«L’assoluzione dell’ex sindaco Sergio Paolucci e dell’allora responsabile dei servizi tecnici del Comune, Giuseppe Percossi, è una ulteriore testimonianza di come le amministrazioni di centrosinistra hanno operato nell’interesse della comunità, rispettando le leggi». A dirlo il gruppo consiliare del Partito democratico di Potenza Picena. Ieri c’è stata l’assoluzione al tribunale di Macerata dell’ex sindaco e di Percossi dall’accusa di omissione d’atti d’ufficio in merito a detriti e fanghi di trivellazione sotterrati in un terreno di Potenza Picena (la vicenda risale al 2014). «L’esposto che diede avvio al procedimento fu presentato da Giordano Giampaoli, esponente di primo piano della Lega locale e candidato consigliere comunale alle ultime amministrative a sostegno della candidata sindaco Noemi Tartabini. Lo stesso Giampaoli ospitò nella sua proprietà, in uno dei suoi frequenti giri di propaganda, il leader della Lega Matteo Salvini (era l’aprile 2016, ndr) che si prestò a sponsorizzare le ragioni dei privati interessi di Giampaoli, un uso strumentale e personalistico dei ruoli politici che non rappresenta purtroppo una novità. Il tribunale ha fatto cadere tale impalcatura propagandistica con una assoluzione che ha evidenziato il comportamento corretto degli uffici e dell’amministrazione. Questa sentenza rappresenta una ulteriore testimonianza di come le amministrazioni di centrosinistra, che dal 1995 al 2014 hanno guidato il Comune di Potenza Picena con i sindaci Morgoni e Paolucci, hanno operato esclusivamente nell’interesse della comunità e nel rigoroso rispetto delle leggi, delle regole e del buon senso». «Le accuse si sono dimostrate manifestamente infondate per entrambi gli imputati, tanto che anche il pubblico ministero ha chiesto l’assoluzione per tutti e due – dice Percossi -. Attraverso una attività processuale durata oltre quattro anni e mezzo, passata per l’audizione di numerosi testimoni, effettuazione di consulenze tecniche d’ufficio e di parte, esame di documenti ufficiali prodotti dalla Provincia di Macerata, dall’Arpam, dalla Asl, e con il concorso fondamentale dei due avvocati difensori (gli avvocati Leonardo Filippucci per Paolucci e Alessandro Lucchetti per Percossi, ndr) sono stati chiariti i termini della questione e messa la parola “fine” alla vicenda: il Comune ha operato correttamente e non sono state rilevate omissioni da parte di amministratori e funzionari dell’ente».
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