di Laura Boccanera
Tombe romane, dietrofront sull’interramento: verranno spostate. Ma la delibera è ancora sbagliata. Non è stata ancora modificata e corretta la delibera 222 del 13 luglio 2020 con la quale la giunta stanziava 7mila euro per l’interramento di circa 70 manufatti, resti di tombe romane ritrovate negli scavi per il sottopasso di via Buozzi negli anni ’70 e attualmente “stoccate” nell’area del depuratore (i pezzi di maggiore pregio sono custoditi nella sede della Soprintendenza). A causa dei lavori necessari all’impianto però l’Atac aveva necessità di spostare quei reperti e la delibera prevede l’interramento.
Un errore, in realtà. Almeno secondo Roberto Giannoni dell’Archeoclub che da dirigente comunale prima, e da esponente dell’associazione di appassionati di archeologia oggi, conosce perfettamente la storia e ha seguito la vicenda. In realtà lo stanziamento finanziato sarebbe stato per lo spostamento nell’area del parco Cecchetti dove stamattina c’è stato un sopralluogo tra il capo area della Soprintendenza archeologica delle Marche, Stefano Finocchi, insieme allo stesso Giannoni e alla presidente dell’Archeoclub, Anna Maria Vecchiarelli. La Soprintendenza infatti non autorizza l’interramento e a breve la delibera dovrà essere modificata. Nel frattempo Archeoclub e Soprintendenza, assieme al Comune stanno visionando la zona in cui trasferire le tombe. L’area individuata è quella del parco Cecchetti. Nel sito ci sono anche due strutture in ferro di archeologia industriale del primo Novecento delle Officine Cecchetti, la nota fabbrica che ha scandito la vita civitanovese dell’era industriale. L’idea della Soprintendenza, presentata questa mattina al sindaco Fabrizio Ciarapica, è quella di realizzare una costruzione leggera in tubi innocenti a copertura della struttura esistente e allestire una mostra permanente con gigantografie dei reperti trovati durante lo scavo del sottopasso Cecchetti che ora sono custoditi alla sede della Soprintendenza ad Ancona. Il progetto è quello di creare un sito archeologico. «Questo potrebbe essere un primo passo per valorizzare la zona e creare una mostra permanente di grande valore storico culturale che partendo dalle tombe romane si arrivi al periodo dell’archeologia industriale» ha detto il sindaco Ciarapica. Si attende la modifica della delibera (senza lo spostamento è impossibile) e uno stanziamento di fondi per realizzare la struttura di copertura e protezione dei reperti.
Le tombe romane? Ruderi ingombranti Abbandonate a Civitanova dal 1974, verranno sotterrate di nuovo
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E’ proprio vero che molti neanche da morti riescono a trovare pace!
Interrare di nuovo ciò che si è scoperto è una cosa registrata nelle scartoffie e sconosciuta ai cittadini di oggi e di domani. E’ quanto è accaduto a San Claudio con gli scavi archelogici, che sono stati in terrati di nuovo, copo aver messo i reperti in scatole finite nelle cantine della Soprintendenza.
Fate rendere conto alla gente attuale che sono secoli e millenni che esistiamo nel Piceno. Quindi, giustamente, quelle tombe siano visibili, seppure collocate altrove.
All’Ufficio tecnico del Comune di Civitanova la “normalità” è un optional. A parte la decisione dell’interramento, giustamente sventato dalla Soprintendenza, l’Amministrazione e l’ineffabile Ufficio sembrano aver delegato le proprie funzioni al sempreverde onnipresente ex capo dell’Ufficio Arch. Giannoni. Il suddetto è a capo dell’Archeoclub locale che è, tuttavia, una semplice Associazione privata. Ma le operazioni, come questa dell’iniziale sopralluogo, vengono effettuate da Soprintendenza e Giannoni con consorte, formalmente Presidente del Club, in assenza dell’Ente comunale. Il quale consente di svolgere funzioni pubbliche ad un ex dipendente – custode di chissà quante vicende in tanti anni di dirigenza – al quale, a suo tempo la Corte dei Conti impose il pagamento di un indennizzo al Comune, del quale si sono perse le tracce.