Mercato del pesce al Varco,
Assoittico contraria:
«La vendita si lasci ai commercianti»

CIVITANOVA - Giuliano De Santis, presidente dell'associazione, interviene sulla questione: «Si rischia di compromettere vendita e gestione del Mic e anche le attività di 220 famiglie e 80 associati per 12 imbarcazioni che intendono fare il mercatino»

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Giuliano De Santis

 

«I produttori producano, ai commercianti si lasci la vendita». Assoittico, associazione composta da 80 soci fra ristoranti, negozianti al dettaglio e ambulanti e grossisti di prodotti ittici interviene attraverso il suo presidente Giuliano De Santis sulla questione del mercato del pesce a km zero al Varco sul mare di Civitanova. De Santis chiede al sindaco Fabrizio Ciarapica di analizzare tutti gli aspetti che la vendita di pesce da parte dei produttori comporterebbe. La questione è chiaramente di natura commerciale, ma investe anche la tenuta del mercato ittico di cui Assoittico è uno dei principali clienti. La questione è quella relativa alla proposta dei produttori, avallata dall’assessore al commercio e alla pesca Francesco Caldaroni (che a sua volta è pescatore) di istituire un mercatino simile a quello della Coldiretti una volta alla settimana così da dare la possibilità anche ai produttori di vendere il proprio prodotto direttamente al consumatore. Una concorrenza che non piace ai commercianti al dettaglio e che innescherebbe anche un “salto di passaggio” svuotando di funzioni il mercato ittico. «Comprendiamo perfettamente cosa i produttori intendono fare -il commento di De Santis – ma vorremmo anche noi dire la nostra. Intanto sulla dicitura. Parlare di pesce a chilometro zero anzitutto confonde il consumatore, come se il prodotto che trova nei banchi delle pescherie e dei commercianti non fosse a chilometro zero solo perché acquistato dagli stessi produttori al mercato ittico. In secondo luogo noi acquistiamo il pesce al mercato ittico comunale, ci accolliamo le spese di mantenimento che incidono per il 2% sul costo del prodotto, ma il Mic garantisce la tracciabilità e l’igiene del nostro prodotto. Saltare questo passaggio significherebbe esautorare la funzione del mercato ittico e mi appello al sindaco chiedendo se approvando il mercatino dei produttori abbia valutato tutti gli aspetti che sono in ballo, il mercato ittico così chiude. Noi tutti potremmo acquistare direttamente dai produttori». De Santis ricorda inoltre che la modalità di vendita dal produttore al consumatore per le cooperative produttrici esiste già ed è la vendita in banchina: «Assoittico è sempre stata propositiva, ha sempre collaborato per il miglioramento della gestione del Mic, il mercato civitanovese è uno dei più importanti e rinomati della regione, perché rischiare di vanificare il lavoro fatto. Si rischia di compromettere vendita e gestione e anche le attività di 220 famiglie e 80 associati per 12 imbarcazioni che intendono fare il mercatino».

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