L’ospedale di Tolentino
La prima fase pandemica, poi la seconda. L’accelerazione impressa dall’ex direttore generale dell’Av3 Alessandro Maccioni, e dal sindaco di Tolentino Giuseppe Pezzanesi per quanto di competenza, e lo stop attuale. La gara per la ricostruzione dell’ospedale San Salvatore di Tolentino, danneggiato dal terremoto del 2016, era in programma per lo scorso ottobre ma dai primi di luglio il tutto è lettera morta.
A luglio la Conferenza dei servizi aveva dato il via libera al progetto presentato dai tecnici, l’ingegnere maceratese Luca Piermattei e l’architetto fiorentino Giulio Felli, poi l’unica azione intuibile è il piede sullo stop. Non si è deciso nulla sulla procedura, se il ricorso alla demolizione totale dell’ospedale o parziale lasciando temporaneamente attivi alcuni servizi (Dialisi, Punto di primo intervento, prelievi e ambulatori) nella palazzina adiacente. La seconda ipotesi poterebbe però margini di insicurezza nel cantiere ed anche per i servizi ospedalieri, dalla polvere ai movimenti dei mezzi. Dunque si tratta di trovare una soluzione per i pazienti di Dialisi per i due anni che serviranno per le opere di ricostruzione, soluzione non ancora definita. Peraltro la nuova giunta regionale ha bloccato tutto sul fronte dell’edilizia sanitaria in attesa di un piano sociosanitario annunciato a breve termine. Annunci, mentre i mesi passano senza alcun segno di vita per l’ospedale tolentinate, ospedale a servizio di un territorio importante non solo per numero di abitanti ma anche per i risvolti produttivi.
(L. Pat.)
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