La curva su cui è avvenuto l’incidente a Potenza Picena
di Laura Boccanera
«Luca lo conoscevo, la notizia della sua morte ha scosso la comunità». La sindaca di Potenza Picena Noemi Tartabini si stringe attorno ai familiari e agli amici di Luca Corradini, il ragazzo di Potenza Picena morto ieri lungo la strada provinciale poco dopo la Goldenplast.
Il giovane, che avrebbe compiuto 24 anni ad ottobre, era in sella alla sua moto quando ha avuto un incidente con un’auto, ed è poi scivoltato a terra per decine di metri, finendo sotto ad un guardrail per poi precipitare in una strada sottostante. E’ morto al Pronto soccorso dell’ospedale regionale di Torrette dove era stato condotto in eliambulanza. Una notizia che ha lasciato di stucco l’intera comunità potentina dove Luca e i suoi familiari erano molto conosciuti. Un dramma reso ancora più doloroso per la giovanissima età della vittima. A ricordarlo anche la sindaca di Potenza Picena, Noemi Tartabini: «ho dei ricordi di lui di quando frequentava la scuola elementare di Potenza picena dove lavoravo. Conosco bene la sorella, Lucia, volontaria della Croce rossa. E’ una situazione che ha scosso intera comunità sia i ragazzi più giovani, coetanei di Luca, sia noi genitori perché poi ci immedesimiamo tutti in un dramma indicibile. Il colpo è stato forte ed esprimo tanta vicinanza alla famiglia, con l’auspicio che in qualche modo Luca dall’alto dia ai familiari e agli amici la forza di affrontare questo dolore».
Nel tentativo di evitare che drammi del genere possano ripetersi oggi la prima cittadina ha chiesto alla Provincia interventi per una maggiore sicurezza: «formalizzeremo alla Provincia una richiesta di intervento per avere maggiore sicurezza, strisce bianche che indichino meglio i limiti della carreggiata e qualsiasi altro mezzo e strumento per controllare meglio la situazione».
I funerali di Luca Corradini non sono ancora stati fissati e nell’attesa di una cerimonia per l’ultimo saluto al giovane potentino da ieri la sua bacheca su Facebook è stata riempita di ricordi da parte degli amici, increduli. Soprattutto quelli che lo avevano incontrato poco prima. «Non ci si incrocia al bar così e poi sparisci per sempre. Ciao Lu» scrive un’amica. E allo stesso modo un altro ragazzo che come Luca frequentava lo stesso bar: «almeno siamo riusciti a prendere un ultimo caffe insieme… riposa in pace amico mio». Un altro amico ricorda le scorribande insieme: «Luchetto mi mancherà tutto di te, le tue clacsonate che partivano da scuola guida per salutarci. Sabato stavi fuori dal finestrino per risalutarci ad ogni giro di mura che facevi, i tuoi sorrisoni mentre ti facevo la barba, eri troppo divertente. Amico mio adesso lascerò la moto in garage col ricordo di quando siamo andati a comprarla insieme». Un messaggio di cordoglio è stato espresso anche dalla Croce verde di Civitanova: «Ci stringiamo con affetto attorno alla famiglia del giovane Luca Corradini, scomparso a causa di un tragico incidente mentre era in sella alla sua moto. Questi sono i tragici avvenimenti che mai vorremmo leggere, quelli che ti fanno domandare quale sia il vero senso della vita. I nostri soccorritori, intervenuti sul posto, non riescono ancora ad accettare un esito così tragico e tremendamente ingiusto». Luca Corradini lascia la mamma Iginia De Angelis, il papà Fiorindo Corradini e la sorella Lucia Corradini.
Quella è una strada da "trampolino" non si può pensare alla sicurezza delle strade, solo quando qualcuno non c'è più !!!! Ciao Luca, sempre nei nostri cuori ..
L'anno scorso ho presentato, con raccolta firme, alla provincia ed al comune, la richiesta di segnaletica stradale con mezzeria. Mi hanno risposto che la strada, per la larghezza, non lo prevede. Se la mettono adesso, saranno guai.
Condoglianze alla famiglia. Speriamo che davvero si prendano provvedimenti seri per le strade principali della provincia. Non si può morire così
Sono andato in pensione con un volante in mano cara sindaca le strade sono tutte uguali il pericolo lo costruisce chi le percorre condoglianze alla famiglia di Luca ma pensate a quella povera ragazza che non riesce a riprendersi dalla paura
R.i.p
R.i.p
Sentite Condoglianze
R I P
R.I.P.
R.I.P.
R.IP
Per poter lasciare o votare un commento devi essere registrato.
Effettua l'accesso oppure registrati
l’Italia è negli ultimi posti verso la sicurezza dei motociclisti, una banale caduta si trasforma in un dramma se si scivola sotto il guardarail, ci sono delle appendici che impediscono al malcapitato di finire sotto ad essi e scivolare con molte meno conseguenze fisiche.
GIUSTO AVERE LE STRADE PIU’ SICURE . MA COME !. BASTANO I LIMITI DI VELOCITA’ ? BASTA LA SEGNALETICA ? Noi abbiamo le sedi stradali comunali , provinciali e Nazionali di 70 anni fa . Poco è cambiato da allora . Sono anni che personalmente invoco con articoli e contatti che le sedi stradali vengano allargate . Sono tutte pericolosissime perché non vi è più una larghezza sufficiente per l’entità dei veicoli moderni in transito e per la mancanza di vie di fuga a lato tanto che andare in motorino o in bicicletta è un vero un suicidio ; fossi il Prefetto comincerei a creare vincoli di intransitabilità su parecchie strade tanto sono pericolose . Va bene eliminare le buche o l’usura dell’asfalto ma se non si mette in atto un programma ragionato e mirato ( NAZIONALE con il recovery plan ? Regionale e Provinciale ..) di allargamento delle sedi stradali e come fare un buco nell’acqua . IO COSTITUIREI UN COMITATO PER LA SICUREZZA STRADALE .
A Corridonia sulla strada che dal centro va alla zona industriale poco prima del cimitero hanno messo un guardrail molto pericoloso per qualsiasi veicolo, che sembra fatto apposta per ammazzare i motociclisti