Giulio Lattanzi
di Federica Nardi
Giulio Lattanzi è morto ieri a Roma, dove si trovava per delle cure. Aveva 83 anni. Era nato a Carrara, dove da bambino visse la guerra, ma l’amore per la moglie Angela l’aveva portato tra le montagne di Castelsantangelo che ormai erano casa sua. Lì ha vissuto il sisma e il trasferimento nella Sae che era la sua abitazione prima dell’ultimo periodo a Roma. A Castelsantangelo tornerà per l’ultimo saluto e per riposare accanto alla moglie nel cimitero del paese.
Tanti i messaggi di cordoglio che arrivano alla famiglia, anche tramite social, per la sua scomparsa. Lattanzi era attivissimo nella vita civile e tra i vari incarichi che aveva ricoperto c’era anche quello di presidente della sezione Anpi Altonera e segretario della Uil di Macerata (negli anni 70). Sempre in Uil aveva ricoperto vari incarichi fino al rientro per la pensione a Caselsantangelo. Qui era stato anche presidente della Pro loco. Ma il suo volto oltre ad essere associato ai valori della Resistenza e dell’antifascismo era diventato anche il simbolo delle comunità montane private di servizi essenziali dopo il sisma. In particolare la sua battaglia, da appassionato lettore e attento cittadino, era stata per riavere la fornitura di giornali cartacei nelle edicole e per questo era stato anche intervistato diverse volte in televisione.
La foto pubblicata da Giovanni Lattanzi per ricordare il padre Giulio
«L’antifascismo per lui era fondamentale – racconta il figlio Giovanni Lattanzi -. E le destre di oggi che virano sempre più a destra lo addoloravano. In queste ultime giornate insieme ho cercato di farmi raccontare il più possibile, per conservare la sua memoria storica. Faremo di sicuro qualcosa per ricordarlo». Il figlio ha dato notizia della scomparsa del padre anche attraverso Facebook, condividendo un ricordo e una foto: «Eccoti babbo, hai combattuto perché hai sempre amato la vita, e come hai scritto tu è la natura che decide. Abbiamo fatto una vita insieme con passione e amore, discussione e ragionamento, le tue malattie erano le mie e le mie erano le tue. Il tuo amore per mamma. Ti penso che stai ballando insieme a lei, ti penso sereno con le vostre musiche. Babbo sei stato “dur com el marm” (ho provato a scriverlo en cararin) i carrarini mi correggano. Una promessa la faccio, continuerò a scrivere per il futuro di questo paese, per il futuro delle nostre amate montagne, per Castello. Babbo ti voglio un mondo di bene e farò di tutto per ricordare il tuo messaggio per i giovani e per quello che ti stava a cuore…Il futuro di questo paese».
I funerali di Giulio Lattanzi saranno laici e si terranno nella sua Castelsantangelo. Martedì, intorno alle 15, l’appuntamento dato dai familiari è nella “Casa amici del Trentino” (una delle strutture in legno donate dopo il terremoto). Lì sarà portata la salma, ci sarà la musica che lui e la moglie amavano, e ci saranno le testimonianze di colleghi, amici per un momento di ricordo in onore di un pezzo di comunità che se ne va. Giulio Lattanzi lascia oltre al figlio Giovanni, anche la figlia Laura e due nipoti, amatissime.
R I P
R.i.p
Sentite condoglianze. R.I.P.
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Riposi in pace, lui che è stato un combattente
Era la prima metà degli ormai remoti anni 70.Io avevo da poco iniziato a fare attività sindacale alla Cassa di Risparmio nella Uil bancari e Giulio era Segretario della Camera sindacale in via Mozzi.Allora la Uil era divisa in componenti e Giulio era repubblicano mentre io ero socialista.Nonostante tale differenza con Giulio si stabilì subito un ricco rapporto perchè Giulio era di una mentalità politica molto aperta,come si conveniva fosse in campo sindacale,dove le spinte unitarie dovrebbero prevalere,alla fine,su quelle di parte.Di Giulio ho conservato sempre un ricordo molto favorevole,anche se non è capitato più di incontrarsi e ne compiango sinceramente la scomparsa,anche perchè,come ricorda quì il figlio,era restato testimone fedele di quel mondo di forti ideali che ci aveva visto schierati sullo stesso versante.