di Francesca Marsili (Foto di Fabio Falcioni)
Il cielo minaccioso non ha fermato i tantissimi che questa mattina hanno scelto di festeggiare il Primo maggio – a totale contatto con la natura – nella Riserva naturale dell’Abbadia di Fiastra.
Comitive di amici e intere famiglie, in questo primo week-end festivo in zona gialla, si sono sedute, come tradizione, per un pic-nic sui verdi prati dell’oasi naturale e tornare ad assaggiare un po’ di ritrovata normalità, purtroppo interrotta da una forte pioggia nel primo pomeriggio. C’è chi ha portato panini e birra, e chi – come Federico e Samuele che arrivano da Recanati – vassoi dell’immancabile porchetta e pane fresco come da tradizione. Alcuni hanno attrezzato tavolini e i più previdenti hanno piazzato una piccola tenda per un riposino postprandiale. Calci ai palloni e bambini che sono finalmente tornati a fare capriole tra le margherite, un primo assaggio di festivo ritorno alla normalità – seppur bagnato dalla prevista poggia – che lasciano ben comprendere il bisogno di libertà. Non solo maceratesi, in molti anche dall’Anconetano e dal Fermano, altri ancora da fuori provincia hanno deciso di trascorrere qualche ora in totale relax.
«Abbiamo scelto l’Abbadia perché ci sembrava un posto libero, dove poter stare all’aria aperta senza costrizioni» raccontano Valentina, Lucrezia, Chiara e Nausicaa che nei loro zaini hanno panini e asciugamani per sdraiarsi.
Altri hanno optato per raggiungere la riserva in bici e percorrere le bianche stradine di ghiaia che attraversano il bosco. «Il grande flusso è iniziato verso le 9-9,30 – spiega Paola Carella, responsabile della Cooperativa Spes che si occupa di turismo, accoglienza e vigilanza ambientale nella Riserva dell’Abbadia – abbiamo sentito dagli accenti che la gente è arrivata anche dalla Toscana e dall’Emilia. Siamo qui anche per cercare di far mantenere le distanze di sicurezza e evitare gli assembramenti. Con noi – aggiunge – c’è anche la Croce Rossa che sta facendo un servizio sanitario di supporto se qualcuno dovesse aver bisogno». Altri ancora hanno scelto di fare una passeggiata a cavallo tra le selve ombrose e i campi coltivati che attraversano la Riserva dell’Abbadia. «Questa prima parte della giornata è andata molto bene – dice Mario Piccinini titolare del maneggio Alma situato all’interno del comprensorio faunistico – ovviamente senza il Covid il giorno del Primo maggio si lavora di più e se è nuvoloso la gente che vuol fare passeggiate a cavallo diminuisce ma siamo soddisfatti».
Sebbene caratterizzata dall’incertezza meteorologica, questo inizio di fine settimana festivo è stato una boccata di ossigeno anche per le attività di ristorazione che orbitano nella riserva «Non è un primo maggio come i precedenti ma sono felice di poter lavorare e accogliere le persone, non vedevamo l’ora di poter lavorare – dice Francesca Forleo titolare del Bar “ Fra Ezio” – è la prima festa dopo due stagioni. Il tempo sicuramente non ha aiutato probabilmente nel tardo pomeriggio lavoreremo con gli aperitivi. Domani ci sarà il sole probabilmente andrà meglio». Sulla stessa linea anche Mary Salsiccia titolare della Pizzeria Abbadia «Siamo soddisfatti, non è il Primo maggio solito, probabilmente il covid ha fatto la sua parte assieme al brutto tempo – e aggiunge – almeno ora, anche se solo all’aperto, abbiamo un tavolo per poter ospitare i clienti. Sicuramente domani andrà meglio».
Dall’Abbadia a Macerata. Questa mattina in giro per il centro del capoluogo c’erano poche persone. I bar comunque hanno lavorato e alcuni avevano i tavolini pieni. Aperto Palazzo Buonaccorsi, ma erano pochi i visitatori questa mattina in giro per le antiche sale. Parecchie però sono state le telefonate di chi voleva sapere se fosse aperto oggi e domani perché interessato a visitare il palazzo.
La presidente della Croce Rossa, Rosaria Del Balzo Ruiti (seconda da sinistra), con alcuni volontari all’Abbadia di Fiastra
Qualcuno magari abbassa la mascherina ma in totale italiani coscienti e rispettosi bravi.ai gufi che prevedono da qui a quindici giorni dico che bisogna cercare di ripartire a vivere normalmente!
Tutti senza mascherina ....tra 15 giorni vedremo
Preservare questo luogo ? La gente ė davvero incivile ! Non il primo maggio ma una mattina andando a godere delle meraviglie del bosco camminando ho contato più di cinquanta mascherine gettate a terra abbandonate ! Camminano con borse con zaini a tracolla ! Ma ci vuole tanto a mettersela in tasca oppure in borsa nello zaino o dove qual si voglia?Troppa fatica ?
Ottimo, la terapia migliore. Passeggiare, socializzare, soprattutto in spazi verdi...
la gente, intelligentemente, evita il centro ed i luoghi chiusi e va nei grandi spazi verdi
bello
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Chissà se i medici sono d’accordo con questa scelta.
Aldo Iacobini, ciò di cui dobbiamo munirci tutti quanti è la prudenza, che deve essere l’altra parte della motivazione economica. Io respiro tanto male con la mascherina. Non credo che fermi il Covid. Però la porto, sia per rispetto degli altri, sia per mia protezione (non si sa mai). Anche le distanze… A Corridonia, per quel poco che frequento i bar, noto che i gestori fanno, molto gentilmente, rispettare le regole. Prendiamola come una esperienza edicativa: Come scriveva il nostro carissimo Ugo Bellesi, tutto non ritornerà come prima soprattutto per quanto riguarda la ristorazione: quindi nuove regole e specializzazione.
E per chi non rispetta le regole, la forza pubblica le faccia rispettare. Altrimenti dovremo ritornare in zona rossa.
Lo dico a Cronache Maceratesi: perchè non ospitare altri medici e scienziati con interviste per confrontare le opinioni diverse. L’informazione “di regime” non lo fa. Lo faccia l’informazione “libera”. Qui non è una questione di NO VAX, che sta prendendo sempre più piede nella pubblica opinione. Qui dobbiamo parlare di altri sistemi di come affrontare il Covid. C’è ad esempio il prof. Luigi Cavanna, primario oncoematologico di Piacenza, che è il promotore delle “terapie precoci”, onde evitare che tutti finiscano in ospedale. Da ignorante chiedo: i medici di base seguono queste terapie? Possiamo affronater per tempo il Covid rimanendo a casa e senza intasare gli ospedali? Io non ho paura, ma evito di andare in giro anche adesso che siamo in “giallo”. Ma non potremo costringere i giovani, i bambini e i lavoratori a stare chiusi in casa per sempre. Dato che la cosa non finirà per adesso.