L’intervento dell’elicottero durante l’incendio di ieri in via Cioci a Macerata (foto di Mario Lambertucci)
di Gianluca Ginella
L’anno scorso 90 incendi di vegetazione in un anno (in cui comunque c’è stato il lockdown), quest’anno 194 da gennaio ad agosto. I numeri sintetizzano la situazione che sta richiedendo un super lavoro ai vigili del fuoco chiamati non solo a spegnere i roghi che si sviluppano più facilmente a causa di siccità ed alte temperature, ma anche a monitorare che quelli spenti non si riaccendano e a tenere sotto controllo le zone a rischio. Una attività che spesso consente ai vigili del fuoco di arrivare in modo immediato sugli incendi evitando che la situazione degeneri. Inoltre, come ogni anno, un presidio dei vigili del fuoco è presente all’Abbadia di Fiastra per monitorare il grande polmone verde ai piedi di Macerata. A coordinare le operazioni dei vigili del fuoco è il comandante provinciale Antonio Giangiobbe.
Tanti incendi in provincia quest’estate, perché?
«Diciamo che nelle Marche – spiega Giangiobbe – non abbiamo grossi problemi per gli incendi come accade in altre regioni. In provincia, a parte qualche caso, come l’incendio di Morro, a Camerino, abbiamo avuto per lo più incendi di sterpaglie, che sono interventi di routine e che sono stati prontamente sedati prima che si propagassero».
Perché tanti roghi?
«Sono incendi che purtroppo per la maggior parte hanno matrice dolosa, poi ci sono anche quelli che avvengono per colpa, magari uno accende un focherello e in maniera ingenua può innescare fiamme. Poi il vento caldo e le alte temperature vengono ad aumentarlo. La maggior parte sono dolosi, poi c’è anche qualche matrice colposa. Poi ovviamente ci può stare la semplice autocombustione, ma sono limitati a casi molto residuali».
Chi sono i piromani?
«A livello generale il piromane ha varie sfaccettature: c’è quello che ha un suo interesse personale, magari ha mire su un terreno e spera di poterlo poi utilizzare in altro modo (su questo però esistono vincoli dello Stato e c’è il catasto degli incendi). Poi ci sono soggetti che si divertono a vedere intervenire le forze dell’ordine».
«Da mesi non piove, quindi è molto secco, sia le sterpaglie, sia i sottoboschi sono secchi. Ecco perché ci sono incendi che camminano molto velocemente, molte volte, anche quando facciamo la bonifica, riprendono. A volte accade perché sono zone impervie e ci arriva solo l’aereo. Quindi a valle di questo ci sono attività di vigilanza che facciamo anche di notte per evitare che gli incendi possano riprendere. Nei giorni passati, in base al bollettino di aree a rischio incendio della protezione civile, abbiamo potenziato il servizio antincendio di giorno e di notte».
Quali sono le zone più a rischio?
«Sono quelle dove ci sono sterpaglie, terrenti incolti, quelle in vicinanza delle linee ferroviarie che hanno scarpate che presentano vegetazione ed erbacce facilmente combustibili. Ad esempio chiediamo ai Comuni di evitare fuochi d’artifici, viste le condizioni attuali, la vegetazione. Noi facciamo, all’Abbadia di Fiastra, un servizio di controllo vigilanza e antincendio per la riserva, proprio perché è un polmone verde sensibile, lo facciamo già da qualche anno con una convenzione».
Sulla costa?
«A parte qualche incendio di sterpaglia non ci sono state situazioni come quelle di altre regioni, forse c’è stata una maggiore attenzione. Forse non c’è stato il solito piromane di turno».
Quanti vigili avente in servizio?
«Ogni turno in provincia abbiamo 33, 35 persone. Complessivamente in forza al comando ci sono circa 220 persone, e ovviamente noi abbiamo poi una serie di mezzi che ci sono di ausilio a questa attività di spegnimento, il sistema è integrato in quello più ampio di colonna mobile, che un tempo era solo usato per le catastrofi naturali come terremoti e alluvioni, e ora con il nuovo riassetto è stato inserito anche nella lotta antincendio. Siamo attrezzati per questi tipi di intervento a livello locale e nazione. In questi giorni siamo impegnati in Puglia con una sezione di moduli Aib (anti incendio boschivo)».
I DATI – Lo scorso anno c’erano stati 90 interventi per incendi di vegetazione in provincia, che hanno interessato 35 ettari. Quest’anno da gennaio ad agosto sono stati 194 gli interventi dei vigili del fuoco in provincia per incendi di vegetazione. Distrutti 145 ettari di cui 50 di bosco: 40 ettari a Camerino, otto tra Pollenza e Tolentino, sei a Porto Recanati e 1,5 a Valfornace.
Fuoco vicino alle case di via Cioci: «Fiamme alte quattro metri, facevano paura» (le foto e i video)
Brucia il bosco (foto/video) Fiamme vicino alle case Evacuata una famiglia
Operazioni di bonifica dopo il maxi rogo, rientrate a casa 7 famiglie evacuate
peccato
Per poter lasciare o votare un commento devi essere registrato.
Effettua l'accesso oppure registrati
La maggior parte degli incendi ha una matrice DOLOSA !!!!
E ALLORA ? DITECELO PURE !!!!!! Ma chi dovrebbe controllare ? E quando arrivano, arrivano sempre in RITARDO ! Basta con queste piagnistei e continue assurde giustificazioni ! Chi viene scoperto nel fare gli incendi multe salate e GALERA per qualche annetto ! Vedrete allora che la voglia di fare questi focarelli svanira’
Gli incendi hanno una matrice dolosa! Ma non è possibile: mica sarà per il fatto che i Talebani di casa nostra abbiano interesse a fare leggi che proteggano i piromani.