«Il Comune di Treia pretende il rispetto degli utenti e degli impegni presi e invita Anci e il presidente della Regione Marche a convocare subito un tavolo tecnico». Inizia con queste parole la lettera che il sindaco Franco Capponi ha scritto al presidente del Consiglio Giuseppe Conte, al governatore delle Marche Francesco Acquaroli, al vice direttore di Poste Italiane Giuseppe Lasco, al presidente di Anci Marche Valeria Mancinelli, alla direttrice Poste della provincia di Macerata Beatrice Bacchiocchi e al prefetto Flavio Ferdani per segnalare che «la riduzione degli orari di apertura al pubblico degli uffici postali e la carenza di postamat, almeno laddove non siano presenti sportelli bancari, stanno diventando problemi insostenibili per molti Comuni Marchigiani, soprattutto quelli periferici, delle frazioni e di piccole dimensioni situati nell’entroterra». Capponi sottolinea che «sono ormai numerosi i sindaci sul piede di guerra a causa di situazioni che si vengono a generare quotidianamente nei Comuni, come le code chilometriche nelle vie e piazze con continui assembramenti e rischi di malori nella popolazione più anziana esposta al freddo invernale. Tale situazione è divenuta insostenibile anche nel Comune di Treia, soprattutto negli sportelli di Chiesanuova (aperto solo tre giorni a settimana e con un solo operatore a fronte di centinaia di utenti) e Passo Treia (ubicazione sportello in zona carente di parcheggi e di pericolo per il traffico veicolare e di pedoni) dove in queste settimane abbiamo riscontrato code sempre più lunghe fuori dagli uffici postali del nostro territorio, con difficoltà anche nella gestione in sicurezza dei clienti in attesa. Il disagio è anche acuito dalle temperature rigide – precisa il sindaco di Treia – che ci accompagneranno almeno per qualche mese, per tutti gli utenti ma in particolare per quelli più anziani e per le fasce deboli della popolazione che cercano riparo nei portici o nei pochissimi spazi protetti delle vicinanze procurando assembramenti davvero pericolosi in questo periodo di ripresa delle infezioni da Covid-19 Per questi motivi – prosegue Capponi – ho il dovere, che mi compete come amministratore della mia Comunità, di accogliere le istanze della cittadinanza e di segnalare l’estrema urgenza e opportunità di garantire la riapertura degli uffici postali, come da orari precedenti alla fase più acuta dell’emergenza Covid-19. Per questo motivo sono a richiedere, attraverso questa lettera, la convocazione di un tavolo Anci regionale per mettere in campo azioni più organizzate di tutti i Comuni che hanno segnalato, come il mio, situazioni di “grave criticità”. Sul perché la lettera è stata inviata anche al presidente della Regione Marche, al Prefetto di Macerata e alla Presidenza del Consiglio dei Ministri Capponi evidenzia che la motivazione è «per avere risposte in merito alla riorganizzazione degli orari e dei giorni di apertura degli uffici postali Marchigiani, vista la ripresa degli innumerevoli adempimenti correlati al riavvio dei versamenti dei tributi e delle cartelle esattoriali e fiscali che tra pochi giorni verranno re-inviate a tutti i cittadini. Sappiamo bene che le difficoltà correlate alla pandemia hanno costretto alla rivisitazione dell’organizzazione anche di Poste Italiane ma la tutela degli utenti e dei propri dipendenti, dovrebbe essere sviluppata di pari passo con le necessità dell’utenza che ha bisogno di migliori servizi (tra l’altro servizi essenziali) come noi Comuni abbiamo di fatto messo a disposizione – dice Capponi -. Crediamo sia un dovere sociale e morale ritornare a garantire in sicurezza questi servizi che erano già carenti e che in questo periodo sono stati invece ulteriormente ridotti con l’effetto opposto al dilazionamento dell’utenza, che si pone come misura contingibile e necessaria in questa fase pandemica per evitare assembramenti. Non è che non capiamo le difficoltà nell’erogazione del Servizio da parte di Poste Italiane nell’emergenza Covid-19, ma la gestione di un servizio pubblico deve necessariamente risolversi in una condizione accettabile, degna per la cittadinanza senza provocare le code al freddo, spesso tra la neve nell’entroterra, soprattutto per le persone più fragili, come ricaviamo dalle numerose foto che i cittadini ci hanno inviato in questi giorni. Chiediamo ad Anci Marche e al Presidente della Regione di attivarsi velocemente, convocando un tavolo regionale e sollecitando Poste Italiane con una missiva, per giungere a una soluzione della problematica come avvenuto in altre regioni Italiane – conclude il primo cittadino di Treia -L’Anci in particolare, in ogni occasione ha sempre evidenziato con forza che il servizio postale, per ciò che rappresenta in termini di vero e proprio “presidio dello Stato” sul territorio, assume un valore irrinunciabile, in particolare nei Comuni delle aree interne, di minore dimensione demografica colpite oltre che da Covid anche dal sisma del 2016. Le chiusure degli uffici postali, la riduzione degli orari e dei giorni di apertura quindi, in aggiunta ad alcuni disservizi che negli anni passati sono stati vissuti con un senso di abbandono dei territori da parte dello Stato, sono problematiche ancora non risolte e che procurano un grave stato di desolazione di queste popolazioni gravemente colpite anche da altri eventi devastanti. Dal nostro canto ci impegneremo ad effettuare un costante monitoraggio dell’affluenza, segnalando, con attenzione, l’eventuale venir meno delle criticità fondanti la nostra richiesta, nell’ottica di una collaborazione sinergica e nell’adempimento del dovere che il nostro servizio ci impone, agendo sempre a tutela dell’utenza debole della popolazione, con la consapevolezza del sacrificio che chiediamo a noi stessi e al nostro personale».
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anche all’ufficio postale di Corridonia è la stessa cosa, non per colpa degli impiegati.. Per cui molti si rivolgono alla tabaccheria di Donnari Fabrizio in via Cavour…
Pur avendo deciso da un po’ di tempo di dare tregua alla mia difficile sopportazione del nostro primo cittadino che non merita da tempo tale qualifica, oggi mi vedo costretto ad interrompere tale silenzio dopo aver letto la lettera oggi pubblicata in merito ai presunti disservizi generati dagli uffici postali del nostro comune.
A tal proposito vorrei attirare l’attenzione su quanto segue:
1. La lettera del Sig Franco Capponi è indirizzata al presidente del Consiglio e al Presidente della Regione Marche assieme a rappresentanti non di pari grado in seno alle Poste Italiane (Presidente Maria Bianca Farina), ANCI (Presidente Antonio Decaro) e Ministro degli Interni (Luciana Lamorgese). Quindi sotto un profilo formale l’iniziativa va censurata. Sorge il dubbio invece che l’iniziativa sia mirata ad altri fini che accomunano ai Presidenti del Consiglio e della Regione Marche alcuni funzionari di rango ben inferiore e probabilmente giustificati da ben altri motivi;
2. Forse al Sig Capponi è sfuggita, in quanto al tempo sospeso dalle proprie funzioni istituzionali, l’iniziativa assunta congiuntamente dall’ANCI e Poste Italiane alla fine del 2018 e protesa ad accogliere le istanze della quasi metà dei Comuni Italiani in merito al potenziamento degli uffici postali per collegare tutti quei territori alle Istituzioni;
3. Veniamo al Comune di Treia che ha poco più di 9.000 abitanti, ben tre Uffici Postali e se non erro 6 o 7 sportelli bancari: possono le nostre ANCI MARCHE o ANCI NAZIONALE segnalare se un tale rapporto cittadini/sportelli bancari-postali è anomalo per Treia rispetto alle altre realtà sia nazionali che territoriali?
4. Veniamo all’imminente spauracchio nei confronti delle Cartelle Esattoriali: pur comprendendo che l’uso di Home banking virtuale possa non essere diffuso a Treia come altrove, non mi sembra che esistano solo gli sportelli postali per far pronte al pagamento dei tributi vero? Ci sono anche le Banche che a Treia hanno ben 6 o 7 sportelli oltre ad altri esercizi predisposti all’accettazione di pagamenti telematici in alternativa appunto a Poste, Banche e Internet. Che non sia proprio l’Amministrazione Comunale a difettare in termini di informazione ai cittadini?
5. Stendo un velo pietoso sul contenuto altrettanto pietoso del tono vittimistico che avvolge la nostra realtà treiese afflitta sia dal Sisma (altri comuni del cratere dovrebbero scrivere papiri ben più lunghi a suoi) che dal Covid-19 (ha dovuto attendere giorni e giorni prima di bersi di aver raggiunto meno di 30 positivi e la metà di interessati alla quarantena dagli oltre 120 precedenti… ovviamente senza mai contabilizzare i tamponi effettuati);
6. Dulcis in fundo il suo epilogo dei saluti personali (dimenticando la pacca virtuale sulla spalla) ad un presidente del Consiglio non è mai stato, mi risulta, suo compagno di giochi, meritando quindi tutt’altro tono ossequioso da parte sua a nome di tutta la cittadinanza che pretende dimostrare e indipendentemente dal consenso.
Concludo quindi invitandola, Franco Capponi, a rispettare più i suoi cittadini che pretende ammaliare e non celare le sue mire nell’avviare questa iniziativa tanto goffa quanto inopportuna.
Nell’invitarla a non sottovalutare i suoi cittadini che sono evoluti rispetto agli anni passati, sono certo che avrà nuovamente colto il senso di questo mio intervento
AntonioCB