Consumo di droga tra i politici, il Pd all’assessore Filippo Saltamartini: «Promuova un costante screening antidroga sui componenti della giunta e del consiglio regionale». Il gruppo regionale del Partito democratico interviene dopo che Saltamartini, nel corso di un incontro per parlare di droga che si è svolto a Corridonia il 15 ottobre, aveva detto: «una bella fetta della classe politica si fa di stupefacenti». Una affermazione che l’assessore ha fatto nel corso della serata organizzata dall’associazione La Rondinella, presieduta da Gaetano Angeletti, e a cui hanno preso parte, come relatori, l’ex questore di Macerata Antonio Pignataro, don Antonio Coluccia, sacerdote a San Basilio a Roma, l’avvocato Giuseppe Bommarito, presidente dell’associazione «Con Nicola, oltre il deserto dell’indifferenza». Dopo l’affermazione di Saltamartini, riportata da Cronache Maceratesi, il Pd lo invita ad agire. «Saltamartini non può continuare a lanciare il sasso e nascondere la mano. Per formazione e rispetto dei ruoli, siamo abituati ad ascoltare sempre con grande attenzione ciò che le istituzioni affermano: se l’assessore regionale alla Sanità dice che molti politici fanno uso di stupefacenti, prendiamo per fondato e giustificato il suo allarme e gli chiediamo di intervenire concretamente per fugare ogni dubbio sull’integrità della classe politica della Regione, promuovendo da subito e per tutto il resto della legislatura un costante screening antidroga sui componenti della giunta e del consiglio regionale». Il Pd a questo punto aggiunge: «l’assenza di un’azione conseguente alla sua denuncia minerebbe pesantemente non solo la credibilità sua, dell’intera giunta regionale e della sua maggioranza, ma comprometterebbe irrimediabilmente anche il rapporto di trasparenza e lealtà tra i cittadini e la Regione».
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…sono proprio sicuri, nel PD, che questa cosa a loro convenga!!? Mah… gv
Il Pd rilancia sullo stesso terreno, chiedendo un “costante screening antidroga”, come se si trattasse di dare la caccia moralistica ai politici che si fanno (e poi toccherà ai medici, agli avvocati, ai magistrati, agli insegnanti, ai preti eccetera), quando piuttosto servirebbero, insieme ad una rilettura di Machiavelli, Weber e Croce sul tema generale del rapporto tra etica e politica, più consapevolezza e più impegno rispetto ai ritardi e alle distrazioni degli eletti, dei governi e delle amministrazioni sulle politiche pubbliche relative al mercato delle droghe ed alla realtà delle dipendenze, vista anche la necessità di ripensare e rafforzare strategie e interventi di fronte a vecchi fallimenti e nuove emergenze.