«Ferisce che l’Amministrazione comunale abbia ritenuto di dover negare il permesso al posizionamento dei banchetti per la raccolta di firme per promuovere un referendum a favore della legge sull’Eutanasia legale nei pressi dello Sferisterio per le serate dell’Opera perché inopportuni, mentre non si è fatta nessuno scrupolo di ‘frammischiare’ e ‘sovrapporre’ l’immagine dello Sferisterio con la venuta di Matteo Salvini (leader della Lega ndr) a Macerata per promuovere i suoi di referendum». A sottolinearlo è la consigliera del Pd di Macerata Ninfa Contigiani che prosegue: «Come sempre figli e figliastri, gli interessi politici dell’amministrazione vengono prima di quelli di tutti i cittadini su un argomento così importante e trasversale come la malattia e il dolore. Vengono prima ed escludono tutto quello che li disturba, a cui si nega il permesso di esserci con motivazioni che per la propria parte politica evidentemente non valgono. Ancor più grave è che questo avvenga alla prima del Centenario dell’Sferisterio che avrebbe meritato pienezza di attenzione perché è la Festa della nostra comunità e del nostro patrimonio artistico per cui sarebbe stata ben più autorevole e importante la presenza di un esponente di Governo – effettivamente rappresentante di tutti – e non di un semplice parlamentare di parte (ricordo che per i 50 anni avemmo la presenza dell’allora sottosegretaria alla Cultura Ilaria Borletti Buitoni)». Contigiani ricorda che già da qualche settimana si stanno raccogliendo le firme per promuovere un referendum a favore della legge sull’Eutanasia legale, iniziativa promossa dall’Associazione Coscioni e da altri soggetti attivi riguardo ai diritti civili. «Un passaggio obbligato per smuovere l’inerzia di un Parlamento in cui il progetto di legge per regolamentare la libera scelta al riguardo giace da tempo, nonostante anche più richiami della stessa Corte costituzionale a legiferare, come se non fosse una questione dirimente che tocca la vita vera di tante e tante persone coinvolte. Stiamo parlando dei malati senza possibilità di recupero e affetti da enormi sofferenze che si fanno insopportabili per loro stessi, al punto da portarli al desiderio di non riconoscere più quella loro vita come dignitosa e umana, pure con tutto l’affetto e la dedizione della cerchia familiare e amicale che a sua volta si fa carico di un dramma, vivendolo insieme fino in fondo. Le 500mila firme in tutt’Italia servono a promuovere un referendum che, se passasse, abrogherebbe la parte del Codice penale che prevede la complicità in omicidio per colui/colei che accetti di aiutare/accompagnare la scelta del malato di dire basta. Una abrogazione che creando un vuoto normativo di rilievo spingerebbe il legislatore a colmarlo. Anche se il traguardo è ancora lontano e non smettiamo di cercarlo, la risposta dei cittadini, di cui una quota molto rilevante di giovanissimi, è stata – almeno per me – sorprendente a dimostrazione di come ci sia molta più consapevolezza e libertà di pensiero di quanto si possa pensare».
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Condivido la riflessione della consigliera Contigiani. Non si comprende il motivo legato all’ordine pubblico che debba impedire il posizionamento di un banchetto per raccogliere le firme a favore del referendum sull’eutanasia legale, che condivido e ho firmato. Ma parlare dei referendum sulla giustizia come di Salvini si commette un grosso errore: i quesiti referendari sono stati pensati e voluti dal partito Radicale, Salvini ha colto l’occasione per metterci il cappello, in modo anche spregiudicato sostenendo una cosa e il suo contrario: sostiene i quesiti per una giustizia giusta e giustifica un assessore che spara a un marocchino con la motivazione che “difendersi e’ sempre giusto”…giustizia fai da te! Ci sono comitati, tanti cittadini anche a Macerata che sostengono questi referendum ma non condividono nulla con Salvini e il suo opportunismo.
Hai ragione Monica, avrei dovuto essere più chiara. Diciamolo meglio: “Referendum che Savini dice essere i suoi”.