Luca Giustozzi durante la visita sul Monte Vettore
di Iralba Murati
«Esplorare la natura mi ha aiutato ad intraprendere un viaggio interiore e conoscere meglio me stesso, ho capito che non c’ è bisogno di andare molto lontano per poter ammirare luoghi straordinari». A dirlo Luca Giustozzi, mental coach, 25 anni di Treia che, dopo aver girato il mondo ed aver esplorato in solitaria luoghi straordinari, si è dovuto fermare nelle Marche a causa delle restrizioni dovute al Covid. La sua voglia di scoperta invece non si è affatto spenta, così facendo buon viso a cattivo gioco, ha deciso di dedicarsi alle Marche.
Luca Giustozzi durante l’escursione sul Monte Sibilla
«Ho sempre avuto il desiderio di scoprire nuove zone, di visitare il mondo ed esplorare la natura, sono sempre stato un ragazzo curioso. Durante un viaggio solitario in Svezia ho scoperto di provare sensazioni straordinarie quando mi trovo immerso nella natura. Ho visitato Stoccolma e Copenhagen ed ho capito che partire in solitudine per esplorare luoghi sconosciuti, mi trasmette serenità. Ho capito che nella vita una delle cose che mi fa sentire meglio è il viaggio». Luca Giustozzi racconta la sua esperienza degli anni precedenti, ripercorre i luoghi visitati Berlino, Monaco, Dresda, Dolomiti e ritiene che i viaggi siano fondamentali per la crescita personale.
«Nei viaggi che ho intrapreso, la natura ha un ruolo fondamentale, la considero nostra amica. Spesso non ci fermiamo più ad osservare le bellezze che ci circondano, siamo presi dalla routine e continuiamo a fare tante cose durante la giornata senza dedicare dei momenti all’osservazione degli spettacoli quotidiani che ci circondano. Esplorando alcuni luoghi possiamo trovare pace, quiete interiore e oltre ad intraprendere un viaggio vero e proprio ci ritroviamo ad essere protagonisti anche di un percorso di sviluppo interiore».
Luca Giustozzi, inizia a dare un valore diverso al territorio marchigiano proprio durante il periodo critico di lockdown a causa del Covid19. Inizialmente quando era rinchiuso in casa sentiva molto la mancanza delle lunghe passeggiate, delle esplorazioni e dei bellissimi momenti trascorsi durante i suoi viaggi lontani, ma solo dopo il lockdown è riuscito a dare un diverso valore ai luoghi che si trovano nelle Marche.
«Mi sono reso conto che possiamo ammirare spettacoli naturali senza spostarci più di tanto, ho iniziato ad apprezzare ancora di più le Marche e ritengo che la nostra regione abbia molto da offrire, dobbiamo solo accorgerci che non è così scontato avere monti così belli intorno a noi. Vicino casa mia ci sono più colline, ho dato un nuovo significato ad esse, da lì posso ammirare Pitino e San Lorenzo. Ritengo che possiamo trovare qualcosa di bello anche in un semplice parco, dobbiamo prenderci cura di tutto ciò che ci circonda».
Luca Giustozzi afferma che nel periodo in cui erano vietati gli spostamenti dal proprio comune si è accontentato di riflettere ammirando le zone tranquille di Treia ma nel momento in cui sono stati consentiti gli spostamenti all’interno della regione, ha deciso di iniziare a muoversi visitando i Sibillini, Bolognola, Frontignano e la Gola dell’Infernaccio.
«La giornata trascorsa visitando il monte Sibilla è stata speciale. Quando sono partito c’erano molte nuvole e quando sono arrivato in cima le nuvole si trovavano sotto di me, ho provato una sensazione particolare, mi sentivo catapultato in un altro universo. Sono proprio questi i momenti che mi fanno sentire vivo e mi aiutano a rendere conto che sto valorizzando le mie giornate al meglio».
Ha deciso inoltre di trascorrere il giorno del suo compleanno attraversando il magnifico percorso che porta alla cima del Monte Bove in una giornata di neve: «La neve mi trasmette purezza, è così bianca e candida che accende in me molti pensieri positivi. E’ stato un compleanno fantastico, vedere le cime delle montagne innevate fa sentire a tutti felici, percorrerle è ancora più emozionante».
Luca durante la visita del Monte Bove
Il nostro territorio è una fonte immensa di bellezze naturali, forse però non viene dato ad esso il giusto valore: «Vorrei richiamare l’ attenzione – spiega Giustozzi – invitando a visitare questi tesori che le Marche ci offrono e chiedendo in particolar modo anche di rispettarli. Dobbiamo portare ai luoghi il rispetto che rivolgiamo a noi stessi essendo che sono proprio loro ad ospitarci e farci sentire bene.»
Il ragazzo condivide le sue esperienze anche su instagram nel suo profilo luca.giustozzi e cerca di rendere partecipi i seguaci attraverso sondaggi su riflessioni personali e temi sociali. Ha deciso inoltre di aprire un proprio blog denominato: journey to the immense.
«I viaggi mi hanno fatto crescere, vorrei ispirare anche altre persone condividendo le mie esperienze. Mi piacerebbe inoltre far capire a chi soffre che non è solo, infatti cerco sempre di coinvolgere i ragazzi che mi seguono chiedendo pareri riguardanti varie tematiche sociali. Tutti ogni tanto abbiamo bisogno di aiuto, e sono contento del fatto che per alcune persone sono diventato una fonte di ispirazione.»
Per come la vedo io il ragazzo rientra nello standard dell'italiano medio, impregnato di esterofilia, che ha avuto bisogno del lockdown per conoscere la propria terra. Viaggiare è l'esperienza che più arricchisce ma gli occhi di chi esplora sapendo da dove viene hanno una visione ben più profonda. Sempre a mio avviso naturalmente. Viviamo in un Paese meraviglioso pieno di tesori, non diamolo per scontato.
Le Marche, il posto più bello del mondo.
Ne so qualcosa! La pace interiore si può trovare solo vivendo in quei luoghi. Non con il turismo, vivendo.....
Annalisa Ferracuti lo so, l'ho provato sulla mia pelle. Io sono nata e vissuta fino a 45 anni in Emilia (che amo, sia chiaro e dove ho tantissimi affetti) ma la pace interiore, il senso di appartenenza l'ho trovato sui miei monti Sibillini dove ho vissuto per dieci anni fino a quel disgraziato 24 agosto 2016 quando ho perso lavoro e casa. Era il mio paradiso (nonostante tutte le difficoltà da affrontare per una donna sola vivendo in un posto di montagna). Ho raggiunto mio figlio in Germania perché non avevo alternative nell'immediato, ma non trovo pace il mio obbiettivo è quello di poter tornare appena ci saranno le condizioni. Mi scuso per lo sfogo le auguro una buona giornata.
Silvana Barozzi la capisco benissimo. Io vivo a Milano da 16anni prima vivevo nelle Marche e spero anche io di tornare a vivere giù appena posso.
TANTISSIMI AUGURI... Sei In un posto meraviglioso..
Mi è piaciuto molto e se per superare questo momento ha voluto scriverlo , perché no . Non bisogna spostarsii di. molto anche solo per pensare . Eh benedetta tastiera .
È super vietato portare il cane sul Monte Bove!! Ed anche sul Vettore è vietato!!
Grande le marche sono bellissime
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Leggendo l’articolo, dove si dice che hai girato il mondo per riscoprire poi i Monti Sibillini, mi sarei aspettato viaggi in Papua Nuova Guinea con gli indigeni, o la Foresta Amazzonica o piuttosto il Tibet.
Certo che tra Berlino, Copenaghen, Monaco, Stoccolma e Dresda…. è normale che si sta meglio sui nostri monti
🙂
tanti Auguri
Bellissimo articolo e bellissime foto! complimenti Luca!
Però consiglio a Cronache Maceratesi di togliere la foto di copertina con un cane libero sulla cima del Monte Vettore. Perchè per i regolamenti del Parco dei Sibillini, li in quel punto i cani sono vietati anche al guinzaglio per evitare il disturbo alla fauna selvatica. Grazie e complimenti ancora per l’articolo, le foto sia alla giornalista che a Luca.
Cioè…scusate… da Treia ai Sibillini, tra lockdown e regione arancione come ha fatto senza violare i vari DPCM??
Io per settimane non sono potuto andare dalla mia fidanzata al comune a fianco, però dobbiamo fare pubblicità a chi ha “sfidato” le regole perchè mental coach, è una professione riconosciuta nei codici ATECO a cui era permesso muoversi??…tra l’altro girare il mondo è altro…Houston abbiamo un bel problema.
Mi fa piacere constatare che un giovane che ha “girato” è giunto alle stesse considerazioni di noi ultrasessantenni che purtroppo, a suo tempo, non abbiamo potuto fare grandi viaggi per scarse disponibilità economiche. Abbiamo anche noi capito che è nutile arrivare in Papuasia quando si abita in una regione che ci permette di vedere, dal mare di Civitanova, tutta la catena imbiancata dei Sibillini!! Se non fosse per “Terry” (il terribile terremoto!) sarebbe proprio un Paradiso! ..Ma forse lo è ugualmente.