Quattro le vittime,
in 483 si sono rivolte ai Centri antiviolenza:
la maggioranza ha tra 30 e 49 anni

GIORNATA CONTRO LA VIOLENZA SULLE DONNE - Le iniziative messe in campo dalla Regione, e dai vari Comuni della provincia

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Il Consiglio regionale

 

Dalle aule di scuola a quelle del Consiglio regionale, dal palcoscenico di un teatro a una sequenza di numeri dietro i quali si celano dolori senza fine. Ma anche un numero, quello dell’aiuto (il 1522), dove i dolori di vite tormentate escono dalle pareti di casa e donne di ogni età possono vedere una luce di speranza. Sono molteplici le iniziative e le azioni messe in campo dagli enti del territorio per il 25 novembre, Giornata internazionale contro la violenza sulle donne.

REGIONE – In prima fila il presidente Francesco Acquaroli: «Esprimiamo con forza il nostro sdegno e il nostro rifiuto verso ogni forma di violenza di genere, senza se e senza ma – sottolinea il governatore, in occasione della illustrazione del Rapporto sulla violenza di genere 2020 realizzato dall’Agenzia sanitaria regionale -. La ricorrenza del 25 novembre e le notizie che occupano ancora troppo spesso i nostri quotidiani devono farci riflettere su questo drammatico fenomeno che si esprime in moltissime forme. Un dramma che non deve mai farci abbassare la guardia. Per questo motivo ritengo importante la riflessione di oggi, per ragionare sul contributo che ciascuno di noi può fornire nel proprio ambito».

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Elena Leonardi

Ida Creopolo, Fiorella Scarponi, Simona Purceddo e Rosina Carsetti. Sono i nomi delle vittime di femminicidio nelle Marche nel 2020 che Elena Leonardi, Presidente della Commissione Sanità e relatrice di maggioranza del report annuale, ha voluto scandire in aula. Il rapporto documenta i dati dei cinque centri antiviolenza (Cav), uno per provincia, incrociati con quelli del sistema di emergenza-urgenza su accessi ai Pronto soccorso e ricoveri ospedalieri e dei servizi sanitari territoriali riferiti ai consultori familiari. Rispetto al 2019, si registra un aumento delle donne che si sono rivolte per la prima volta ai Cav, passate da 471 a 483. Il profilo delle vittime si conferma in linea con quello individuato negli scorsi anni, donne prevalentemente di origine italiana (325, ossia il 67,2%, contro le 142 straniere), residenti nelle Marche (442 casi ossia il 91,2%), di età compresa prevalentemente tra i 30 e 49 anni (63,7%). I figli che vivono in un contesto familiare in cui si registrano comportamenti violenti sono 595 e delle 483 donne vittime di violenze il 39% vive con i figli minorenni. «Dirompente» definisce la Leonardi l’effetto del lockdown sul fenomeno della violenza di genere.

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Manuela Bora

«Uno stress-test al sistema di protezione – conferma la relatrice di opposizione Simona Lupini (M5s), vicepresidente della Commissione Sanità – per superare criticità e attuare implementazioni». A fronte di un aumento delle richieste di aiuto «devono aumentare proporzionalmente le risorse economiche stanziate dalla Regione», l’appello di Manuela Bora, referente del Comitato per il controllo e la valutazione delle politiche. Nel messaggio inviato dall’assessore alle pari opportunità, Giorgia Latini, il dettaglio delle azioni e del personale impiegato nei servizi regionali. «La cultura della legalità e del rispetto reciproco deve diventare una condizione di normalità» è l’auspicio dell’assessore alla sanità Filippo Saltamartini.  L’attenzione sul fenomeno «deve rimanere molto alta», ribadisce la presidente della Commissione regionale per le Pari opportunità tra uomo e donna (Cpo), Maria Lina Vitturini, che nell’illustrare le iniziative messe in campo dalla Cpo, cita i percorsi formativi avviati nelle scuole, «per educare e investire nelle nuove generazioni», e la campagna di sensibilizzazione che partirà a gennaio sui social con una serie di testimonial.

A MACERATA l’iniziativa “Guardami negli occhi” in programma per venerdì 26 novembre (leggi l’articolo). 

CIVITANOVA – L’amministrazione comunale celebrerà giovedì 25 la Giornata internazionale con una particolare cerimonia a cui prenderanno parte il sindaco Fabrizio Ciarapica, il presidente del Consiglio comunale Claudio Morresi ed altre autorità istituzionali. L’evento si svolgerà alle 12 in piazza Enrico Cecchetti, nelle vicinanze di una panchina verniciata di rosso, che rappresenterà il simbolo contro i maltrattamenti e gli abusi a danno delle donne. Sulla panchina rossa verrà apposta una targhetta con la dicitura “Questa panchina rossa, colore del sangue, è il simbolo del posto occupato da una donna che non c’è più, portata via dalla violenza”. La giornata sarà inoltre celebrata nella sala consiliare del Comune dove dalle 9 alle 16, si svolgerà un workshop a tema, organizzato dall’assessorato alle Pari opportunità e dallo sportello “InformaDonna”, con l’intervento di rappresentanti istituzionali e qualificati professionisti. «La nostra Amministrazione – ha dichiarato il sindaco Fabrizio Ciarapica – attraverso il simbolo della panchina rossa, desidera sensibilizzare l’intera cittadinanza ed educare i giovani al rispetto degli altri condannando e ripudiando, senza esitazione, ogni forma di violenza di genere sia fisica che psicologica».

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Antonella Ciccarilli

SAN SEVERINO, MATELICA, APPIGNANO e SARNANO L’associazione Help Sos Salute e famiglia di San Severino, nell’ambito del progetto “Spazio giovani”, ha messo in campo per l’occasione una serie di iniziative. La prima si tiene proprio giovedì 25 alle 11 nell’Ipsia “Don Pocognoni” di Matelica, dove gli studenti  incontrano la sociologa e criminologa Antonella Ciccarelli. Poi, lo stesso giorno (alle 21,15), è previsto anche un convegno online, aperto a tutti, che verrà trasmesso in diretta sui canali social  dell’associazione e del progetto Spazio giovani. Sono attesi gli interventi dell’assistente sociale dell’Ambito territoriale 15 di Macerata, Valeria Pasqualini, dell’assistente sociale di “Sos Donna” di Macerata, Elisa Giusti, e la psicologa dello stesso Centro, Francesca Pigliapoco, moderatrice dell’incontro Benedetta Petroselli, dottoranda in Digital Humanities. 

Le iniziative, però, non finiscono qui. Sabato 27, infatti, si passa al teatro Feronia di San Severino per un altro doppio appuntamento. Alle 10 verrà messo in scena l’anteprima dello spettacolo “Mariposas 2.0 – Lettura scenica di voci per le Donne”, a cura di Lucia De Luca, dove in  platea ci saranno gli studenti dell’istituto tecnico Divini. Parteciperanno anche le assistenti sociali  Valeria Pasqualini ed Elisa Giusti. Lo stesso spettacolo sarà replicato in serata (alle 21, sempre al  Feronia) nell’ambito della stagione de “I Teatri di Sanseverino”, con ingresso gratuito. Anche in questo caso interverrà la criminologa Antonella Ciccarelli. Infine, domenica 28, ci sarà alle 17 la terza rappresentazione di “Mariposas 2.0 – Lettura scenica di voci per le Donne” al teatro Gasparrini di Appignano, presenti Lucia De Luca e Antonella Ciccarelli. Sia a San Severino, sia ad Appignano verranno coinvolti anche i ragazzi e le ragazze dell’indirizzo operatore del benessere acconciatura ed estetica dell’ipsia “Renzo Frau” di Sarnano. Le iniziative sono patrocinate dalla Commissione per le Pari opportunità tra uomo e donna della Regione Marche. Come noto, “Spazio giovani” è il progetto che nel 2021 l’associazione Help sta portando avanti con  grande impegno, grazie a fondi regionali e del Dipartimento per le politiche giovanili e il servizio  civile universale, in collaborazione con numerosi partner: Itts “Divini”, Asur, Unione montana del  Potenza, Esino e Musone, Ambito sociale 17 di San Severino, associazioni culturali e sportive come  il Centro culturale Andrej Tarkovskij di San Severino, l’associazione giovanile Judo Samurai di Jesi-Chiaravalle, l’Age Marche, l’Uisp di Jesi, il centro J-Etic di San Severino, l’associazione “Equilibri” e l’associazione Red.  

TOLENTINO – In prossimità della giornata Internazionale contro la violenza sulle donne, informa il consigliere comunale Monia Prioretti, la Commissione consiliare Pari opportunità del Comune di Tolentino, «che presiedo, vuole offrire un messaggio positivo dedicato indistintamente a donne e uomini: le prime perché acquisiscano sempre più forza e consapevolezza di sé, gli altri perché possano accettare ed apprezzare la donna per ciò che è ed insieme perché possano costruire un mondo migliore. Appuntamento al teatro Vaccaj il 4 dicembre, alle 21, con “I tanti volti delle donne. L’universo femminile e i suoi talenti. Donne che si raccontano con parole, arte e musica”, modera Solidea Vitali. Incontreremo donne che vivono e/o lavorano a Tolentino e conosceremo i loro talenti. Incontreremo Donne protagoniste in vari ambiti: nel lavoro, nello sport, nella cultura, nell’arte, nel mondo del volontariato. Incontreremo Donne capaci di apportare in ciò che fanno quell’approccio tipicamente femminile che rende speciale il loro impegno, non migliore, ma sicuramente peculiare. Incontreremo le Donne che incontriamo nella vita quotidiana: dall’operaia all’imprenditrice passando attraverso vari lavori, dalla dirigente scolastica alla studentessa, dalla donna impegnata nel sociale alla donna militare, dalla sportiva alla pittrice, dalla musicista alla danzatrice. Incontreremo mamme, mogli, ragazze, pensionate, lavoratrici, casalinghe, ognuna con le proprie passioni e inclinazioni. Ascolteremo musica con l’istituto musicale Vaccaj di Tolentino e il quartetto Fata e assisteremo alle esibizioni danzanti delle ragazze del liceo Coreutico Filelfo e all’intervento delle ragazze dell’Ipia Frau di Tolentino, sezione Moda e produzioni tessili sartoriali». L’ingresso sarà gratuito, ma è necessaria la prenotazione attraverso il sito Vivi Tolentino. È possibile farlo cliccando qui. Per informazioni, si può contattare la Pro loco al 0733972937. 

L’APPELLO DEI SINDACATI – Il 25 novembre, si legge nel comunicato congiunto di Cgil, Cisl e Uil Marche, «non è una celebrazione né una ricorrenza, soprattutto in questi momenti difficili in cui sono da evitare più che mai formule retoriche mentre occorrono parole forti di concretezza per confermare la necessità di un impegno comune per la difesa della libertà, dei diritti, della parità, combattendo ogni rischio di arretramento culturale. Un appuntamento importante, considerando le proporzioni in aumento del fenomeno alla luce degli ultimi dati nazionali: nel 2021 sono state 103 le donne vittime di femminicidio, 87 delle quali sono state assassinate in ambito familiare-affettivo, 60 di loro per mano del partner o ex partner con un aumento del 2% rispetto allo scorso anno. Ad esse vanno aggiunte le tante vittime di violenza sessuale e delle altre forme di violenza: dallo stalking, alle molestie verbali a quelle fisiche, fino alla denigrazione continua e il ricatto affettivo ed economico che genera dipendenze ed esclusioni». Secondo Daniela Barbaresi, Cristiana Ilari e Claudia Mazzucchelli, segretarie regionali di Cgil, Cisl, Uil, «sono tante le azioni e i provvedimenti anche normativi, come il reddito di libertà, che vanno nella giusta direzione di contrastare la violenza contro le donne ma i numeri, nella loro drammaticità, ci dicono che bisogna fare di più. Peraltro, l’emergenza sanitaria ed economica, ha aggravato le diseguaglianze e le discriminazioni di genere, mentre l’isolamento sociale ha esacerbato o innescato situazioni di violenza».

Nel 2020 sono state 483 le donne che si sono rivolte a uno dei centri antiviolenza attivi nelle Marche e nei primi 6 mesi del 2021 hanno richiesto aiuto contattando il numero di telefono 1522 contro la violenza di genere 318 donne (577 nel 2020). Occorre riflettere anche sulle reali condizioni di lavoro di tante donne, che, nella nostra regione come nel resto del Paese, si misurano con disoccupazione, precarietà, riduzione dei diritti e con condizioni economiche difficili che rendono le donne, le lavoratrici più indifese di fronte a ricatti, soprusi e molestie anche nei luoghi di lavoro. Il contesto del lavoro nelle Marche vede da anni le donne fortemente penalizzate, in termini di occupazione, di qualità del lavoro, di valorizzazione delle competenze. Molte donne hanno perso il lavoro o si misurano con lavori poveri e la mancanza di sicurezza economica e di una rete di relazioni le espone ancora di più al rischio della violenza». «Per questo – aggiungono infine Barbaresi, Ilari e Mazzucchelli – è necessario riconoscere il ruolo delle donne nella società così come nel lavoro, superando ogni forma di discriminazione e diseguaglianza, ma è altrettanto importante che il lavoro sia di qualità e possa avere adeguate tutele per tutte e tutti. In questi giorni sono tante le iniziative nei vari territori per affermare la necessità di porre fine alla violenza e alle molestie di genere e il Sindacato ribadisce il proprio impegno affinché l’ambiente di lavoro sia un luogo sicuro e rispettoso della dignità delle lavoratrici e dei lavoratori. Rivendichiamo con forza il diritto delle donne alla libertà e al rispetto, nella vita privata, nella società e nel lavoro, e il diritto a una vita senza violenza». 

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