Marzia Illuminati
di Elisabetta Brasca
«Non è facile, ogni giorno cerco di combattere le vocine nella mia testa che mi dicono che è sbagliato mangiare». Marzia Illuminati, 21 anni di Civitanova, si trova attualmente in una clinica in Piemonte a combattere il disturbo alimentare dell’anoressia, che da due anni a questa parte le ha fatto perdere peso e serenità. Oggi, Giornata nazionale dei disturbi alimentari, racconta la sua esperienza.
Quando hai iniziato a soffrire del disturbo alimentare “anoressia”?
«I primi sintomi li ho avuti due anni e mezzo fa, tra la fine 2018 e inizio 2019. Ero partita in vacanza e mi ero imposta una settimana di dieta, senza consultare un nutrizionista, basata sull’eliminazione di cibi che contenevano carboidrati, favorendo solo frutta, verdura e proteine. Poi ho tolto anche la parte proteica, nutrendomi solo di frutta e verdura. Ho iniziato piano piano a perdere peso e a quel punto ho chiesto aiuto».
Ti sei sentita capita all’inizio?
«Inizialmente mia madre, come la maggior parte delle persone che mi circondavano, non capiva cosa mi stava succedendo. Tutti pensavano ad un capriccio o una “ribellione” passeggera, temporanea, invece era solo l’inizio di un qualcosa più grande, di qualcosa di serio. Nonostante questo sento l’affetto e percepisco la volontà del mio ragazzo, amici e familiari di volermi stare vicino. Successivamente sono andata in un centro di disturbi alimentari a Fermo, con medici e psicologi specializzati che mi hanno fatto rendere conto di avere un disturbo alimentare. Nonostante questo non percepivo molti miglioramenti quindi dopo una settimana in un istituto di Fermo, ne ho chiamato un altro che si trova in Piemonte e dove attualmente mi trovo in cui sono controllata h24. Qui ho stretto alcune amicizie ma ognuna di queste persone si trova in una fase diversa: c’è chi è all’inizio come me dato che mi trovo qui da un mese, c’è chi ha quasi terminato il percorso e se ne sta per andare e chi non si sente pronto per proseguirlo».
Tu hai intenzione di continuare questo percorso?
«Sì. Ammetto che non è facile perché spesso nella mia mente sono combattuta tra delle vocine che mi dicono di non mangiare e altre che mi dicono di sforzarmi. Io mi trovo in una fase in cui ho da poco la consapevolezza della mia malattia che mi fa sempre un po’ paura pronunciare. Ad esempio ho passato il mese di settembre e il periodo di Natale nella clinica di Fermo e lì mi sono detta “Se sto qui e non a casa, un motivo c’è” e ho iniziato a prendere consapevolezza di quello che mi stava succedendo. Qui mi hanno ospitato tutti i giorni fino alle 16, facendo tre pasti al giorno. Non sarà un percorso breve, mi hanno detto che in media un paziente riesce a guarire del tutto dopo 4 anni. Questo perché la mente riesce a governare il corpo, cerco quindi di non ascoltare la mia mente anche se prende quasi sempre il sopravvento ma cerco comunque di tenermi occupata».
Cosa fai durante la giornata per tenerti occupata?
«La mattina ci sono incontri regolari con psicologi, medici di ginnastica posturale e nutrizionisti fino alle 14. Il pomeriggio le attività devono ancora iniziare perché è arrivato da poco un nuovo educatore, ma cerco di tenermi occupata come posso, stando al telefono con i miei amici e guardando qualche serie. Abbiamo a disposizione del tempo per uscire fuori all’aperto e camminare. Tenermi occupata è utile a distrarmi».
La tua testimonianza potrebbe essere utile a molte persone, cosa senti di dire a chi si trova in queste condizioni?
«Spero che parlarne qui sia stato utile ad altre persone che si trovano in situazioni come la mia. Mi sento di dire essenzialmente di non scherzare col cibo, di non fare diete fai da te perché poi si può arrivare a questo. Il corpo non è tutto, l’aspetto fisico non è quello che conta. Una volta che poi entri in questo tunnel, è difficile uscirne e se non sei brava, se non ti autoimponi di voler uscire e se non hai un minimo di forza di volontà o capacità di chiedere aiuto, ti mangia. Per me non è stato facile, anzi non è facile. Il mio obiettivo prima era quello di arrivare a un peso che mi ero prefissata e secondo me era quindi giusto perdere chili e ne ero soddisfatta, oggi quando vedo che perdo chili sono comunque tranquilla e serena però a differenza di prima so che non è la strada giusta, so che è sbagliato. A volte mi capita infatti nonostante abbia il sondino, di pensare di dover dimagrire e quindi mi metto a camminare per “smaltire”. Sto cercando con tutte le mie forze di non farmi trascinare giù e vorrei che questo messaggio arrivasse a chi si trova in difficoltà come me».
Marzia cara, non sapevo nulla e leggere la tua testimonianza mi ha fatto tanto male, un'abbraccio immenso,
in bocca al lupo cara Marzia ti aspettiamo al piu presto non mollare!!!
Ti auguro con tutto il cuore di rimetterti presto, sii forte...
Coraggio sei forte
Dai piccola non mollare ti auguro tutto il bene e presto.
Marzia continua a combattere questa malattia, non sei sola, ti siamo tutti vicini!
Un grandissimo in bocca al lupo!
Un grande in bocca al lupo e un abbraccio, sei sulla strada giusta!
non mollare mai,la vita e'troppo bella.auguri
Buona guarigione Marzia
Mettercela tutta Marzia ti aspetto al più presto un abbraccio grandissimo
Dai Marzia metticela tutta, Civitanova ti aspetta
Forza Marzia ce la farai... ricorda volere è potere!!!
Forza Marzia non mollare
Forza Marzia...ti aspettiamo a casa
Forza Marzia nn mollare
Vai vai non mollare vaiiiiii
Non mollare che ce la farai
Cara Marzia, grazie per la tua testimonianza preziosa per noi e, lo capirai, anche per te. Oggi ho una figlia della tua età, ma da ventenne quell' inferno che racconti con grazia l' ho vissuto anche io. E sono guarita. Lo so che il sintomo ti tranquillizza, ti fa sentire come sia tutto sotto controllo; ma non è cosi credimi. È solo un grande inganno. Apriti a chi ti è vicino e ti cura e pensa sempre che sei una persona bella dentro e fuori. E coraggiosa. E necessaria. Ti abbraccio forte forte. Ti voglio bene.
Daje!!!!
Bravissima Marzia, grazie x aver condiviso il tuo problema ed essere riuscita a parlarne, vedrai che ce la farai!!! Non mollare!!!
Sei bella sei giovane e sono sicura che hai ottanta forza per venirne fuori, coraggio e mettercela tutta
Volere e potere ci riuscirai
Forza Marzia,sei sulla strada giusta. Di anoressia si guarisce, l'ho vissuta da mamma un dolore terribile ma poi se ne esce.Un abbraccio e tanti auguri
Forza tesoro siamo tutti con te.....ti sono vicina ..e ti penso spesso, non vedo l' ora di rivederti in mezzo ai tuoi amici ...ti abbraccio forte
Forza Marzia un abbraccio
Dovrai lottare ancora un pò, ma sei troppo intelligente x farti fregare da quella vocina ! Ce la farai di sicuro, un abbraccio
Forza ragazza che ce la fai!!!
Forza Marzia che c'è la farai un abbraccio forte
Auguri e forza!
Non mollareforza ce la farai
Forza Marzia!!!
Forza nn mollare
Non mollare ce la farai!!!
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Forse dovresti accettare questa tua realtà. Accettare la realtà significa guardare la realtà.
Quando uno guarda la realtà che non gli piace, mette lì, davanti a sè, una realtà che gli piace.
E’ come per l’algebra… Se adesso tu che hai il segno – (negativo) vuoi cambiare e ritornare al segno + (positivo), otterrai sempre il segno – (negativo).
Infatti in algebra: – e + = – .
– e – = +
E’ una questione di “comunicazione” con la malattia. Fermo restando che le cure mediche e psicologiche vengono fatte da specialisti nel settore, tu puoi “comunicare” con la “vocina” che ti dice di “non mangiare”, perchè “è sbagliato” mangiare. Probabilmene si è installato un “circuito” mentale. E’ come se un’altro “tu”, o un’altra entità, ti desse questo ordine…
A me capitava di avere mal di stomaco improvvisi, senza una causa comprensibile. Col bicarbonato e prodotti del genere avevo nessun risultato. Forse era qualcosa che proveniva dall’inconscio, che è una parte della mente di cui non conosciamo il contenuto; quindi ne diventiamo vittime. Le registrazioni nell’inconscio avvengono quando non abbiamo la nostra mente analitica, razionale, in funzione. Queste registrazioni nell’inconscio avvengono qando siamo nel periodo prenatale e alla nascita, o sotto i ferri chirurgici in anestesia, o in stati febbrili in cui perdiamo le facoltà analitiche, o in caso di incidenti in cui sveniamo… Quando la nostra mente analitica è “out”, c’è la mente inconscia che continua a registrare.
Forse dovresti analizzare cosa avveniva prima di essere convinta ad eliminare l’alimentazione. Di sicuro, se prima ti alimentavi normalmente, qualcosa è accaduto che ti ha detto “di non mangiare”. Quel comando funziona se tu sei, da svenuta, o se hai avuto un incidente, oppure se eri giù di tono, molto giù di tono… Magari il comando di “non mangiare” è avvenuto magari molto tempo prima che cominciassi a digiunare. Senz’altro gli psicologi avranno scoperto la “causa”. Dandoti la cura psicologica adatta…
Finchè mi incazzavo col mio stomaco malato che doleva e che volevo che ritornasse sano, il mio stomaco rimaneva ammalato.
Quando ho cominciato a dialogare col mio stomaco ammalato, dimostrando in affinità con lui e con la sua realtà ammalata, lentamente sono entrato in relazione con il mio stomaco ammalato, dicendogli che aveva ragione ad essere ammalato, poichè io lo avevo trattato male, bevendo alcol e ingurgitando alimenti inadatti, eccetera… Nel frattempo avevo smesso di usare i medicinali per il mio stomaco ammalato. Mi tenevo il dolore, quando arrivava, e parlavo con lui. Il mio stomaco pian piano mi era diventato amico. Si fidava di me… Ero arrivato al punto di collocare “il dolore” del mio stomaco al di fuori del mio corpo, spedendo il dolore sulle antenne televisive (chissà perchè)che in quel momento vedevo. Su molte antenne di Macerata c’è il mio dolore…
Alla fine, quando mi accorsi che ero in comunicazione e in completa affinità col mio stomaco, detti al mio stomaco il comando, schioccando le dita: “Adesso ritorna sano!”. Il dolore scomparve immediatamente… Da quel momento ha cessato di darmi fastidio.
Se con una appropriata psicoterapia avessi scoperto la causa di quella malattia, avrei risolto prima il mio problema con lo stomaco.
Dovrei provare anche con un cancro. Di sicuro correrei da un dottore… Però inizierei pure a “parlare” con il mio cancro in piena affinità. Accettando, e magari offrendolo… Non lo respingerei. Cosa che invece avviene… Metterei al segno – del cancro il mio segno – . E facendo tutte le cure senza controintenzioni.
Al termine di questa lunga e assurda chiacchierata io sono convinto che ce la farai. Poichè è questa la tua intenzione. Anche un drogato, quando vuole uscire dalla droga, va in comunità. Tu sei in una comunità. A volte anche cambiare aria fa bene. I luoghi in cui si vive comunemente, o si lavora, o si studia, sono spesso restimolativi.
Stanotte farò tifo per te.
Marzia dovrebbe domandarsi se quelle ‘vocine’ non sono per caso i pensieri di lei secondo i quali sarebbe sbagliato nutrirsi.
Certo, Iacobini, vocine che nascono dai sensi di colpa e dalla vergogna. E’ molto probabile che Marzia non sia colpevole di nulla e che non abbia commesso nulla di vergognoso, ma proprio per questo è così difficile guarire…
Per Pavoni. Intendevo soltanto dire che a mio parere il presupposto per intraprendere la strada della guarigione è convincersi del fatto che quelle vocine non sono nient’altro che riflessioni personali e non realtà indipendenti dalla persona. Il resto è romanticismo.