«Con la pandemia è cresciuto il degrado,
nella Macerata che vorrei
ognuno può fare la sua parte»

MACERATA - La lettera di "protesta propositiva" di Manuela Corsalini

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Un’area della città prima e dopo la pulizia di Manuela

 

Vede mozziconi e rifiuti lasciati in giro per il suo quartiere a Macerata e decide di intervenire raccogliendoli. E’ il gesto di Manuela Corsalini, la quale ha riportato le sue riflessioni in una lettera che definisce di “protesta propositiva”. Tra le proposte quelle di potenziare il servizio di pulizia e raccolta rifiuti nelle periferie, di applicare la legge e sanzionare chi lascia mozziconi a terra e di immaginare ogni angolo della città come bislietto da visita per i turisti che arriveranno dopo la pandemia. «Questa è la Macerata che vorrei» spiega. 

«In questo anno di pandemia ho osservato la mia città, Macerata, e quello che ho visto non mi è piaciuto – scrive la maceratese –  Sono aumentati i rifiuti abbandonati con estrema leggerezza. Il degrado ambientale è cresciuto insieme alla mia indignazione. I sacchetti per la raccolta differenziata vengono esposti anche 12 – 24 ore prima del giorno stabilito. Molti non vengono chiusi correttamente ed essendo esposti alle intemperie disseminano il loro contenuto. Non mancano gli escrementi degli amici a quattrozampe dimenticati sui marciapiedi dai proprietari distratti; così l’ignaro passante si ritrova, appiccicato alla suola, uno spiacevole ricordo portafortuna. Considero l’ambiente la casa di tutti e non comprendo la cecità dei molti che vivono la città come una discarica a cielo aperto».

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Corsalini ha quindi deciso di intervenire: «Alla domanda “Cosa posso fare io?” ho dato una risposta concreta. Quando sono in giro per il quartiere, con le dovute cautele igieniche, raccolgo ciò che trovo. Tra i rifiuti abbandonati dai soliti ignoti incivili ci sono: mozziconi, involucri trasparenti e pacchetti di sigarette, guanti monouso e scontrini del supermercato, gratta e vinci, sacchetti di plastica, lattine, bottiglie, mascherine, incarti di ogni tipo (caramelle, merendine, patatine …). Qualcuno penserà che il mio gesto è solo una goccia ma sono le gocce che riempiono il mare». Poi le sue proposte: «Mi rivolgo a tutti i cittadini e alle autorità. Dal febbraio 2016 è in vigore la legge 221 del dicembre 2015. Con questo provvedimento coloro che gettano cicche di sigarette possono essere sanzionati con multe da 60 a 300 euro, e in determinati casi il gesto può sfociare nel penale. Questa legge viene applicata? L’emergenza che viviamo ha impoverito molte famiglie e i supermercati economici hanno visto aumentare i loro affari. Allora perché non obbligare costoro, che evidentemente non lo fanno, a prevenire adottando adeguate strategie per mantenere puliti i piazzali e gli adiacenti spazi verdi? Un’altra domanda sorge spontanea: in alcune periferie della città, ci sono operatori ecologici addetti al mantenimento del decoro pubblico? Nella mia zona faccio fatica ad immaginare che esistano! Aggiungo: quando si procede alla falciatura del verde pubblico, perché non vengono raccolti i rifiuti che emergono come funghi? Perché non pretendere dalle ditte incaricate un servizio completo? È ora di dare risposte semplici ma tangibili. Credo che ogni cittadino, degno di essere chiamato tale, debba fare la sua parte. Le generazioni future non meritano di ricevere in eredità un tale degrado. Quando si uscirà dall’emergenza, il turismo rappresenterà una grande spinta per far ripartire l’economia locale. Ma per questo sarà necessario immaginare ogni angolo della città come il biglietto da visita, il saluto di benvenuto rivolto al visitatore. La cura dei beni, la valorizzazione delle risorse e la tutela dell’ambiente devono essere al primo posto di ogni cittadino e di ogni amministrazione lungimirante. Questa è la città che vorrei per me e per gli altri».



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