Il gruppo consiliare di Fratelli d’Italia assieme al consigliere regionale Pierpaolo Borroni, al nuovo assessore al commercio Francesco Caldaroni e al presidente Atac Massimo Belvederesi
di Laura Boccanera
«La rivoluzione che il sindaco aveva in mente non l’abbiamo vista, va bene così, non chiediamo poltrone, ma se qualcun altro volesse maggiore rappresentatività dovrà tenere conto delle presenza forte di Fratelli d’Italia». Il coordinatore Roberto Pantella, fresco di surroga in consiglio comunale ha riunito il partito per fare il punto. Come nelle operazioni algebriche quando alla fine della somma si tira la linea per conteggiare il totale.
E di elementi sul tavolo ne metti tanti: il voto delle ultime elezioni, la crescita del gruppo consiliare passato da 2 a 5 elementi e per finire anche il rimpasto che fino a questo momento ha portato come unica novità la sostituzione dell’assessore Pierpaolo Borroni con Francesco Caldaroni. Dopo il risultato elettorale regionale infatti sembrava che la giunta di Civitanova fosse sull’orlo di una rivoluzione. Come a dire, o si cambia tutto o salta il banco. Erano già dati per spacciati gli assessori Fausto Troiani e Giuseppe Cognigni, con la Lega che chiedeva maggiore rappresentatività, Vince Civitanova sfaldata passata alla Lega coi suoi consiglieri attualmente desaparecidos nel partito di Salvini e infine Forza Italia che rivendicava una parte anche per sé. E ora parla Fratelli d’Italia: questa mattina per fare il punto si sono riuniti tutti i consiglieri, il presidente Atac in quota Fdi Massimo Belvederesi, il consigliere regionale Pierpaolo Borroni e il nuovo assessore Francesco Caldaroni. Ma è il coordinatore Pantella a riassumere: «Rispetto al 2017 FdI è passato dal 7% al 20%. Segnale che sicuramente la leader Giorgia Meloni ha lavorato bene, ma è anche grazie alle persone del territorio. Siamo il partito della coerenza. Abbiamo eletto l’unico consigliere regionale di Civitanova e abbiamo anche un presidente come Francesco Acquaroli. Un risultato così non è stato raggiunto neanche con Alleanza nazionale». Fatta la premessa si parla di rimpasto: «Prendiamo atto che quella rivoluzione che il sindaco Fabrizio Ciarapica aveva in mente e che aveva annunciato non c’è stata. Dopo le consultazioni l’unico elemento nuovo introdotto è la sostituzione di Caldaroni con Borroni. Va bene così se è quello che ha deciso il sindaco. A noi non interessano poltrone e non abbiamo mai chiesto la testa di nessuno. Però se altri gruppi politici vorranno richiedere maggiore rappresentanza rispetto agli equilibri che ci sono oggi dovranno tenere conto della presenza forte di Fratelli d’Italia». Detto ciò come a mettere i puntini sulle i, Pantella torna ai temi: anzitutto la sanità. E se si fa notare che oggi si plaude al Covid hospital di Civitanova nella struttura fieristica, ma a giugno Fratelli d’Italia manifestava contro chiedendo che la struttura venisse restituita alla sua originaria destinazione, Pantella risponde: «Siamo ancora convinti che quella non sia la soluzione migliore – commenta- in 10 anni le Marche hanno perso 900 posti letto. Non è vero che il Covid hospital mantiene gli ospedali puliti perché comunque all’ospedale di Civitanova c’è promiscuità. I pazienti che arrivano al Covid hospital passano per la zona grigia dell’ospedale di Civitanova che continua ad avere un percorso sporco/pulito che non assicura la totale sicurezza. E poi gli operatori sanitari che prestano servizio in entrambe le strutture. Lo avevamo detto e lo ripetiamo, l’astronave senza astronauti è inutile. Gli operatori sanitari da oggi però possono avere in Fdi un interlocutore diretto con la Regione». Altra questione il porto: Caldaroni neoproclamato assessore, presidente delle marinerie d’Italia rappresenta il mondo della pesca. Sul tema degli yacht al porto di Civitanova si è detto a disposizione, a patto che non si cambi la destinazione dell’approdo cittadino che rimane finalizzato primariamente al settore ittico. Sulla possibilità di estendere il porto turistico per attracco di grosse imbarcazioni che incentivino il settore delle manutenzioni e della cantieristica però ha mostrato apertura e collaborazione a lavorare in sinergia con gli attori interessati, primi fra tutti Capitaneria e Regione.
Un pescatore per la Giunta Ciarapica, Francesco Caldaroni nominato assessore
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Ma quali poltrone? Scomodi sedili dove non si riesce a trovare una posizione accettabile, semi sputtanati dalla politica del sindaco e da tutti voi di maggioranza che gliela avete permessa. In pratica tanti piccoli colpi di stato che non girano più attorno al sindaco che è solo un intralcio per quasi tutti, escluso forse qualcuno di Forza Italia che poi userebbe, se fuma, come cerini e poi se ci sono ancora visto che la configurazione della maggioranza comunale non è a tutt’oggi molto chiara. Certo ne è passata d’acqua sotto il Fosso Trabocco da quando Ciarapica trionfava a quando se ne voleva scappare ad Ancona rimanendo però senza più nessun potere e come si diceva una volta sen non sta zitto “ je rria che papagna”. Per il momento l’ha date a voi, trattandovi come servetti; i casi suoi se l’ha fatti, i debiti preelettorali pagati con i soldi dei civitanovesi e voi tutti zitti, avessi sentito un mugugno. Giocate ancora a fare “ il comune” senza rendervi conto della unicità patetica a cui vi ha portato Ciarapica e dal quale volete scrollarvi ma ancora non vi riesce. Costretti a tenervi quell’inutile intralcio cercando di costruire qualcosa che nemmeno voi sapete. Per il momento potete parlare da soli perché, diciamolo, attualmente contate come una bottiglia d’acqua della Castellara del 56. Cercare di prendere qualche souvenir, che alla prossima probabilmente rimarrà ancora la destra ma di voi non rimarrà traccia. Al porto, lasciate l’acqua ai marinai che sapete come sono, ci mettono poco a mettervi in mezzo ad una piazza, magari proprio quella davanti al comune e senza usare l’ascensore …troppo stretto per tutti, in un volta sola.
Staccare la spina di una Giunta retta da un’alleato è a dir poco disonorevole. Per alcuni.Mantenere in vita un disomogeneo gruppo politico è altra faccenda.E’ una brutta storia , brutta davvero , dove la Destra dovrebbe evitare di restare ” impantanata ” se , naturalmente , la Destra a cui faccio cenno , è quella nata dagli insegnamenti di Giorgio Almirante che in fatto di Codice d’Onore aveva da insegnare a tutti.