Foto d’archivio
di Francesca Marsili
Da domani si torna in classe a Tolentino. Il sindaco Giuseppe Pezzanesi ha revocato pochi minuti fa l’ordinanza firmata il 9 gennaio in cui disponeva la sospensione delle lezioni in presenza “visti i tanti casi di contagi nel comune”. Le lezioni dovevano rimanere sospese fino al 15 gennaio 2022. Il primo cittadino ha però deciso di disporre il ritorno in classe a partire da domani. Un dietrofront, spiega il Comune, arrivato dopo aver «preso atto della disposizione perentoria del Governo confermata dalla nota della Prefettura di Macerata». Lo stesso prefetto nei giorni scorsi ha contatto la direttrice dell’Area Vasta 3, Daniela Corsi, per conoscere la situazione dei contagi a Tolentino.
Nell’ordinanza di oggi si legge che il Comune vista «la risposta al nostro quesito sugli attuali contagi della dottoressa Daniela Corsi per conto dell’Area Vasta 3 che in merito non si esprime ma rinvia ad un parere del centro epidemiologico della Regione, e ritenuto di non poter procrastinare l’attuazione di quanto richiesto dal prefetto di Macerata stante il dilatarsi dei tempi procedurali a fronte della posizione perentoria del governo centrale in merito alla riapertura immediata delle scuole, che non ci vede sulla stessa linea, ma che rispettiamo (vedasi l’ordinanza di chiusura di tutte le scuole emanata dal Presidente della Regione Campania annullata dal Tar)» ha deciso la «revoca dell’ordinanza del 9 gennaio con decorrenza dal giorno 13 gennaio 2022».
La chiusura delle scuole ha portato a diverse lamentele tra i genitori degli studenti. Proprio oggi alcuni genitori dell’istituto Comprensivo Lucatelli hanno definito, in una lettera inviata poco prima della nuova ordinanza, la decisione di stare in Dad fino a sabato come «Irrazionale, non sostenibile e fortemente diseducativa». I genitori hanno espresso «disapprovazione per l’ordinanza relativa alla sospensione delle attività scolastiche dall’11 al 15 gennaio ai fini del contenimento dei contagi da Covid – commentano definendosi allibiti -. I casi di positività registrati durante lo screening sono stati 56 a fronte di 1.420 tamponi effettuati su 2.700 aventi diritto. Questi dati indicano un tasso di positività del 3,9%, ovvero oltre 4 volte inferiore alla media nazionale che è ed era nei giorni dello screening di oltre il 16% – ci si chiede, pertanto, quali dati ci si attendesse dallo screening? Quali fossero i veri obiettivi e perché si sia presa una decisione drastica e completamente fuori dal contesto nazionale a fronte di una situazione meno allarmante che altrove».
Il gruppo di genitori esprime inoltre perplessità sulle modalità dell’iniziativa di mappatura e aggiunge: «Uno screening parziale in quanto non obbligatorio e svolto “una tantum” non permette, per definizione, di identificare tutti i potenziali positivi; rappresenta una fotografia plausibilmente veritiera solo del momento in cui viene effettuato, e non può essere utilizzato neanche per permettere l’ingresso a scuola il giorno successivo di coloro che sono risultati negativi al test in quanto non effettuata su tutta la popolazione scolastica – proseguono -, rappresenta uno spreco di soldi pubblici convertendosi in uno strumento di terrorismo psicologico. Ci sembra che la scelta di chiudere le scuole sia stata presa a monte indipendentemente dai risultati evidenziati dallo screening».
Il sindaco Giuseppe Pezzanesi
«Sui giornali locali appaiono dichiarazioni di membri della giunta che, pressati per giustificare una scelta di chiusura non corroborata da numeri» sottolineano riferendosi alla motivazione alla dad rilasciata dalla vice sindaca Silvia Luconi che aveva dichiarato È un sacrificio oggi che ci permette di stare più tranquilli domani (leggi l’articolo). «Il fatto è che, al di fuori dello screening, a Tolentino, già lo scorso venerdì c’erano 400 persone positive. Se quella è la base della scelta, che senso aveva fare lo screening se la decisione era apparentemente già presa?» si domandano i genitori nel comunicato. «Si sono sovvertite le regole senza avere un piano chiaro di come gestire il tutto. Dopo 2 anni di pandemia, commettere questi errori è preoccupante e lasciano incertezza su regole e futuro prossimo. Si supponeva che il senso dello screening fosse per evitare che i positivi entrassero a scuola, chi garantisce per il rientro a questo punto?».
Il gruppo di genitori definisce la scelta del primo cittadino, come detto annullata nel corso del pomeriggio, non corretta istituzionalmente. «Il Governo centrale, ha chiarito l’indirizzo in tema di chiusure e restrizioni, scolastiche e non, basate su parametri nazionali e sospendendo qualsiasi ordinanza che non andasse in tal senso, come esattamente fatto attraverso il Tar della Campania in data 10 gennaio 2022 sovvertendo le ordinanze del Governatore De Luca. A che titolo la Giunta si arroga una scelta così forte e rara se non unica nel panorama nazionale». Definiscono poi, inutile, dannosa e scorretta, l’ordinanza del sindaco alla dad. «Se parziale e non ripetuto regolarmente, lo screening non ha senso per definizione; se poi si ottengono risultati fortunatamente inferiori alla media nazionale, ma si procede comunque alla chiusura della scuola».
Silvia Luconi, vice sindaca
Ribadiscono inoltre le difficoltà delle famiglie nell’organizzazione. «Le tempistiche della comunicazione complicano ulteriormente il tutto creando danni logistici, economici e lavorativi alle famiglie». Puntano il dito sulla discriminazione che si è venuta inevitabilmente a creare. «Molti studenti di Tolentino studiano in città vicine quali Macerata e San Severino. Questi hanno regolarmente frequentato le scuole. L’utilizzo della dad solo per Tolentino ci mette al riparo anche dai contagi?» si chiedono. «Quale autorità sanitaria ha supportato l’iniziativa e quale sia la base scientifica della scelta pur nella sua non legittimità istituzionale?». Infine la rappresentanza dei genitori tiene a sottolineare quanto importante sia far tornare sui banchi i ragazzi. «Il punto forse più deludente è rilevare che tutte le attività sportive, ludiche, nonché commerciali, sono state trattate in forma differente. Il messaggio chiaro che se ne evince è che l’attività scolastica sia l’unica sacrificabile. La didattica a distanza tampona in casi estremi ma non sostituisce la scuola, il diritto allo studio è sancito dalla Costituzione Italiana e penalizzare una generazione non è tollerabile. Ci auguriamo – concludono – che si faccia tesoro degli errori e che ci si attenga a regole nazionali come si conviene ad una società civile».
Scuola in dad a Tolentino, la rabbia dei genitori: «Soldi e tempo sprecati per lo screening»
Scuola, 56 positivi su 1.412 tamponi allo screening gratuito
Peccato però che le condizioni dettate a livello nazionale, non coincidono con altrettanto rigore sulla risolutezza dei problemi locali.. lì se la vedessero i Sindaci
Era un decisione giustissima e non sono di Tolentino. La conferma si avrà tra una decina di giorni.
Mauro Francucci anche prima!!!!
Certo così facciamo girare l'amico covid poi la colpa è sempre dei soliti noti
È una vergogna io non ho espresso nessuna disapprovazione per la prima volta contro il ns sindaco
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Andare a scuola non è la stessa cosa che andare in ufficio. La presenza a scuola è un incontro tra alunni e docenti che va preparato e programmato. O forse è importante che si sta a scuola e basta? Il dubbio viene dopo queste vicende!
Che la scuola sia aperta è un imperativo assoluto, che essa sia viva o morta è del tutto relativo, anche tenuto conto delle sue patologie pregresse.