di Laura Boccanera
Boicottata la riunione di maggioranza, Ciarapica perde pezzi. Regolamento di “conti” a Palazzo Sforza dove tira aria di golpe. E ormai i consiglieri che minacciano di far saltare il banco sono la maggioranza. L’atmosfera è rovente ormai da settimana, in particolare da quando è esploso in mano al sindaco il malcontento legato alla gestione degli eventi. Prima l’addio di Popsophia da Civitanova che ha fatto da detonatore e poi a soffiare sul fuoco anche il caso legato ai 100 mila euro di finanziamento per i Motor days, manifestazione già deliberata e che doveva svolgersi a maggio e che a causa del Covid, è stata spostata a settembre.
Il cambio di location (l’evento doveva svolgersi nella nuova fiera ora Covid hospital) ha determinato un’impennata (tanto per rimanere nel gergo rombante dei motori) dei costi e si è passati dal contributo di 35mila euro precedentemente stabilito a 100mila. Soldi richiesti da Ciarapica alla Regione, con Ceriscioli che li ha accordati vista la generosità della città a farsi carico dell’emergenza. E’ stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso. Il consigliere Sergio Marzetti ha chiesto le dimissioni della Gabellieri e anche gli altri consiglieri di maggioranza hanno sbottato soprattutto perché completamente all’oscuro della gestione.
Non basta: nella riunione di maggioranza scorsa, quando l’assessore Maika Gabellieri avrebbe dovuto spiegare scelte programmatiche e contabili, l’assente rumorosa era proprio la Gabellieri che ha lasciato l’assessore al bilancio Roberta Belletti a dar conto in imbarazzo di numeri e poco altro. Un affronto secondo i consiglieri che hanno posto il problema a Ciarapica. Una morsa stretta attorno al primo cittadino che da un lato perde il consenso di consiglieri indipendenti come Piero Croia e Sergio Marzetti, ma anche di alcuni fedelissimi come Monia Rossi. Oltre che di Fratelli d’Italia con i quali continua il braccio di ferro iniziato prima della scelta del candidato presidente Acquaroli. In queste due settimane Ciarapica è rimasto in silenzio, stretto in una morsa e immobilizzato: in consiglio ad oggi non ha la maggioranza per operare e pare il sindaco stia cercando di recuperare alcuni consiglieri.
Ieri sarebbe dovuta essere la riunione chiave, quella del confronto aspro in cui dibattere di ciò che non andava e ritrovare la strada per andare avanti. Ma l’ennesimo passo lungo ha inasprito ancora di più la situazione e ora i nodi sono al pettine. E’ successo che prima della riunione di maggioranza due giorni fa, il 1 luglio, il comune invia l’invito per la presentazione ufficiale della manifestazione. A presenziare sarebbero stati l’organizzatore Danilo Zampaloni, l’assessore Gabellieri e il sindaco. Sarebbero stati, perché, ieri sera, alle 20.30, poco prima dell’inizio della riunione di maggioranza il comune disdice la conferenza e la motivazione sarebbe i “sopravvenuti impegni del sindaco”.
In realtà già dalla mattina erano iniziate telefonate di fuoco fra i vari consiglieri che avevano deciso, stante l’affronto di convocare una conferenza dando l’evento per assodato, di non partecipare. E di fatto ieri sera i consiglieri presenti erano solo 6: Enzo Pizzicara, Fabiola Polverini, Armando Lazzarini (in quota Vince Civitanova), Giuseppe Baioni, Simone Garbuglia e Paolo Mercuri (in quota Forza Italia). Assenti tutti i 4 consiglieri di Fratelli d’Italia (hanno partecipato solo l’assessore Pierpaolo Borroni e Roberto Pantella per la parte politica), Pino Beruschi della Lega, Monia Rossi di Vince Civitanova, Piero Croia e Sergio Marzetti. Assente per impegni che non sarebbero legati ad una posizione contraria Laura Marinelli
«Non sono più d’accordo con le scelte di questa maggioranza – tuona Monia Rossi, contattata da Cm – per cui non ho partecipato. Non mi sento più parte di Vince Civitanova e ho manifestato la volontà di uscire dal gruppo, l’ho già fatto presente alla Gabellieri».
«Quell’annuncio di conferenza stampa ha di fatto esautorato la riunione – commenta Piero Croia – ho già detto che se dobbiamo galleggiare fino a settembre a queste condizioni non ci sto». No ai motor days anche da Fratelli d’Italia: «Già avevamo detto che eravamo contrari. Spendere 100 mila euro in questo momento per un evento così secondo noi non è opportuno – dice a CM il coordinatore locale di Fdi Roberto Pantella – anzi la Regione ha stanziato 100mila euro per eventi culturali e secondo noi, senza nulla togliere all’organizzatore che fa il suo lavoro, ora le priorità sono altre. Stiamo cercando alternative, se invece ci sarà un muro contro muro bisognerà prenderne atto». Più blando invece Giuseppe Baioni di Forza Italia che non vede un problema politico: «Le assenze? E’ estate, ognuno ha i suoi impegni. Ci siamo confrontati sul bilancio e sugli eventi. I motor days sono un’iniziativa già deliberata, il problema è stato l’occupazione della fiera e quindi una lievitazione dei costi per adeguare lo stadio. Ceriscioli ha stanziato una somma, ma l’organizzazione ad esempio asfalterà il piazzale del lato delle giostre che ora si presenta in cattivo stato».
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Tutte brave persone...
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Questo consiglio nei disegni del sindaco detto ” Il grande Unitore” ( sembra che i 40 volevano chiamarlo il timoniere o traghettatore ma ce n’erano già stati due famosi, uno in Cina e l’altro nell’inferno dantesco. Si era persino azzardato “ il piccolo padre” di soviet memoria e in due minuti i 40 sono diventati 39 e dopo una veloce sostituzione di nuovo 40 ), doveva servire come un’urna da cui estrarre i numeri per fare tombola. Ma poi, chi dal primo giorno e chi diciamo, pare solo da adesso, tolti quei fedelissimi che per lui si getterebbero in piscina, specialmente in giornate calde come quelle passate, lo hanno fatto a pezzi. Perché però metterci tanto tempo a capirlo? La Rossi vuole abbandonare e la Rossi dovrebbe ricordarsi che è stato solo grazia alla sua sfiatata presenza, magari dopo aver lasciato una divertente cena con gli amici o svegliata mentre andava per la mezzanotte che gli fu ordinato di recarsi subito a Palazzo per mettere il suo voto ad uso specifico del sindaco per una pratica che interessava il sindaco e qualcun’altro e comunque non la città. Certo in politica o fai gli interessi del sindaco o li fai della città, Certo, uno potrebbe pensare di farsi i suoi ma se sei solo un numero nemmeno questo puoi fare. Perché il consiglio sta saltando? Semplicemente perché quando ti accorgi di non contare niente, di far parte di un consiglio comunale che non conta niente, dove tutto è deciso dal sindaco o di chi ne fa le veci, magari dopo tre anni ti si aprono gli occhi . Tutto si riduce a lui e ad un paio di fidatissimi partner con ego ipertrofico. Che avrò scritto non lo so, ma quello che leggo nell’articolo è scritto bene ed è comprensibilissimo. Però, qualcosa ancora non mi convince e certo non possono essere i FdI o chi è già passato con loro o Monia Rossi che mi sembra di capire rivoglia indietro la sua dignità di consigliere comunale, ed altri che non se la sentono più di stare sul carrozzone o sul barcone che affonda. Però, è proprio il più combattivo tra tutti, il più rivoluzionario dei consiglieri che chiede sempre le dimissioni dell’assessore culturale che non mi convince. Perché così facendo, dicendo lettere e testamento, mi vien da pensare che potrebbero portare avanti la baracca lui se ritorna assessore e il sindaco e altri numeri se li trova. Quindi, lui, passerebbe sopra a tutto pur di riavere il suo posto, ma perché? Bisognerebbe fare un salto nel passato e forse lì ci sarebbe la risposta ma qui nell’articolo tutto sommato si è risposto da solo. Lo aveva già fatto quando non si è presentato per la variante del ex cantiere Santini e a casa mia due più due fa sempre quattro. Tieni duro Ciarapica, fa delibere per i panni stesi, contro i giochi nei parchi ma però non toccare argomenti scottanti. Adesso, me lo dici come fai a spiegare che invece dei trentacinquemila già deliberati ne vuoi aggiungere immotivamente ma tanto, proprio tanto incomprensibilmente altri sessantacinque al Motor Day? E’ stato già spiegato vero? Ah sì, perché non andava spostato niente di materiale da un posto all’altro ma solo pensiero allo stato puro e per questo chiaramente costosissimo…. Ma che in fondo in fondo, come accennavo sopra se il pasdaran Marzetti sta lì è perché con il suo occhio lungo, una crisi di maggioranza non la vede. Ma …..chissà chi lo sa? Ci sarà pure a Berlino un giudice serio?