L’adesione al flash mob di protesta di un minuto a Civitanova
Braccia conserte per un minuto al pronto soccorso di Civitanova e in quello di Macerata per solidarietà nei confronti dei colleghi dell’ospedale di Pesaro aggrediti da un paziente.
In tutte le Marche oggi alle 10 nei pronto soccorsi i medici e gli infermieri e tutto il personale hanno deciso di aderire ad una iniziativa verso i colleghi che hanno subito una aggressione gravissima a Pesaro. C’è stato, alle 10, un flash mob simbolico con uno “sciopero” di un minuto in corsia. Medici, infermieri e operatori socio sanitari hanno incrociato le braccia per 60 secondi per sensibilizzare nei confronti delle aggressioni all’interno dei pronto soccorso: «giusto il tempo della foto, per un minuto abbiamo sospeso le attività, un gesto simbolico e per poco tempo giustamente perché in pronto soccorso non ci si può fermare mai, neanche quei 60 secondi, ma andava fatto come testimonianza di solidarietà nei confronti dei colleghi di Pesaro e anche come forma di solidarietà fra noi che sappiamo tutto ciò che viviamo in corsia. Anche i pazienti presenti a cui abbiamo spiegato cosa facevamo ci hanno appoggiato e sostenuto» è il commento del primario del reparto di Pronto soccorso di Civitanova Rita Curto. All’iniziativa ha aderito il personale medico, infermieristico e Oss presente alle 10 in corsia e anche un medico della notte che smontava dal turno. Le aggressioni sono sempre più frequenti: «fortunatamente qui non si sono mai verificate con quella violenza vista a Pesaro – continua Curto – ma episodi di aggressioni verbali, minacce, e una gestualità oltraggiosa e minacciosa sono frequenti».
A Pesaro un paziente Hcv positivo ha aggredito il personale ed è finita con un infermiere con la spalla rotta, un’infermiera colpita al volto da un pugno, cinque operatori che si sono fatti repertare dai colleghi per gli sputi in volto.
(l. b.)
Braccia incrociate per un minuto: la protesta dei pronto soccorso
Per poter lasciare o votare un commento devi essere registrato.
Effettua l'accesso oppure registrati
Durante la pendemia , complimenti a non finire, medaglie, ma quando si parla della vostra sicurezza, incolumità, tutti zitti, questo é un problema che vive da anni nelle strutture sanitarie, dal nord al sud, ma chi dovrebbe muoversi si nasconde.