di Monia Orazi
Approvato all’unanimità il bilancio consuntivo Cosmari 2019, con un rosso di 223mila e 610 euro, su un totale di 51 milioni di euro, di cui 40 milioni di fatturato. Il risultato di esercizio è stato sancito dalla relazione del collegio sindacale, presieduto da Stefano Belardinelli. Il saldo negativo deriva, come già anticipato in sede di bilancio preventivo, da entrate sottodimensionate, ed è previsto un aumento delle tariffe. Qualche giorno fa sono arrivati dalla Regione gli otto milioni di euro di credito vantato dal consorzio pubblico di smaltimento rifiuti, per lo smaltimento delle macerie del sisma. Dai diversi sindaci, tra cui Romano Carancini è giunta la denuncia di un forte attacco al Cosmari. «È un attacco a cui si deve resistere – ha detto Carancini – si mina alla base un sistema di gestione dei rifiuti che molti ci invidiano, con tariffe basse ed il più alto livello di raccolta differenziata».
Erano presenti una trentina circa di sindaci ed il consiglio di amministrazione dell’ente. Ha detto il direttore generale Giuseppe Giampaoli, nel ringraziare i sindaci che hanno difeso l’operato dell’azienda: «È in atto da molti anni, ma ora si sta accentuando, un’azione di attacco contro un’azienda che crea problemi nel panorama regionale, basta vedere come si sta evolvendo il settore rifiuti, come si stanno posizionando aziende nazionali, le Marche si dice siano sotto l’influenza di Hera. Si sta facendo un attacco pesante alla struttura – ha detto Giampaoli -, il consiglio è bersaglio del momento. Con le carenze e le difficoltà che abbiamo, si deve difendere non il direttore generale o il consiglio di amministrazione, ma l’azienda. Chi verrà ad amministrare in futuro questa realtà, deve difendere l’azienda, che è fatta dai sindaci, la loro presenza è un segnale importante. Non è vero che abbiamo fatto entrare i sindaci alla chetichella, le assemblee dei soci sono sempre state pubbliche ed aperte a tutti, non ci sono le problematiche che qualcuno vuole lamentare. Sono deciso ad andare avanti, non si può continuare a subire attacchi così, voglio andare avanti su aspetti legali. Da una parte c’è il fronte della compattezza dell’azienda con la buona politica che fate voi sindaci, dall’altro si valuterà qualche azione legale se ci sono gli estremi. I miei collaboratori sono stanchi, hanno fatto un grande lavoro con il sisma ed il Covid, sentirsi difesi da voi sindaci è essenziale. Sono contento dei vostri interventi vi ringrazio a nome dell’azienda». Il presidente del consiglio di amministrazione Graziano Ciurlanti ha aggiunto: «Durante l’emergenza Covid sono stati applauditi coloro che si sono prodigati nella lotta al virus, sul Cosmari nessuno ha mai detto nulla. Ancora oggi i nostri ragazzi prelevano rifiuti da 1.500 famiglie in quarantena, anche a rischio contagio, pur nel rispetto di tutti i protocolli. Ringrazio i nostri dipendenti per il loro impegno e coraggio». Uno dei sindaci presenti ha rilevato come sia importante difendere l’operato di una struttura pubblica di qualità e come il risultato di esercizio negativo derivi da fattori strutturali che devono essere corretti dai sindaci, inoltre ha aggiunto che il bilancio è di difficile lettura, con meno chiarezza nelle relazioni esposte. Il primo cittadino ha rilevato crediti importanti che il Cosmari deve incassare e come il saldo negativo sia causato da spese di ammortamento, che poi Ciurlanti ha ricondotto alla discarica di Cingoli. Ha risposto il presidente Ciurlanti: «Si tratta degli ammortamenti legati ai costi sostenuti per la discarica di Cingoli, per cui abbiamo speso 16 milioni di euro. Deve essere chiusa raggiunte le 450mila tonnellate o dopo sette anni e mezzo di esercizio, tempo in cui vanno ammortizzate tutte le spese. Il conto economico è gracile per l’ammortamento di un bene fisico, non per problemi di ordine finanziario. Il sito di Cingoli è problematico, ha causato un aumento dei costi. Abbiamo fatto delle palizzata di rinforzo, abbiamo dovuto accantonare i costi da sostenere i costi per i prossimi 30 anni». Ciurlanti ha aggiunto che il credito vantato verso i Comuni è di circa 17 milioni di euro, a fronte di un fatturato di 36 milioni di euro, che normalmente il pagamento avviene a 90 giorni. Altri crediti sono vantati nei confronti di consorzi obbligatori. La zona montana è stata bloccata nei pagamenti a causa del sisma, ma ora stanno riprendendo. Il costo del personale, complessivamente pari a 21 milioni di euro, per gli adeguamenti di contratto aumenta di circa 200mila euro annui. Ha concluso Ciurlanti: «Ora la situazione è diversa rispetto a quattro anni fa, abbiamo avviato relazioni finanziarie con le banche, stiamo provvedendo alla rinegoziazione dei mutui stipulati con Banca Marche, cercando di trovare un riposizionamento su tassi sotto i due punti percentuali, stiamo ottenendo sconti di rifinanziamento, con un buon grado di fiducia dalle istituzioni finanziarie». L’ultimo intervento sul bilancio, prima del voto all’unanimità, è stato di Stefano Belardinelli presidente del collegio sindacale, che ha detto come sia rispondente ai principi contabili e corretto, non sono state rilevate situazioni anomale. Votato all’unanimità anche il bando per individuare il direttore generale che succederà a Giuseppe Giampaoli. Per diversi mesi il Cosmari avrà due direttori generali, perché Giampaoli affiancherà il suo successore sino al 31 dicembre 2021. Il nuovo avrà la funzione di vicedirettore e percepirà 70mila euro lordi sino a fine anno, successivamente quando entrerà nel pieno delle sue funzioni ne prenderà 98mila più una parte ad incentivo variabile. Sollecitato dal sindaco di Tolentino Giuseppe Pezzanesi, sulla stessa linea anche Romano Carancini di Macerata e Leonardo Catena di Montecassiano, di prevedere ulteriori lauree, ad esempio come detto da Catena anche economia e giurisprudenza, tra quelle indicate come requisiti per partecipare al concorso. Attualmente sono ingegneria e architettura, perché nello statuto del Cosmari c’è scritto che il direttore generale è anche direttore tecnico dell’impianto. Ciurlanti si è impegnato a verificare se sarà possibile votare una modifica allo statuto con un’assemblea straordinaria dei sindaci, altrimenti si andrà avanti con il bando votato oggi.
Cosmari, il bilancio preventivo 2020 genera forti preoccupazioni In arrivo le nuove tariffe
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Il sindaco Carancini straparla di un forte attacco al Cosmari, anche se non si capisce chi sarebbe l’aggressore. Accenti analoghi emergono nella relazione del direttore Giampaoli e del presidente Ciurlanti.
Voglio allora ricordare agli amministratori del Cosmari e a tutti gli enti locali soci il giudizio impietoso e molto preoccupato sul Cosmari stesso espresso dal Collegio dei Revisori dei Conti proprio del Comune di Macerata, che si è occupato di recente della società consortile in quanto essa è “partecipata” da Macerata, che, anzi, ne è il maggior socio.
In tale relazione (riferita all’anno 2019), che è possibile trovare sul sito del Comune di Macerata, da pag. 34 a pag. 36 si analizzano in maniera specifica ed analitica i dati relativi agli ultimi bilanci del Cosmari e, conclusivamente, si auspica “un necessario e continuo monitoraggio della situazione della COSMARI, che assicuri che vi siano effettivamente i presupposti di continuità aziendale, che, invece, dai dati rappresentati nei bilanci, sembrerebbero non sussistere, essendo presenti piuttosto indici di allerta”.