«Marzetti parla come se non facesse parte anche lui di quell’ingranaggio politico del centro destra che ha determinato, nel luglio del 2018, con un voto consiliare, la svendita ai privati di Villa Eugenia per un piatto di lenticchie, appena 220.000 euro». I consiglieri di minoranza Giulio Silenzi, Pier Paolo Rossi e Stefano Mei commentano così l’uscita del consigliere Sergio Marzetti che l’altro giorno ha richiesto “l’intercessione” di Vittorio Sgarbi anche per la prelazione di Villa Eugenia, auspicando un esito simile a quello avvenuto per Villa Buonaccorsi che potrebbe tornare di proprietà pubblica grazie all’acquisizione da parte del Ministero. Ma l’opposizione, che assieme a Legambiente ha presentato anche un esposto per Villa Eugenia tramite l’associazione che si è costituita ad hoc, non ci sta e taccia l’atteggiamento di oggi di Marzetti accostandolo a “Pilato”.
«Marzetti aveva la possibilità, quel 27 luglio di tre anni fa, di battersi in consiglio comunale per opporsi alla cessione, ma si è sfilato dalla battaglia ed è uscito dall’aula per non votare. Novello Pilato, ha preferito lavarsene le mani, mentre in appena 40 minuti di dibattito e sul filo del numero legale la sua maggioranza ha deciso di rinunciare a Villa Eugenia, e lo ha fatto a ridosso della sentenza del Tar che avrebbe dovuto decidere sul diritto da parte del Comune di esercitare la prelazione per acquisire l’edificio storico, rinunciando quindi alla speranza che i sindaci Marinelli, Mobili e Corvatta avevano coltivato non cedendo mai all’opzione di cedere ai privati la Villa. Cosa che invece ha fatto Ciarapica. Ora fa appello affinché il Ministero della cultura acquisti Villa Eugenia così come ha fatto per Villa Bonaccorsi di Potenza Picena. La verità è che il sindaco Ciarapica e tutta la sua maggioranza, di cui Marzetti fa parte, si sono intestati una operazione vergognosa, tesa soltanto alla salvaguardia dell’interesse privato. Questi sono i fatti. Oggi, se una risicata speranza esiste ancora di restituire Villa Eugenia alla città, è che il Tar accolga il ricorso presentato da Legambiente nazionale per annullare la delibera del consiglio comunale. Ecco perché risulta ruffiana e vuota la proposta di Marzetti, vuota come la sedia che lui ha lasciato in aula consiliare, sfilandosi dalla responsabilità di lottare per Villa Eugenia di cui non può ergersi a paladino».
Villa Eugenia, Marzetti sollecita prelazione come per villa Buonaccorsi: «Intervenga Sgarbi»
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Non è per prendere le difese di Marzetti ma lui nel 2019 affermava che fosse un’utopia il recupero della Villa che avrebbe avuto e li richiederebbe anche oggi costi proibitivi aggiungendo che forse 40 anni prima, non so perché ma era il momento giusto per acquistarla. Bisogna anche ricordare nello stesso periodo che l’associazione Villa Eugenia fu molto chiara: «Su Villa Eugenia Sergio Marzetti sputa sentenze, ma ha una visione parziale ed incompleta, difende privato e amministrazione per motivi che non ci interessano». Ciarapica aveva sinceramente affermato che la vendita di Villa Eugenia per un tozzo di pane, questo sì, avrebbe però permesso, che i civitanovesi si potevano tranquillamente scordare della villa però avrebbero usufruito del parco. Di sicuro Ciarapica, mosso a pietà per se stesso aveva trattato con i futuri nuovi proprietari per farsi promettere, cosa che a lui certamente non poteva fregare di meno visto che ben altre ambizioni lo hanno sempre accompagnato nel quinquennio, di lasciare i civitanovesi a sporcare il parco con i loro pic nic, deiezioni canine ecc. Immagino che trovarseli sempre tra i piedi quando avevano già ben deciso come usare il parco per renderlo più affine alla villa che non vedo che altra soluzione avrebbe avuto al semplice abbattimento in quanto economicamente non ristrutturabile per il privato, forse per il pubblico che prima magari no ma adesso che arrivano i soldi europei…. Certo Draghi avrà messo Villa Eugenia in cima alle missioni da fare. Poi Marzetti, che deve aver parlato con lui, adesso dopo aver detto di tutto e di più tipo: sì teniamola però io esco dalle votazioni poi fatemi sapere, no costa troppo, sì adesso e possibile, vorrei che la minoranza si rendesse conto di tutte queste sofferenze. Forse più psicologiche che non amministrative in quanto come suo solito sempre fermamente convinto nella sua altalenante fiducia a Ciarapica per mezzo dell’intramontabile uso dello sfoglio della margherita: oggi sto con lui, oggi non sto con lui…. Potrebbe sembrare uno stato confusionario da parte di Marzetti, ma non ci credo, è sempre stato così chiaro, limpido che se qualcuno è riuscito a capirlo, credo che nella vita possa fare di tutto, meno che il sindaco, assessore forse…