Centocinquanta animali a quattro zampe ospiti del canile di Appignano del Tronto, portati al canile di Macerata, entrambe le strutture sono gestite con formule varie dalla cooperativa Meridiana ed in entrambi i casi arriva un ricorso al Tar delle Marche. La vicenda ha dei contorni perlomeno singolari e di questo si andranno ad occupare i giudici amministrativi delle Marche.
Nei giorni scorsi l’amministrazione comunale guidata dal sindaco Sandro Parcaroli ha infatti approvato una delibera con cui si prende atto che «l’Ente nazionale protezione animali (Enpa), rappresentata dagli avvocati Massimo Ortenzi, Ines Nardini e Chiara Rivosecchi, ha presentato ricorso al Tar Marche avverso il comune di Macerata e la Meridiana cooperativa sociale srl, per l’annullamento, previa sospensione dell’efficacia, della delibera di Giunta comunale avente ad oggetto la proroga del contratto di concessione del servizio di gestione del canile municipale con la Cooperativa Meridiana e di tutti gli atti connessi» e decide appunto la resistenza in giudizio. La sezione di Ascoli dell’Ana, l’associazione nazionale di protezione degli animali, ha prima contestato l’affidamento a Meridiana della gestione del canile di Appignano del Tronto ed ora contesta la proroga da parte del Comune dell’affidamento del canile alla stessa cooperativa che ha poi ottenuto di portare 150 animali a quattro zampe dalla struttura picena al canile di Macerata. Questione paradossale, il ricorso è appunto stato presentato e il Comune nominerà un avvocato per la resistenza in giudizio. La coop Meridiana ha detto che l’operazione ascolana permette di mantenere la forza lavoro in servizio nel canile di Macerata che era rimasto con solo 70 animali dei 250 che potrebbe ospitare: ora si attende la decisione dei giudici del Tar delle Marche anche per capire chi sarà chiamato a pagare le spese legali del procedimento.
(l. pat.)
Per poter lasciare o votare un commento devi essere registrato.
Effettua l'accesso oppure registrati