Cesare Spuri, direttore dell’ufficio regionale per la ricostruzione
«A fine anno, ormai tra pochi giorni, andrà in pensione il direttore dell’Ufficio speciale Ricostruzione delle Marche Cesare Spuri al quale vanno riconosciuti professionalità e impegno dedicati a un lavoro molto difficile e complicato come quello della ricostruzione. Sarebbe auspicabile che la Regione potesse ancora avvalersi della sua opera». A chiederlo Mario Morgoni, deputato del Pd. Dopo aver espresso apprezzamento e gratitudine per il lavoro svolto in questi anni sda Spuri, Morgoni chiede a palazzo Raffaello di provare a mantenerlo in organico, «in particolare in questo momento che vede l’avvio di una positiva svolta nel processo di ricostruzione Spero che il nuovo governo regionale faccia tutto ciò che è nelle sue possibilità in questa direzione Se però questa strada non risultasse praticabile per indisponibilità dello stesso Spuri – prosegue Morgoni -, allora la Giunta Regionale avrebbe il dovere di agire tempestivamente senza ridursi all’ ultimo momento utile per garantire una piena funzionalità dell’Usr. E sarebbe indispensabile che lo facesse al riparo da pulsioni partigiane e spartitorie tenendo conto delle esigenze di esperienza e di professionalità, requisiti ai quali non possiamo rinunciare se intendiamo dare continuità ad un percorso che comincia a dare risultati concreti e incoraggianti. E’ lo stesso compito che spetta al Governo nel rinnovare sollecitamente l’incarico al commissario Legnini garantendo una prospettiva temporale adeguata al processo di ricostruzione che proprio in questo periodo ha avuto un significativo impulso proprio grazie all’ opera di Giovanni Legnini».
Cesare Spuri verso la pensione, “l’uomo dei due terremoti” lascerà l’Ufficio ricostruzione
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