Daniela Barbaresi
«Al 31 dicembre la popolazione residente nelle Marche è inferiore di quasi 17 mila abitanti rispetto all’inizio dell’anno: come se fosse sparita una città grande come Sant’Elpidio a Mare o Grottammare». A dirlo la Cgil Marche commentando i dati Istat. Il sindacato sottolinea in particolare il »minimo storico nelle nascite e record di decessi nel 2020 con la pandemia che ha fortemente peggiorato una dinamica demografica già molto preoccupante. Ancora più pesante il bilancio demografico rispetto al 2010 con 40 mila abitanti in meno, mentre in 10 anni hanno lasciato la regione per l’estero 43 mila persone, equivalenti ai cittadini di una città come Senigallia o Civitanova Marche. Un numero impressionante soprattutto se si considera che tra di loro ci sono tantissimi giovani in cerca di migliori prospettive di lavoro e di vita».
Prosegue la Cgil: «Preoccupa soprattutto la denatalità che peggiora a ritmi insostenibili: nel 2020 nelle Marche sono nati solo 9.429 bambini: record minimo storico. Rispetto all’anno precedente sono nati 241 bambini in meno (-2,5%) mentre sono addirittura 4.656 i nati in meno rispetto a 10 anni fa (-33,1%). Il calo delle nascite è un fenomeno nazionale che peraltro ha assunto un carattere strutturale, ma il trend registrato nelle Marche è più grave e preoccupante. Prosegue anche la tendenza alla diminuzione della fecondità: nel 2019 il numero medio di figli per donna nelle Marche è sceso a 1,19 (1,27 la media nazionale). Valori particolarmente preoccupanti se si considera che una popolazione, senza movimenti migratori, per rimanere costante nel tempo dovrebbe avere mediamente 2,2 figli per coppia. Contestualmente, nel 2020, i decessi nelle Marche sono stati 20.123, ovvero 2.681 in più rispetto al 2019 (pari a +15,4%, di poco inferiore all’incremento medio nazionale di +17,6%) che evidenziano gli effetti drammatici prodotti dall’epidemia Covid-19, pagati soprattutto dalle persone più anziane e fragili. Inoltre, per la prima volta i decessi sono più del doppio delle nascite.
Secondo Daniela Barbaresi, segretaria generale della Cgil Marche, «è urgente affrontare il tema della denatalità con misure strutturali a sostegno della maternità e paternità, a partire da un’adeguata rete di servizi per l’infanzia, che nelle Marche, oltre ad essere complessivamente troppo onerosa per le famiglie, è assolutamente insufficiente, visto che solo a un bambino su quattro viene garantito un posto all’asilo nido. Occorre poi garantire adeguate prospettive di lavoro e reddito; lavoro stabile con la giusta retribuzione per consentire soprattutto ai più giovani di formare una famiglia e decidere di avere dei figli. Va ricordato che da luglio sarà operativo l’Assegno unico e universale per i figli, introdotto con la Legge di Bilancio 2021, per riordinare le misure a sostegno della genitorialità e che sostituirà assegno al nucleo familiare, detrazioni per figli a carico, assegno natalità, bonus bebè, bonus mamma e altre misure. Per conoscerne nel dettaglio le modalità di erogazione bisognerà aspettare i prossimi decreti attuativi. Sono altrettanto necessarie e urgenti misure a sostegno di una popolazione sempre più anziana e fragile, a partire da interventi per la non autosufficienza. Urgente poi completare rapidamente le vaccinazioni delle persone più anziane e fragili».
Dopo la chiusura delle scuole le nascite ve le scordate
emigrano verso altri lidi
Ci vuole tanto, ma tanto ottimismo al giorno d'oggi.
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I dati riportati sono molto allarmanti.
E diventano drammatici se pensiamo che ( almeno\minimo) un 30% dei bambini è nato da famiglie di religione islamiche.
per rinfrescare un po’ la memoria, il boom demografico c’è stato a fine anni sessanta di pari passo al boom industriale, sarà stata una coincidenza? assolutamente no! la prospettiva di unirsi in matrimonio fare figli è strettamente legata alla sicurezza di un lavoro certo. quindi ben vengano questi piccoli aiuti, ma c’è assolutamente bisogno di molto di più.
Invece di mantenere nullafacenti sulle navi crociera, dare un sostegno economico nel tempo a giovani italiani che si sposano o convivono, procreando. Sono razzista? Alla mia età, siccome non lo ero, qualcuno/qualcosa mi ci ha fatto diventare.
Il problema non è inserire le “misure strutturali” o meglio, non solo! Il nocciolo del problema è che bisogna far riscoprire ai giovani (e a tutti noi) il valore della vita! E ciò non si può ottenere portando avanti quel pensiero unico che:
-invita le persone che vogliono suicidarsi per disagio di vario genere, a farlo con l’aiuto dello stato,
-che vuole mettere a disposizione ogni metodo per abortire, persino con un kit nel proprio bagno, come se si trattasse di bruciare una verruca (in alcuni stati Americani si può legittimamente abortire fino al nono mese!!!)
– insulta chi difende la vita tacciandolo da oscurantista e magari sfila in processione con la statua della Vergine Maria a forma di vagina!! (che classe, eh?)
– diffonde l’idea che è bene non fare più di un figlio perché poi “non ti puoi realizzare”:prima la soddisfazione dei tuoi desideri, poi ….ci si penserà, ma la natura non perdona, a 40 anni ormai ……
– briga per distruggere la Famiglia con i cosiddetti “diritti civili” e cerca di educare i giovani all’idea che non esiste più mascolinità e femminilità
– giudica incoscienti le famiglie che hanno tanti figli, perché “come si fa poi a farli vivere senza che debbano andare incontro a sacrifici” …..e potrei continuare all’infinito!
Ma come stupirci se non si fanno figli!!! La nostra società decadente non dà alcun valore alla vita! Qualche illuminato ha detto “la vita è un dono gratuitamente ricevuto e, per sua stessa essenza, va donata”.
Buonanima diceva: “Quando le culle sono vuote la Nazione invecchia e decade”. Aveva ragione. E non sono un “fascista”. Adesso anche qualche sacerdote dal pulpito denuncia questo pericolo. Oggi una imposizione mondiale esalta la sessualità “improduttiva”, quella sponsorizzata da LGBT, e con l’aborto fino al nono mese (un autentico assassinio in alcuni Stati del pianeta, in avvicinamento pure all’Italia); sessualità “improduttiva e contro natura”, sostenuta dagli ultimi scampoli fallimentari del grande PCI, oggi PD, con satelliti (Leu, 5 Stelle, Radicali e dintorni).
Come per l’economica che sta saltando, o, meglio, che la stanno facendo saltare anche con gli ultimi governi imposti senza il consenso degli elettori, pure la natalità sarà un fallimento: come fai a mettere al mondo creature in un mondo di miseria come quello che si sta prospettando, con previsione di sconvolgimenti sociali, rivolte interne e magari conflitti locali tra Stati e invasioni barbariche facilitate, programmate, imposte?
Una situazione simile la visse l’Impero romano fin da Augusto: aborto massiccio da parte delle romane, che volevano divertirsi, divertimenti con pane e giochi all’arena per il popolo, non più servizio militare, non più lavoro nei campi, cittadinanza romana concessa ai barbari. Che divennero truppe mercenarie e che ebbero terre romane da lavorare. Alla fine finì come sappiamo. I romani ci misero 300 ani per scomparire. A noi basteranno pochi decenni. La pandemia ce l’abbiamo nel cervello.
Mussolini Augusto LGBT Le Crociate I Mori Comunisti Aborto Soros Unioni Civili Emancipazione Femminile.È uscito il 90?