiamoci nella giungla’ partita ad ottobre 2021. La finalità del percorso formativo, è quella di fornire indicazioni sulle norme del mercato del lavoro, sui contratti collettivi nazionali, analizzando quali sono i diritti dei lavoratori, soprattutto in materia di salute e sicurezza. Finora questi incontri hanno interessato l’istituto tecnico Antinori Camerino-Matelica con tre classi quinte, una quarantina di studenti coinvolti, grazie ai docenti per l’orientamento Stefano Baioni e Oriella Cacciamani, e si sta sviluppando anche all’alberghiero Varnelli di Cingoli dove sono coinvolte 8 classi all’ultimo anno per circa 150 studenti. A fare il punto della situazione di questo innovativo progetto stamattina i rappresentanti delle organizzazioni sindacali interessate che collaborano all’iniziativa e una rappresentanza dei docenti e studenti proprio dell’Itcg Antinori dove il progetto è già stato realizzato.
Tiziana Montecchiari
«È un’iniziativa innovativa ed importante –ha esordito il segretario della Cgil Macerata, Daniel Taddei – in un momento particolare dove la questione dell’alternanza scuola-lavoro e di come regolamentarla è al centro del dibattito nazionale anche alla luce di eventi luttuosi delle ultime settimane dovuti ad incidenti e morti sul lavoro da parte di giovani studenti. Attraverso ‘Orientiamoci nella giungla’ cerchiamo di offrire ai ragazzi gli strumenti, le informazioni per orientarsi ed inserirsi nel mondo del lavoro che qualcuno affronterà subito dopo la conclusione del ciclo scolastico. L’alternanza scuola-lavoro deve formare il giovane e non farne, come spesso accade, un sostituto del lavoratore con mansioni che non può avere lo studente. La scuola deve essere formazione e istruzione non può essere un lavoro subordinato o sostitutivo del dipendente. Questa iniziativa va nel segno di allargare la campagna sulla legalità iniziata nei cantieri del post sisma attraverso una sensibilizzazione che passa attraverso dirigenti di istituto, docenti e studenti».
Ad indirizzare questi incontri Serena Girotti del Nidil che racconta gli obiettivi che si vogliono conseguire. «Si tratta di due giornate per ogni classe quinta – afferma – che si svolgono con lezioni frontali e metodi didattici più attivi. Affrontiamo la complessità post scuola, la sfera personale del ragazzo dopo il diploma, attitudini e potenzialità. Poi il contesto che dovranno affrontare nei luoghi di lavoro, i tirocini che nascondono altre cose, i tantissimi tipi di contratti esistenti, come fare un curriculum o affrontare un colloquio di assunzione, leggere una busta paga. Diciamo pure che vogliamo dare una cassetta degli attrezzi ai ragazzi per prevenire ciò che li attende, spronandoli a ricercare sempre un lavoro di qualità». Particolare attenzione in questi incontri è legata ai diritti che hanno i giovani che entrano nel mondo del lavoro, che spesso neppure loro conoscono. «Soprattutto i ragazzi che hanno contratti stagionali – sottolinea Tiziana Montecchiari della Filcams – quando ci contattano ci rendiamo conto che non conoscono quelli che sono i loro diritti. Da queste giornate passate in aula viene fuori un grande bisogno di conoscenza da parte degli studenti, e questo è un vuoto che vogliamo colmare in questo modo».
Daniel Taddei
Dal canto suo Massimo De Luca che in ‘Orientiamoci nella jungla’ affronta i temi di sicurezza, legalità e salute ricorda come «questi aspetti siano fondamentali per un lavoro che sia garantito e di qualità, provo di infortuni, di sfruttamento, compromessi e lavoro nero. Noi in questi incontri ascoltiamo gli studenti, mostriamo loro anche esperienze vissute tramite video, come quello legato al caporalato nella nostra provincia che lascia i ragazzi sbalorditi e in totale silenzio. Lavoro regolare significa anche legalità e sicurezza». Ivan Di Pierro responsabile della Flc scuola della Cgil ha ribadito come «il tema degli incidenti nella Ptco scolastica ce ne siano stati diversi, anche se non conseguenze mortali come purtroppo accaduto negli ultimi due casi. È importante la formazione di chi accoglie gli studenti in azienda che deve essere capace di far apprendere e formare il giovane».
Alla fine sono intervenuti i protagonisti di questo progetto, cioè docenti e studenti dell’Antinori di Camerino che per primi hanno accolto e ospitato l’iniziativa del sindacato maceratese. «L’iniziativa è stata molto gradita sia da noi docenti che dai ragazzi -ci dice Stefano Baioni, il referente per l’orientamento tecnico dell’Antinori di Camerino-. È stato molto interessante offrire agli studenti una prospettiva diversa sul mondo del lavoro che di solito non viene offerta a scuola ed è quella sindacale. I ragazzi si sono confrontati anche con un responsabile delle risorse umane di un’azienda emiliana che ha dato lo spaccato di quel mondo produttivo. Sulla questione alternanza scuola-lavoro è qualcosa che deve essere mantenuto: il concetto per il quale un ragazzo si avvicini gradualmente al mondo del lavoro è sempre positivo. Ovvio che quando accadono fatti cronaca come quelli accaduti degli interrogativi ce li dobbiamo porre e individuare soluzioni che non debbano cancellare ciò che di positivo c’è in questa esperienza, magari tutelando maggiormente i ragazzi ma ridurre il gap tra formazione scolastica e mondo del lavoro resta essenziale». Positivo anche il commento di due alunni del quinto dell’Itcg Antinori. «È stata un’esperienza molto formativa quella di Orientiamoci nella jungla -afferma Leonardo Terzi- essenziale per noi ragazzi che ci avvicina al mondo lavorativo che dai banchi di scuola vediamo lontano. Oltre alla Cgil ci sono state altre esperienze che pure sono risultate molto interessanti e formative per il nostro percorso e sarebbe da estenderla anche al triennio». Soddisfazione anche da parte di Giada Zagaglia. «Abbiamo assistito anche ad un colloquio fatto da una compagna di classe –afferma la studentessa- e questo è stato molto formativo per noi, per capire che approccio bisogna avere al mondo del lavoro. Sappiamo su cosa puntare quando faremo questo salto dalla scuola al lavoro e cosa mettere nel nostro curriculum: per quanto riguarda l’alternanza scuola-lavoro non deve essere abolita perché è un’opportunità per noi di imparare, magari rivisitando alcuni aspetti come quello della sicurezza».
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A scuola di diritti docenti prof sindacalisti ma un mestiere a questi giovani chi lo impara , il sindacato offre una prospettiva diversa sul mondo del lavoro che e’ quella sindacale ,quindi tutti sindacalisti purche’ tesserati poi per il lavoro importeremo manodopera. che schifo!
A noi il mestiere c’è lo imparava il muratore anziano e se non davi retta ci scappava qualche calcio in culo, oggi posso dire che una volta si imparava veramente il mestire stando vicino al capo mastro, oggi sti sindacalisti che cavolo di mestiere vogliono imparare a sti ragazzi?
Una volta per imparare un mestiere ti mettevano vicino al capo mastro, oggi ti mettono vicino al sindacalista, vorrei capire che cavolo di mestire ti imparano sti signori ( se così possiamo chiamarli)