Tentato omicidio in corso Cavour,
scarcerato uno degli arrestati

MACERATA - Decisione del tribunale di Macerata, torna libero il 22enne Enrriko Jashari. Resta in cella il 34enne Orges Falli. I difensori: «Nessuna prova contro i nostri assistiti, attendiamo le motivazioni»

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Da sinistra: gli avvocati Mirela Mulaj, Marielvia Valeri, Vando Scheggia

 

Torna libero uno dei due albanesi arrestati per il tentato omicidio di Daniele V. in corso Cavour, a Macerata. Questa mattina si è svolta l’udienza davanti al tribunale del Riesame di Ancona in seguito al ricorso dei legali dei due indagati. Enrriko Jashari, 22 anni, è stato scarcerato. Resta invece in cella il 34enne Orges Falli, 34. Secondo la procura i due uomini avrebbero partecipato al pestaggio di Daniele V., il 36enne aggredito il 16 gennaio scorso davanti ad un bar di corso Cavour. Daniele, a causa delle ferite era finito in coma all’ospedale di Torrette, ad Ancona (venne risvegliato 6 giorni più tardi). All’udienza di questa mattina erano presenti gli avvocati Vando Scheggia e Marielvia Valeri (legali di Jashari) e Mirela Mulaj (che assiste Falli, sempre insieme a Scheggia). Presente anche il pm Rita Barbieri che conduce le indagini.

«Una decisione per me inaspettata quella del tribunale perché l’accusa contesta a entrambi di aver fatto insieme il pestaggio – dice l’avvocato Scheggia –. Al momento non conosciamo le motivazioni». I legali dei due arrestati questa mattina hanno sostenuto che «non ci sono prove che abbiano partecipato al pestaggio. Non solo, erano entrambi da un’altra parte» dice Scheggia.

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Un’immagine del pestaggio

I due albanesi erano stati arrestati il 13 marzo dopo le indagini condotte dalla Squadra mobile di Macerata. Secondo gli inquirenti i due uomini nel pomeriggio del 16 gennaio, per cause che restano da chiarire, anche perché Daniele non ha saputo riferire cosa fosse avvenuto quel giorno perché non lo ricorda. Dell’aggressione c’è anche un video dove si vedono due uomini colpire il 36enne mentre è disteso a terra, tirandogli dei calci. Oltre ai due albanesi è indagata anche una donna per false comunicazioni al pm. La donna, che conoscerebbe uno degli indagati, non avrebbe riferito fatti di cui era a conoscenza.

(Gian. Gin.)

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