Chicco Blengini concede il bis
«Lo Scudetto è sempre magico»

IL COACH arrivato a stagione in corso (ha sostituito De Giorgi) è riuscito a portare la Lube al successo. «La dedica è alla mia famiglia, a Greta e Dorotea, che sono parte integrante e decisiva anche nelle mie scelte professionali. Perugia ci ha messo in difficoltà ma abbiamo reagito da squadra»

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Gianlorenzo Blengini

 

di Mauro Giustozzi

Chicco Blengini è abbracciato a destra e a sinistra da un po’ tutti i dirigenti e giocatori della Lube. Per lui un ritorno col bis: aveva lasciato la squadra con lo scudetto nel 2017 prima di approdare in Nazionale e la riporta ora ad un secondo scudetto che porta scritto sotto il suo nome. Con una dedica particolare per questo tricolore. «La dedica per questo successo è alla mia famiglia, a Greta e Dorotea che sono parte integrante e decisiva anche nelle mie scelte professionali –attacca Blengini -. Improvvisamente dalla sera alla mattina sono partito per questa avventura alla Lube. Non era facile la scelta da fare però loro conoscono quelli che sono i ritmi di questa professione e per me è molto importante perché avere le spalle solide accanto, una famiglia che ti segue in ogni momento ti aiuta poi ad esprimere il massimo del lavoro che faccio poi da allenatore. Bisogna dedicarsi anima e corpo e per di più mi trovo nella condizione di essere arrivato a campionato in corso il che rappresenta un handicap in più, peraltro subentrando nella fase clou della disputa dei playoff. Per questo la dedica alle mie ragazze è d’obbligo».

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Blengini festeggia insieme a Simon

Per quanto riguarda la partita vinta contro la Sir Safety, l’ancora tecnico di Civitanova e della Nazionale fino alla prossima estate la inquadra in una sfida che non è stata affatto semplice cui venire a capo. «La squadra ha dimostrato di essere composta da grandissimi giocatori – sottolinea Chicco Blengini – credo che in tutto il playoff l’ha dimostrato e stasera una volta di più. Una partita che prima sembrava indirizzata verso di noi, poi è girata con Perugia che ci ha messo in difficoltà. I miei ragazzi hanno reagito da squadra, due tre difese straordinarie di Leal che ci hanno permesso di rientrare in gioco, il turno al servizio di Juantorena e le murate di Simon sono state decisive. Una squadra di grandissimi giocatori, una squadra cui va dato merito alla proprietà di grandi investimenti per allestire un roster di questo livello. Sembra tutto scontato ma non lo è affatto. Poi c’è il valore squadra che è l’ottavo uomo e che non sempre viene messo in evidenza come si dovrebbe. Il mio obiettivo è stato sempre quello di mettere i giocatori nelle migliori condizioni di esprimersi. Ho cercato di strutturare il gioco in funzione delle loro caratteristiche e credo che alla fine ce l’abbiamo fatta visto il risultato arrivato».

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Coach Blengini durante la partita

Sui due scudetti vinti Blengini non fa differenza perché ritiene il raggiungimento di questo traguardo il massimo per chi fa l’allenatore di una squadra di alto livello di volley. «Sono molto felice per questo scudetto – continua Blengini – lo scudetto è lo scudetto, una parola magica. Quando io ero bambino era una parola magica. Oltre tutto abbiamo avuto un playoff di grande resistenza: la serie con Modena con i contagiati covid, prima partita di semifinale con Trento in casa e perdiamo ed è tuto in salita perché l’Itas è una grande squadra. Superiamo quella, vinciamo la prima a Perugia e poi perdiamo in casa. E’ stata una rincorsa di una fatica, di una resistenza importante. Più resisti, più fai fatica più sei felice quando ottieni il successo alla fine».

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